La cassa integrazione è sussidio economico che l’Inps eroga a titolo di retribuzione integrativa, in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. Uno strumento previsto dalla Legge e che consiste in un contributo economico a carico dell’Inps o eventualmente di altre casse previdenziali, esempio Inpgi (giornalisti), Inarcassa (architetti e ingegneri) ecc.
Come dice la parola stessa, permette una integrazione consentendo a un’azienda in crisi industriale, economica o finanziaria di tagliare il costo del lavoro senza che in effetti tagli il personale. Questo per dare tempo – o almeno così dovrebbe essere sulla carta – all’azienda di organizzarsi e possibilmente di superare il momento difficile. Tutto questo, inoltre, avviene nella continuità del salario e nel garantire la retribuzione.
Cassa integrazione, Circolare INPS n. 47 2020
La circolare 47 2020 riguarda le istruzioni per l’accesso delle aziende, con causale “COVID 19 nazionale”, a trattamento ordinario di Cassa integrazione guadagni (CIGO), assegno ordinario, Cassa integrazione in deroga.
L’INPS spiega che per CIGO e assegno ordinario non è necessario:
- dimostrare la non imputabilità e la temporaneità dell’evento;
- comunicare la data di ripresa della normale attività;
- relazione tecnica;
- in caso di assegno ordinario, non occorre nemmeno compilare la scheda causale.
CIGO e assegno ordinario potranno essere erogati per un massimo di 9 settimane nel periodo che va dal 23 febbraio al 31 agosto 2020 e i dipendenti che ne hanno diritto devono essere stati assunti prima del 23 febbraio 2020.
Ci sono poi le aziende che non possono accedere a CIGO e assegno ordinario, quindi potranno vedersi riconoscere i trattamenti di Cassa integrazione salariale in deroga da parte delle Regioni e delle Province autonome. Anche in questo caso per una durata massima di 9 settimane.
La Cassa integrazione in deroga, per chi ha più sedi ubicate in cinque o più Regioni, la domanda deve essere autorizzata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Come funziona la cassa integrazione?
Si può distinguere in cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, questo dipende dal tipo di misura messa in atto e dai soggetti interessati.
In tutti i tipi di cassa integrazione permane la seguente caratteristica: resta il rapporto di lavoro tra il prestatore (ossia il lavoratore) e il datore di lavoro
E questo, dunque, la differenzia dall’indennità di disoccupazione, misura sempre erogata dai vari istituti di previdenza, ma che prevede il rapporto di lavoro si sia interrotto (licenziamento per giusta causa o giustificato motivo oggettivo)
Vengono però sospesi, totalmente o parzialmente gli obblighi connessi a questo tipo di lavoro ossia la prestazione di lavoro e la retribuzione. Cosa significa? Che con la cassa integrazione c’è una riduzione parziale o totale dell’orario di lavoro che è compensata, entro un certo limite, da un’indennità erogata dallo Stato.
Cos'è e come funziona la cassa integrazione: le differenze, a chi spetta, la durata Click To TweetQuali lavoratori possono accedere alla cassa integrazione?
In generale riguarda tutti i lavoratori in forza all’azienda, indipendentemente dal fatto di avere un contratto a tempo determinato o indeterminato, esclusi i dirigenti e i lavoratori a domicilio.
Però, per essere ammessi a questo tipo di integrazione salariale, è necessario avere un rapporto di lavoro da almeno 90 giorni (quindi 90 giorni di anzianità) all’interno dell’unità produttiva interessata dall’intervento, eccezion fatta per l’intervento ordinario qualora ci siano situazioni che non possono essere evitati.
Come avviene l’individuazione dei lavoratori che devono andare in cassa integrazione? Deve essere fatta con criteri che siano coerenti con i motivi per cui è richiesto l’intervento. Inoltre, è prevista la rotazione della sospensione ossia se sei stato scelto per la cassa integrazione con sospensione del lavoro, sappi che puoi passare a orario ridotto e viceversa.
Cassa integrazione: chi la paga
A pagarla, come accennavamo sopra, è l‘INPS, o eventuale altra cassa previdenziale, che per l’appunto eroga in favore dei lavoratori di aziende che si trovano in una delle situazioni che descriviamo sotto, un sussidio economico in caso di sospensione dell’attività lavorativa o di riduzione
Vediamo ora i diversi tipi di cassa integrazione e in cosa si differenziano.
Cassa integrazione guadagni
Conosciuta con la sigla CIG o CIGO ossia Cassa Integrazione Guadagni cui si aggiunge la O di ordinaria, questa misura si applica alle aziende industriali (comprese le cooperative di produzione lavoro).
