I benefici della vitamina E sono molteplici, come pure gli alimenti che la contengono. Ma attenzione a cottura e conservazione e a non eliminare del tutto i cibi grassi.
Vitamina E a cosa serve?
La vitamina E, o tocoferolo, è una vitamina liposolubile ed è presente, come vedremo, in diversi alimenti e si accumula nel fegato. Il fegato crea dunque una piccola scorta di questa vitamina e la rilascia nell’organismo quando è necessaria.
Ha proprietà antiossidanti, proteggendo le membrane cellulari, ed è utile per:
- combattere i radicali liberi;
- favorire il rinnovo cellulare;
- proteggere dai danni da inquinamento e fumo (è quindi utile nella prevenzione del cancro);
- proteggere organi e tessuti dall’invecchiamento cellulare;
- combattere i rischi di patologie cardiovascolari poiché agisce, riducendoli, i processi di aggregazione delle piastrine (causa di trombi, emboli e placche);
- proteggere la vista dai danni causati dall’età (soprattutto dalla degenerazione maculare della retina e dalla formazione di cataratta);
- favorire l’assorbimento di altre vitamine, come la vitamina A, la vitamina C e vitamine del gruppo B.
Il fabbisogno giornaliero di vitamina E è pari a circa 15 mg, ma come detto il fegato ne crea un piccolo deposito dunque non è necessario assumerne costantemente.
Vitamina E: pelle
Tra i molteplici benefici derivanti dalla presenza di vitamina E nell’organismo, è opportuno soffermarsi su quelli per la nostra pelle.
Trattandosi di un antiossidante, rallenta l’invecchiamento cellulare e per questo motivo è presente in molte formulazioni di creme e prodotti per la cura della pelle, la cosiddetta skincare.
Contribuisce inoltre alla cura di acne ed eczemi e contribuisce alla guarigione di lesioni cutanee minimizzando le dimensioni delle cicatrici.
Carenza di vitamina E: sintomi
La carenza di questo elemento nell’organismo è attribuibile alla malnutrizione o a diete squilibrate (ad esempio del tutto prive di grassi) e può causare danni anche seri nei soggetti più giovani, che rischiano problemi nella crescita e nel corretto sviluppo del proprio organismo.
In generale, il ridotto apporto di vitamina E, può causare disturbi a:
- sistema nervoso;
- metabolismo.
Di seguito i sintomi che potrebbero manifestarsi in caso di carenza:
- diarrea cronica;
- presenza di feci morbide e grasse;
- debolezza muscolare;
- scarsa trasmissione degli impulsi nervosi periferici.
Alimenti che contengono vitamina E
Sono diversi i cibi che contengono vitamina E, vediamoli:
- semi oleosi come noci, mandorle, nocciole, pistacchi, pinoli, semi di girasole e semi di lino);
- germe di grano e cereali integrali in generale;
- verdure a foglia verde (ad esempio spinaci, cime di rapa e broccoli);
- legumi, in particolare fagioli e ceci;
- ortaggi come pomodori, carote, asparagi e sedano;
- erbe aromatiche (ad esempio prezzemolo, basilico, salvia, timo, origano e cumino);
- frutta come albicocche essiccate e frutti di bosco, ma soprattutto avocado;
- alimenti di origine animale (ad esempio tuorlo d’uovo, mozzarella di bufala e pollame).
Attenzione però! La vitamina E si riduce negli alimenti cotti (soprattutto se fritti o al forno) oppure congelati. Quindi è opportuno prediligere cibi freschi, crudi o preparati con cotture molto semplici.
Anche la luce e l’ossigeno contribuiscono al degradarsi della vitamina dunque la corretta conservazione è fondamentale.
Integratori con vitamina E
Nel caso in cui per qualsiasi motivo si rilevi una carenza di questa vitamina e una difficoltà nell’assumerla attraverso l’alimentazione, sono disponibili in commercio diverse forme di integratori. Ma il nostro consiglio è sempre quello di consultare il medico curante prima di procedere in questo senso, dal momento che un eccesso di vitamina E nell’organismo può innalzare la pressione e disturbare la coagulazione del sangue.
Ci teniamo a precisare che il nostro intento è puramente informativo, non risponderemo nei commenti a nessuna richiesta di consulenza in merito. Come sempre, il nostro consiglio è quello di rivolgerti al tuo medico.
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