Per risparmiare bisogna attrezzarsi e valutare ogni possibilità, lo sappiamo: baratto, noleggio, acquisti condivisi, vendite promozionali, liquidazioni. Outlet e spacci, in particolare, si rivelano utilissimi per tutti coloro che amano lo shopping: capi più o meno griffati, infatti, si possono acquistare pagando fino al 70 % in meno rispetto al normale prezzo di vendita dei negozi monomarca. Analizziamone i vantaggi e scopriamo altre due alternative super-convenienti.
- Outlet e spacci
Gli Outlet sono come delle piccole città in miniatura, in cui scoprire store di grandi firme con articoli di vario genere e a prezzi ridotti. La merce proposta è scontata perché rimasta invenduta nei comuni negozi e boutique (per piccoli difetti di fabbrica, ad esempio). Negli ultimi 10 anni il successo di questi villaggi dello shopping ne ha favorito la diffusione in tutta Italia. I settori interessati sono i più diversi: dall’abbigliamento agli accessori, dai prodotti di bellezza all’arredamento. Il vantaggio più grande consiste nell’opportunità di acquistare la merce con ulteriori sconti in tempo di saldi (anche gli Outlet sono obbligati a diminuire i prezzi). Ecco, quindi, gli affari a portata di mano, specie per chi è in cerca di vestiti eleganti, borse o scarpe.
Gli Spacci Aziendali, invece, consistono in una rivendita di precedenti collezioni monomarca: prodotti realizzati in fabbrica e ribassati del 50% circa. È possibile trovarli in zone commerciali, accanto agli stabilimenti produttivi o nei pressi di un Outlet. Per cercare i punti vendita più vicini potete visitare il portale Best Outlet (specificando la vostra Regione di residenza).
- Mercatini dell’usato
La moda del momento: acquistare (ma anche vendere!) oggetti o abiti già utilizzati è un tipo di commercio sempre più gettonato, non solo perché low cost: vendere ciò che non serve più è un modo per combattere lo spreco e rendere felice qualcuno (ci sono veri e propri appassionati, collezionisti, sempre in cerca di occasioni: pensiamo a lampade antiche, strumenti musicali o macchine fotografiche). La merce acquistata ai mercatini dell’usato è, generalmente, in conto vendita: chi vende non è il diretto proprietario, per cui non sono applicabili le direttive in tutela del consumatore. In pratica, è come acquistare da un privato: indecisioni e ripensamenti non sono ammessi. Meglio, quindi, controllare attentamente prima eventuali difetti, pezzi mancanti o altre anomalie. I mercatini sono la “manna dal cielo” per l’acquisto di testi scolastici e universitari (compresi i vocabolari): gli sconti arrivano al 50%. Chi vende per conto vostro dividerà con voi l’incasso o pagherà una percentuale: ad esempio, nel caso dei libri, circa il 20% del prezzo di copertina. Per scoprire i mercatini presenti nella vostra zona c’è il sito mercatiniditalia.it
- Temporary Shop
Una pratica di grande successo che punta sulle “offerte irripetibili”: i temporary shop (o pop-up store) sono negozi temporanei, a tempo determinato, caratterizzati dall’improvvisa apertura e altrettanto repentina chiusura. Le tempistiche? Qualche settimana o anche pochi giorni soltanto. Un’idea innovativa che i grandi marchi sfruttano per lanciare a volte nuovi articoli, verificare le preferenze dei consumatori, creare “eventi eccezionali”. Nella maggior parte dei casi, si tratta di una vera e propria strategia di marketing che serve alle aziende per smaltire la merce invenduta attirando numerosi acquirenti con sconti maxi (fino all’80%!) e risparmiando sui classici costi di avviamento e gestione di un punto vendita. In vetrina viene spesso esposto un countdown elettronico per evidenziare ore, minuti e secondi che separano dalla chiusura del pop-up store. Scoprire l’avvio di un temporary shop, in realtà, non è semplice perché la pubblicità si basa sul passaparola e molto raramente sulla distribuzione di volantini. Tuttavia… tenere ben aperti occhi e orecchie aiuta! Per tutte le aziende interessate a promuovere o vendere i propri prodotti “a tempo”, esiste addirittura un’agenzia pubblicitaria specializzata: Temporary Box.
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