Viene prevista nelle seguenti situazioni che non dipendono dalla direzione o dalla proprietà:
- alluvioni o situazioni meteo di vario tipo come calamità naturali, incluse anche i maltempi stagionali
- problemi legati al mercato che dovrebbero essere temporanee.
In pratica, è una misura che viene data qualora la “colpa” non sia dell’azienda e di come è stata gestita.
La CIGO nel dettaglio spetta ai dipendenti impiegati, quadri, operai sia part time che full time, eccezion fatta per i dirigenti e i lavoratori a domicilio.
Nello specifico, può riguardarti se sei dipendente di una di queste tipologie di imprese:
- industriali
- che operano nell’agricoltura
- forestali
- edilizia
- che realizzano lapidi
E in più spetta anche alle cooperative.
Con la CIGO si riduce il monte orario dei lavoratori e, va da sé, anche le retribuzioni. Quanto all’orario, non deve superare 1/3 del monte ore, ossia le ore “lavorabili” su cui avviene il calcolo riguardano le ore che i lavoratori hanno effettuato nel semestre precedente la richiesta della cassa integrazione.
Quanto dura
La durata può arrivare fino a 13 settimane consecutive, nel caso in cui ci sia sospensione dal lavoro, che sono prorogabili ogni tre mesi e sempre fino a un massimo di 52 settimane in tutto, qualora sia stato ridotto l’orario lavoratovio. Questo limite vale anche se il periodo di cassa integrazione non dovesse essere di settimane consecutive, purché per l’appunto tale misura si svolga entro due anni.
Cosa succede a te e ai tuoi colleghi una volta che la cassa integrazione è finita? Dovrai tornare a lavorare, tutti i lavoratori in sospeso dovranno tornare a farlo.
Le ore di lavoro previste
L’azienda può decidere in che modo applicare la cassa integrazione. Può farlo in modo parziale ossia con riduzione dell’orario previsto, per esempio passando da 40 settimanali a 20, oppure farla a zero ore il che prevede che l’attività venga completamente sospesa,imanali previste nel contratto.
Da sapere: la cassa integrazione viene applicata a rotazione e questa turnazione viene deciso di comune accordo con l’esame congiunto tra impresa e sindacati.
Ti viene il sospetto di essere stato scelto ma senza un criterio oggettivo? Comunque sia, sappi che le modalità raggiunte possono essere soggetto ad accertamento da parte degli ispettori.
Lo stipendio
Chi beneficia della cassa integrazione ordinaria può arrivare a prendere fino all’80% del proprio stipendio, ovviamente dipende dal numero di ore non lavorate. Va da sé che, anche se non perderai il lavoro, comunque una riduzione dello stipendio ci sarà, per tutto il periodo della cassa integrazione.
La cassa integrazione straordinaria
Conosciuta anche con la sigla CIGS, sono diversi i motivi per cui può essere richiesta. Come quando:
- è necessaria una riorganizzazione aziendale dentro cui rientrano: ristrutturazione (cambiamento di tecnologie), riorganizzazione (mutamento dell’organizzazione aziendale), riconversione aziendale (mutamento dell’attività stessa)
- c’è una crisi aziendale con ricadute importanti
A quali lavoratori spetta
Come quella ordinaria, anche quella Guadagni Straordinaria spetta ai dipendenti, operai, impiegati e quadri, full time e part time. Eccezion fatta per i dirigenti, gli apprendisti e i lavoratori a domicilio.
Di questa tipologia di imprese:
- Industriali
- Artigiane
- Cooperative
- Editrici
- Zootecniche
- Aeroportuali
- D’appalto di mensa o pulizia
- Commerciali con più di 50 dipendenti
- Di vigilanza conpiù di 15 dipendenti.
La durata del trattamento di CIGS varia in base alla motivazione dell’azienda:
- Crisi aziendale per cui si prevede un piano di risanamento finalizzato alla continuazione dell’attività e alla salvaguardia occupazionale: 12 mesi
- Riorganizzazione per cui si prevede un piano di interventi ed investimenti (anche in formazione) per fronteggiare le inefficienze: 24 mesi
- Contratto di solidarietà che implica una riduzione media oraria non superiore al 60 per cento dell’orario – giornaliero, settimanale o mensile – dei lavoratori interessati nel complesso, riduzione che non puà in ogni caso superare il 70% rispetto al singolo lavoratore: 24 mesi con la possibilità di arrivare a 36 mesi.
Questi periodi che abbiamo detto valgono sia in maniera continuativa che non, devono essere all’interno dei 5 anni.
Fino al 2020, poi, è possibile avere un ulteriore intervento di CIGS di dodici mesi nei casi di crisi o di riorganizzazione complessa.
