Il wasabi è un ingrediente tipico della cucina giapponese. È una pasta verde dal gusto intenso e piccante che si ricava dalla pianta Wasabia japonica (detta anche ravanello giapponese) che stimola fortemente la lacrimazione (in gergo viene anche chiamata Namida, ossia “lacrima”!).
Wasabi: come si consuma
La radice della pianta viene tradizionalmente grattugiata con un attrezzo in legno denominato Razza. Nella cucina giapponese viene spesso grattugiato direttamente sul cibo, altrimenti lo si può far essiccare per produrre una polvere da utilizzare in modi diversi (per esempio per produrre la famosa pasta verde a cui siamo abituati).
La pasta verde e densa conosciuta come wasabi si ricava dalla radice della pianta e si usa per accompagnare tipiche pietanze giapponesi come sushi, sashimi, tempura. Di questa pasta esistono due varianti: una di colore verde scuro, mediamente piccante (quella che più comunemente troviamo al ristorante giapponese) chiamata Daruma Wasabi e una di colore verde chiaro, decisamente più piccante e meno diffusa in Italia chiamata Mazuma Wasabi.
Wasabi: la coltivazione
La coltivazione della pianta richiede una temperatura mite e che l’acqua in cui sono immerse le radici sia perfettamente pulita. Pertanto la radice del wasabi risulta difficile da coltivare e costosa da reperire sul mercato, anche quello giapponese: molte aziende cercano così di ovviare al problema mescolando la pasta wasabi con del rafano, per riuscire a rifornire il mercato a costi accessibili.
Fai attenzione, quindi, perché la pasta wasabi “pura” è particolarmente costosa. Per essere certi di cosa si consuma si può, ad esempio, acquistare la radice fresca per produrne poi la pasta: una radice fresca di 100 gr di peso a un costo di circa 70 euro.
Oggigiorno è possibile acquistare il wasabi online.
Wasabi: proprietà
Sembra che il wasabi abbia proprietà antibatteriche e sia utile nella prevenzione delle intossicazioni alimentari (pare che derivi da qui l’abitudine di usare il wasabi nella cucina giapponese, che fa largo uso di pesce crudo). Inoltre il Wasabi è un ottimo digestivo e pare abbia le capacità antinfiammatorie del paracetamolo. Inoltre è ricco di vitamina C e di antiossidanti, contribuendo quindi alla fama di popolo longevo dei giapponesi. È infine un depurativo per l’organismo: espelle le tossine e contribuisce a pulire il fegato.
Chi l’ha provato, dice che il wasabi sia assimilabile al nostro rafano, tanto da non riuscire a distinguerli. Tu hai mai provato a inserire il wasabi in una cucina che non fosse quella tipicamente giapponese?
Lascia un commento