La sigla, TAV, sta per Treno ad Alta Velocità ed è un argomento che nella politica è sempre caldo, e in particolare in questi giorni in cui in Senato è stata bocciata la mozione del Movimento 5 Stelle mentre sono andate avanti tutte quelle per il sì all’opera.
TAV, in Senato bocciata la mozione M5s. Ok tutte quelle per il Sì
Il movimento guidato da Luigi Di Maio è infatti contrario alla TAV (e su questo ha basato gran parte della sua campagna elettorale nel 2018) e ha presentato una mozione che è stata bocciata con 181 no e 110 voti favorevoli.
Hanno invece ottenuto l’ok in Senato tutte le mozioni provenienti da altri partiti – come Forza Italia, Fratelli d’Italia, Pd ed Emma Bonino – favorevoli al progetto che riguarda i collegamenti ad alta velocità tra Torino e Lione.
E se nel frattempo il dibattito politico è più acceso più che mai, con Lega e 5 Stelle contro, cerchiamo di capire in cosa consiste la TAV, a che punto siamo e quali sono i pro e i contro di questa grande opera.
TAV: cosa significa e il progetto Torino-Lione
La TAV è, come abbiamo in parte anticipato, la linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino e Lione e accelerare il trasporto delle persone ma anche delle merci.
Va da sé che collegare con l’alta velocità la Francia e l’Italia ha sicuramente un significato politico, ma anche e soprattutto economico. E questo in particolare dal lato merci: vorrebbe dire infatti avere un tracciato, tutto sotto le Alpi, meno pendente rispetto a quello attuale e favorire il transito dei container particolarmente pesanti.
La linea da realizzare dovrebbe essere lunga 235 chilometri e non eliminerebbe quella già esistente, ossia del Frejus il cui primo tratto risale al 1854, ma la completerebbe puntando appunto sull’alta velocità con treni passeggeri che viaggerebbero a massimo 220 km/h mentre i treni merci a massimo 120 km/h.
Di questi 235 chilometri, è bene sapere che solo il 30% risiederebbe nel territorio italiano mentre il 70% ricadrebbe su quello francese.
C’è ancora da sapere che, se è vero che il dibattito è particolarmente acceso negli ultimi anni, il primo “atto di concepimento” risale al 1991, i primi accordi vennero siglati nel 1996 quando Francia e Italia si incontrarono a Parigi, proseguirono nel 2001 a Torino, poi Parigi nel 2011, Roma e Lione nel 2012, Parigi nel 2015 e Venezia nel 2016.
In quell’anno, a Palazzo Ducale, l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi e il francese François Hollande firmarono il protocollo aggiuntivo all’accordo bilaterale del 24 febbraio 2015 sulla linea ferroviaria Torino-Lione, che consentiva l’avvio dei cantieri di questo progetto, “che rappresenta un collegamento strategico tra i nostri due Paesi”.
Quello della TAV è dunque un progetto diviso in 3 tratte, italiana, francese e transfrontaliera:
- la tratta Susa/Bussoleno è di competenza di Rete Ferroviaria Italiana,
- la tratta Susa-Saint Jean de Maurienne di competenza della società Tunnel Euralpin Lyon-Turin quindi transfrontaliera, e i cui costi dovrebbero essere in parte rimborsati dall’Unione Europea. Si tratta di 65 km di cui il 90% sotto terra;
- la tratta Saint Jean de Maurienne-Lione di competenza della società ferroviaria francese Sncf.
Detto questo, quanto costa il progetto? Difficile dirlo con esattezza perché il costo effettivo andrebbe valutato a fine opera.
In ogni caso, è stimato un importo che supera gli 8 miliardi di euro e sono previste penali se uno dei 2 Paesi dovesse decidere di tirarsi indietro. C’è da sapere che fino al dicembre 2018 sono stati scavati 25 chilometri, ossia il 15% del totale e i cantieri aperti sono finora 12.
I pro e i contro della TAV
Come probabilmente saprai, oltre alle lotte politiche sono nati negli anni vari movimenti NO TAV. Ma quali sono i motivi dei no e quali dei sì? Vediamo i pro e i contro di questa opera che, come abbiamo visto, è stata pensata quasi 30 anni fa.
TAV, chi è a favore
Chi è a favore della TAV ne è ovviamente convinto per ragioni economiche, ma anche ambientali.
Nelle economiche c’è il fatto di rendere più veloce e competitivo il trasporto delle merci ma anche delle persone. Il che vorrebbe dire anche intensificarle e così spingere gli scambi tra i due Paesi: Italia e Francia.
I viaggi durerebbero meno, si andrebbe meno incontro al deterioramento delle merci deperibili e altra cosa – che da un lato ha anche un impatto ambientale – sarebbero meno i trasporti aerei perché, così come succede per la linea Milano-Roma per fare un esempio, la ferrovia diventerebbe davvero competitiva. E in generale meno costosa rispetto al trasporto aereo.
Inoltre, dovrebbero essere numericamente inferiori i TIR sulle strade. Tra gli altri vantaggi per chi è a favore della TAV c’è quello di creare posti di lavoro.
TAV, chi è contro
Chi è contro, intanto, sottolinea come quella della TAV non sia una priorità ma lo siano per esempio il Gottardo o il Brennero.
Ma più contro di tutti sono gli abitanti della Val di Susa, insieme a sindaci e assessori che si sono uniti nel movimento NO TAV, i quali hanno prima di tutto motivazioni ambientali: i cantieri rovinerebbero i terreni e la stessa valle ne sarebbe fortemente scossa.
Inoltre, il flusso delle merci tanto decantato non giustificherebbe costi così alti così come si ritiene che non sarebbero così tanti i posti di lavoro creati grazie alla TAV. I nuovi impieghi, oltre tutto, non riuscirebbero a equiparare quelli che si perderebbero per esempio nell’agricoltura.
Il vero problema in questo momento resta politico viste le divisioni interne alla maggioranza.
Giorgio Tabarelli
Quando si progetta un’opera ci sono sempre stati favorevoli e contrari, ma quando l’opera è completata si capisce l’utilità. Certo ci sara sempre chi non avrà dei benefici, ma bisogna analizzare sempre se sono più i vantaggi che gli svantaggi. Però ogni grande opera ha sempre avuto contestazioni inizialin con le contestazioni non si sarebbero realizzate grandi opere( vedi autostrade alta velocità e altri cantieri).
Vincenzo
Senza prolungamento vari, visto che dal 1991 ad oggi qualcuno avrebbe realizzato almeno un neo Pianeta, mentre noi stiamo ancora perdendoci in chiacchiere! I costi lieviteranno sempre di più e tutto dipende dalla lentezza e dai mezzi che vengono impiegati! Si dovrebbe stabilire con esattezza data d’inzio e fine lavori, per cui verrebbe premiata l’anticipo della consegna opera ultimata/controllata/giudicata corretta e sicura; penalità per ritardi nella consegna! ESSA E’ SICURAMENTE UTILISSIMA, porrebbe fine ai tanti che manipolano il trasporto su gomme, rovinando strade ed autostrade, oltre ad intralciare il traffico automobilistico giò penalizzato da un Codice stradale ridicolo, ringraziando il Sig. Ferri!