La cassa integrazione straordinaria per cessazione attività
Tra i motivi per cui un’azienda può chiedere la cassa integrazione, dal 2018, con esattezza dal 13 settembre scorso, c’è anche la cessazione dell’attività. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri che ha riportato in auge per il biennio 2019 e 2020 l’ammortizzatore sociale che era stato sospso con il Job Act 2 anni fa.
In pratica, secondo il cosiddetto “Decreto Urgenze”, le aziende che si trovano in cessazione d’attività possono richiedere l’autorizzazione alla cassa integrazione straordinaria per massimo 12 mesi.
Questo purché siano imprese che abbiano cessato l’attività produttiva o che stiano per farlo. E questo anche se ci dovesse essere una reindustrializzazione del sito produttivo o se l’azienda ha serie possibilità di essere ceduta con riassorbimento della forza lavoro.
Cassa integrazione straordinaria e stipendio
Così come per la CIGO, anche per la cassa integrazione straordinaria, la retribuzione varia in base al numero di ore lavorate e può arrivare fino all’80% dello stipendio.
Questo tra le zero ore e il limite orario contrattuale. Di solito a dare lo stipendio è direttamente il datore di lavoro che anticipa, ma può capitare che sia l’Inps a pagare direttamente i lavoratori qualora decida così il Ministero del Lavoro, e questo ovviamente accade se ci sono difficoltà di carattere finanziario.
La cassa integrazione in deroga
La cassa integrazione in deroga è uno strumento di sostegno cui possono beneficiare aziende che non hanno avuto né la CIGO né la CIGS o perché ne hanno già usufruito – e come abbiamo visto non è prorogabile – o perché non hanno le caratteristiche richieste.
Con il d.lgs 148 del 2015 la cassa integrazione in deroga è stata sospesa dal 2017, ma di fatto viene attuata qualora sia previsto in alcune situazioni ben precise previste dalle Regioni.
antonino domenico Romeo
sono un dipendente del consorzio di bonifica ,capita che per cattive condizione atmosferiche alee nove e anche dopo arriva la notizia che siamo posti in cassa integrazione volevo sapere se la cosa e legale visto che almeno piu di due ore di lavoro sono state fatte ? grazie.
Marcel herghelegiu
Mi e stato detto che dobbiamo entrare in cassa integrazione per 13 settimane con una retribuzione di 990euro mensili ma questi soldi sono solo 50 per cento de lo stipendio base e giusto questo pagamento. Io lavoro nel area aeroportuale.
Elisabetta
Buongiorno sono un operaia di un snc,oltre a non prendere stipendio questo mese non arrivano nemmeno il contributo della cassa,la mia domanda è i soldi vengono versati alla ditta o direttamente a gli operai,grazie
Barbara
Buongiorno sono una operatrice di sportello C.U.P. Presso un ospedale ( ditta esterna) Posso usufruire della cassa integrazione? E di quale tipo?
Grazie
Stefano
sono un lavoratore part-time solo pomeriggio 4 ore nel settore privato studio di consulenza automobilistica vorrei sapere visto che sta uscendo il decreto Cassa ntegrazipne in deroga quale formula mi conviene accettare dal datore di lavoro?
Pietro Rosmarini
Buongiorno, con la Cigo ci rientrano anche gli interinali e quelli a progetto?? E poi a livello contributivo non viene versato il 20%che mancherebbe dallo stipendio mensile?? Grazie
Valentino
Utilissima e chiara illustrazione!!
Lucia
Con il contratto a chiamata a tempo indeterminato spetta la cassaintegrazione?
Michele
Si può usufruire della cassa integrazione per 2 settimane?
Giuseppe
Buon giorno ho firmato un contratto con un ente pubblico con contratto di 3 mesi part-time come autista di scuolabus e il giorno che dovevo prendere servizio le attività scolastiche sono state sospese sapete se mi tocca qualche ammortizzatore sociale
Manuela
Sono stata assunta i primi di marzo ,ho diritto alla cassa integrazione?
Lino
Buongiorno, Solo una domanda, se dovessero decidere in azienda per la cassa integrazione, la trattenuta auto aziendare ad uso promiscuo rimarrà in vigore sul mio cedolino ?
Giada
Buongiorno sono una lavoratrice con contratto a chiamata presso un hotel ho diritto alla cassa integrazione? Con quale importo se si? E come la richiedo?il mio datore di lavoro mi ha detto che non me la possono dare perché ?
nicola
buonasera io lavoro a roma nessuno mi dice quando riceverò i soldi della cassa integrazione lo stesso il mio datore di lavoro non mi dice nulla è possibile sapere qualcosa? io ho un contratto a parte time (ho 57 anni è un discorso a parte perché lavoro 8 ore al giorno) se la mia busta paga si aggira sui 700 euro quanto andrò a prendere? Grazie spero che qualcuno mi risponda