Nuovo DPCM in arrivo con misure restrittive sempre più rigide e la suddivisione del Paese in 3 zone, a seconda dell’indice di diffusione del contagio da Covid-19.
DPCM 3 novembre: le restrizioni previste
Con il nuovo DPCM cambiano nuovamente le nostre abitudini e tornerà il lockdown, per il momento territoriale a seconda dell’andamento del contagio. Governo, Regioni e Comitato Tecnico Scientifico, hanno trovato un accordo sulle nuove restrizioni da imporre al Paese. Vediamo nel dettaglio quali sono le restrizioni previste.
Italia divisa in 3 aree di rischio
Il Belpaese viene suddiviso in 3 zone:
- zona rossa, con chiusura pressoché totale delle attività (musei, negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici ecc.) mentre le industrie restano aperte, didattica in presenza soltanto fino alla prima media compresa, autocertificazione per gli spostamenti;
- zona arancione, con chiusura di musei, bar e ristoranti, mentre restano aperti parrucchieri e centri estetici, coprifuoco alla sera e didattica a distanza per le superiori;
- zona gialla, chiusura dei centri commerciali nel weekend, coprifuoco alle 22 e mezzi di trasporto al 50% della capienza.
Lockdown regionali
L’istituzione della zona rossa sulla base dell’indice di contagio comporta alcuni lockdown territoriali che scatteranno automaticamente sulla base dei 21 indicatori definiti nel DPCM.
I lockdown territoriali vengono decretati con un’ordinanza del Ministero della Salute, e si baseranno appunto su un automatismo.
Le 3 regioni in lockdown sono, sulla base dei dati attuali:
- Lombardia;
- Piemonte;
- Valle d’Aosta;
- Calabria.
Tutte le chiusure previste nel DPCM 3 novembre
Ricapitolando vediamo quali sono le chiusure previste dal nuovo DPCM rispetto ai provvedimenti già presi in precedenza:
- centri commerciali chiusi nei giorni festivi e prefestivi (esclusi tabacchi, edicole, farmacie, parafarmacie e negozi di igiene personale e della casa);
- corner di attività di scommesse e videogiochi, chiusi ovunque essi siano collocati;
- chiusura di musei e mostre;
- riduzione della capienza sui mezzi pubblici locali fino al 50%;
- limiti agli spostamenti da e verso le regioni che finiscono in zona rossa (salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute e necessità);
- coprifuoco alle 22 (salvo che per esigenze lavorative, di studio, salute e necessità);
- didattica a distanza al 100% per le scuole secondarie di secondo grado.
Cotrone Maria
Ci avete affossato la sanità imponendoci commissari che hanno solo saputo intascarsi lauti stipendi con il solo risultato di aver aggravato il debito. Adesso la soluzione???? Chiudere la Calabria. BRAVI!
Ugo B
L’idiozia di ridurre nuovamente gli orari e i giorni delle attività commerciali concentrerà le presenze delle persone, contro ogni logica.
Inoltre danneggerà ulteriormente categorie già fortemente compromesse dalla concorrenza straniera che si avvale di supporti economici esclusivi (vedi il fondo di solidarietà Islamico) e spesso gioca sporco (negozi di gestori dell’estremo oriente che cambiano titolarità o scoimpaiono senza aver versato tasse e contributi
Ci voleva proprio una commissione d’intelletti per arrivare a questo bel risultato.
Oleksandr
Grazie.
Angelo Trotta
In zona rossa per spostarsi da un comune ad un altro e motivo valido fare il tagliando alla propria auto?.
Nicolò
Buon giorno, questa estate ho lasciato nella casa di campagna delle cose che a casa non potevo portare per questioni di spazio. Adesso mi servono e siccome sono in un altro comune posso andare a prenderli?
Saluti e grazie.