La parola, anzi le parole stesse, lo dicono: una lettera di intenti è un documento che viene redatto quando è in corso una trattativa e serve per l’appunto a mettere nero su bianco come sta andando tra le due o più parti che possono essere coinvolte.
Un documento, dunque, che viene scritto e firmato durante la trattativa e che dovrebbe portare a un futuro accordo. Il condizionale è d’obbligo perché appunto si tratta di intenti, intenzioni, ma non è detto che il finale sia appunto l’accordo. Ne è sicuramente l’obiettivo, ovviamente nel caso in cui questo non si raggiunga non vuol dire che per le parti sia una passeggiata. In alcuni casi, la lettera di intenti può essere vincolante.
Prima di entrare nel merito, cerchiamo di capirne di più partendo da cosa si intende per lettera intenti, quali sono i casi in cui può essere usata e quale tutela dia effettivamente alle parti.
Cos’è una lettera di intenti
Abbiamo detto che la lettera d’intenti prevede che si mettano nero su bianco le intenzioni delle parti riguardo a una trattativa, sappi che queste sono vincolate da quella che viene detta “buona fede contrattuale” da cui scaturisce una responsabilità. Cosa significa? Che se per caso una delle due parti manda tutto all’aria, l’altra può chiedere una sorta di risarcimento, ma questo dipende da che tipo di lettera d’intenti si è scritta. A ogni modo, entrambe le parti devono comportarsi secondo buona fede, così come previsto dall’articolo 1337 del Codice Civile.
In generale, la lettera di intenti può contenere dichiarazioni non vincolanti – una semplice presa d’atto e stato di avanzamento della trattativa così come gli appuntamenti successivi -, dichiarazioni riconducibili a un vero e proprio contratto che però diventerà efficace quando si presenteranno le condizioni previste nella lettera. Infine, la lettera d’intenti può contenere dichiarazioni di accordo sugli elementi essenziali del contratto e pertanto il contenuto può essere vario.
Cosa deve contenere una lettera di intenti
Diciamo che in linea di massima, una lettera d’intenti, per dirsi davvero tale, deve contenere questi elementi:
- gli elementi già discussi e/o quelli su cui è stato raggiunto un accordo. La parte, cioè, che indica a che punto si è con la trattativa
- le condizioni: ossia le situazioni che si devono verificare affinché tutto proceda
- le clausole: servono per “proteggere” l’accordo come quella di riservatezza o di esclusività (le parti non possono intraprendere altre trattative con terzi che possano inficiare l’accordo)
- indicare quando si prevede venga firmato il contratto o la durata della lettera. Fondamentale nel caso che appunto non si verifichino determinate condizioni.
- contenzioso: chi è l’arbitro o il giudice competente per la risoluzione di eventuali controversie
Da sapere: se la controparte non è italiana, bisogna prevedere che la lettera d’intenti sia tradotta anche in inglese.
Click To TweetQuando si usa la lettera d’intenti
Una lettera d’intenti può essere usata nei contesti più svariati, per esempio quando, a seguito di un colloquio, azienda e professionista si piacciono e allora si firma una lettera in cui la prima dichiara l’intenzione a procedere con l’assunzione e il lavoratore a lavorare con quell’azienda.
Una lettera di intenti può essere usata prima della compravendita di un appartamento, quindi prima di redigere il contratto vero e proprio e in particolare tra privati, in cui il venditore e il possibile acquirente dichiarano, nero su bianco, gli accordi presi e il volere procedere con la compravendita. Può essere usata nel caso della cessione di un ramo di azienda o ancora anche si è di fronte a un contratto di appalto e così via.
Modello di lettera d’intenti
In Rete si trovano vari modelli di lettera d’intenti, qui ti diamo qualche indicazione per scriverla al meglio. La lettera d’intenti deve essere redatta su un foglio di Word (è pur sempre un documento) o un Google doc e deve avere un titolo, una data e l’indirizzo del destinatario in alto a destra. Visto che sarà scritta molto probabilmente al computer, evita font come il Comic Sans ma preferisci font più “seri” come il Times New Roman o l’Arial, possibilmente come grandezza tra 11 e 14. Inserisci un paragrafo introduttivo dove scrivi gli obiettivi principali e le attività delle parti in causa, i dati delle parti in causa, i problemi o le considerazioni. Inserisci poi eventuali clausole.
Passa poi alla sezione della trattativa in cui ogni parte dirà le proprie motivazioni facendo intendere di essere in buona fede. Se si tratta di una trattativa commerciale, è bene specificare che in caso di esito positivo non stipulerai altri accordi con persone interessate. Altrettanto fondamentale è inserire la parte relativa ai tempi e alle scadenze, e farlo in modo molto dettagliato.
Deve scriverla un avvocato?
Be’, sarebbe la cosa migliore, ma non è detto si possa fare sempre. Pertanto se non puoi rivolgerti a un legale per la redazione del testo, chiedi almeno una consulenza una volta che avrai preparato una prima bozza: potrà metterti al riparo da eventuali rimostranze e rivendicazioni da parte dell’altra parte.
La lettera d’intenti va firmata dal vivo o, quando questo non è possibile, va spedita con raccomandata A/R o tramite PEC.
Lettera d’intenti per il lavoro
In gergo viene chiamata anche “promessa” o anche lettera d’impegno all’assunzione che altro non è che una lettera di intenti tra l’azienda e il futuro lavoratore. Un documento che viene sempre più utilizzato quando i due si piacciono ma bisogna ancora finalizzare il momento dell’assunzione.
L’obiettivo per l’azienda è di non farsi scappare il professionista, per quest’ultimo, invece, è quello di avere una certa garanzia nel passaggio magari da un lavoro all’altro. La promessa, come fa intuire la parola, fa prevedere un impegno all’assunzione cui seguirà un incontro successivo per la firma di un contratto.
Come le altre lettere, viene firmata durante la trattativa e deve prevedere che ci sia scritto:
- quando inizierà il lavoro
- quando finirà se si tratta di un contratto a tempo determinato
- luogo e orario settimanale
- mansioni previste
- CCNL di riferimento
- qualifica, inquadramento, retribuzione
- durata del periodo di prova
- eventuale clausola di riservatezza
- clausola risolutiva in caso di inadempienza
- autorizzazione al trattamento dei dati in osservanza al GDPR
Tale lettera diventa vincolante se viene firmata da entrambe le parti, se solo dal datore di lavoro, tu, come lavoratore, non hai l’obbligo di accettare le condizioni che ti hanno proposto. Se viene firmata da entrambi, inoltre, tale lettera prevede un obbligo e se l’azienda non ti dovesse assumere o se tu rinunciassi al lavoro, le parti possono chiedere un rimborso.
Lettera d’intenti per acquisto di un immobile
Le lettera d’intenti può essere utilizzata anche come preliminare a una transazione di vendita di un immobile. Molto utile perché, intanto, permette di avviare una trattativa con più rilassatezza e magari fiducia. Inoltre, regola i rapporti tra venditore e acquirente, sia che ci sia un’agenzia di mezzo che non ci sia.
Se stai cercando di comprare casa, sappi che per te è una vera e propria garanzia perché il venditore ti dovrà comunicare tutti gli aspetti poco economici di questa trattativa, come la presenza di amianto o l’aumento delle spese condominiali particolarmente alte. Anche in questo caso vanno indicate le condizioni, le clausole, devono essere chiare le date e tutto quello che abbiamo detto che contiene una lettera d’intenti.
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