Ti sei fatto male sul lavoro? Se la risposta è sì, sappi che non tutti i casi di eventi traumatici che coinvolgono un lavoratore sono da considerarsi infortunio sul lavoro. Per infortunio sul lavoro infatti si intende sì un evento traumatico – definito causa violenta – che porta un lavoratore a infortunarsi purché però lo porti contemporaneamente ad assentarsi per più di 3 giorni.
Infortunio sul lavoro e risarcimento: quando non spetta
Di conseguenza, non tutti i casi in cui ti sei fatto male mentre eri sul luogo di lavoro o ti ci stavi recando, sono soggetti a risarcimento. Approfondiremo meglio sotto, ma intanto ti anticipiamo che se in qualche modo sei stato la causa del tuo infortunio, ossia sei andato oltre le tue mansioni e hai svolto un’attività che non avresti dovuto e non ti competeva, stando a quanto di recente detto dalla Cassazione, con la sentenza dell’1 giugno del 2017, non hai diritto al risarcimento.
Questo perché potresti avere tenuto un comportamento non regolare, anomalo quindi non prevedibile dal tuo datore di lavoro cui spetta garantirti la sicurezza, cosa che, stando a quello che dice la Cassazione, non può fare se appunto non ti attieni a quello che è previsto dal tuo lavoro.
Ma prima di vedere tutti i casi di risarcimento a seguito di un infortunio sul lavoro, vediamo cosa si intende per infortunio, cosa bisogna fare e appunto quando è l’assicurazione a coprire tutte le spese.
Infortunio sul lavoro: cosa prevede la legge
In Italia a regolare gli infortuni sul lavoro è il D.P.R del 30 giugno 1964 n.1124 Testo Unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali che differenzia l’infortunio dalla classica indennità di malattia.
Infatti il testo prevede una specifica assicurazione obbligatoria che consente all’infortunato di avere delle prestazioni sanitarie specifiche, copertura delle spese, anche per analisi cliniche, diagnostiche e acquisto apparecchiature e anche di ottenere un indennizzo che sarà tanto più alto quanto più l’evento sarà traumatico e in base alle conseguenze che purtroppo ne sono derivate.
Si parla di infortunio quando:
- c’è un evento traumatico che porta a una lesione del lavoratore o alla sua morte
- quando c’è un collegamento tra questo evento e lo svolgimento dell’attività lavorativa
- se, come abbiamo detto sopra, l’inabilità al lavoro è superiore ai 3 giorni
- se c’è appunto una causa violenta
Attenzione: l’infortunio sul lavoro c’è anche quando non ti trovi esattamente sul luogo di lavoro. Cosa intendiamo? Se per esempio sei nel tragitto che ti porta da casa all’ufficio e ti infortuni anche in questo caso viene considerato un infortunio sul lavoro perché c’è un rapporto diretto e di causa-effetto tra quando si è svolto l’evento e lo svolgimento dell’attività lavorativa. Pertanto si parla di infortunio in itinere. Ma ne parleremo meglio sotto.
Responsabilità del datore di lavoro
L’assicurazione, prevista per i lavoratori, oltre appunto a garantire assistenza sanitaria al lavoratore, è una tutela per il datore di lavoro. Questo perché, una volta che avrà sottoscritto quest’assicurazione, il datore sarà esonerato dalla responsabilità civile, a meno che appunto non sia responsabile dell’infortunio, come quando un’azienda, società, cooperativa che sia, non tiene assolutamente in considerazione le norme di sicurezza e fa lavorare operai/addetti/dipendenti in condizioni di grave rischio, mettendo in pericoloso la propria salute.
Come per esempio avviene, quando non ci si preoccupa che, un lavoratore mentre sta svolgendo un lavoro rischioso, sia dotato di caschi protettivi, maschere tutto quello che gli serva perché lo svolga in totale sicurezza.
Infortunio sul lavoro: cosa fare
E cosa fare se appunto ti sei infortunato sul lavoro? Ecco come bisogna procedere:
- devi comunicare immediatamente il tuo incidente al datore di lavoro, dopodiché dovrai essere subito inviato al Pronto Soccorso e dopo essere stato visitato, medicato e tutto, riceverai il certificato medico che dovrai trasmettere al datore di lavoro.
Infortunio sul lavoro: la denuncia da parte del datore di lavoro
Il datore di lavoro ha l’obbligo di presentare il modello di denuncia infortunio sul lavoro INAIL per via telematica. Questo solo se la prognosi per il tuo infortunio supera i 3 giorni oltre quello in cui si è verificato l’incidente.
E se il datore di lavoro “dimentica” di denunciare il tuo infortunio all’INAIL? Se non lo fa appunto entro 2 giorni da quando riceve il certificato incorre in una multa che va dai 1290 euro ai 7745 mila.
Multa amministrativa che viene data al datore di lavoro anche se omette il codice fiscale del lavoratore o non lo indica. Non ci sono invece sanzioni per il datore di lavoro in caso in cui il lavoratore che ha avuto l’infortunio sia un lavoratore autonomo del settore agricolo o artigiano, ma in tal caso c’è la perdita del diritto all’indennità temporanea per i giorni prima della denuncia.
Infortunio sul lavoro: procedura
Una volta che invece è stata presentata la denuncia di infortunio, 2 o 3 giorni prima della scadenza della prognosi (esempio: se ti hanno dato una settimana, potrei farlo dal quarto giorno), dovrai recarti all’INAIL ed effettuare una nuova visita presso i loro ambulatori. Saranno infatti i medici dell’INAIL a:
- darti un nuovo appuntamento se appunto il tempo che è stato previsto perché tu ti rimetta in sesto è troppo poco quindi bisognerà proseguire con l’infortunio. In tal caso ti verrà dato un nuovo certificato medico che dovrai dare al tuo datore di lavoro;
- chiudere il tuo infortunio e darti un nuovo certificato che attesta che puoi ritornare al lavoro.
Infortunio sul lavoro: quando spetta il risarcimento
Quando spetta il risarcimento dell’infortunio? In questi casi:
- quando l’infortunio è connesso al rischio proprio della prestazione lavorativa ossia connesso al lavoro che si svolge;
- quando c’è un rischio ambientale, ossia quando riguarda persone che pur non essendo addetti a lavorazioni pericolose, svolgono in modo costante attività lavorativa in connessione ambientale con la lavorazione protetta; questi lavoratori sono esposti allo stesso rischio cui sono esposti gli addetti alla lavorazione protetta;
- quando c’è un rischio improprio ossia l’incidente è avvenuto durante un’attività preparatoria o, comunque, strumentale allo svolgimento delle mansioni.
Infortunio sul lavoro: quando non spetta il risarcimento
Lo abbiamo accennato prima: rischi di non ottenere nessun risarcimento quando è la tua condotta a “causare” l’incidente. Ecco infatti i casi in cui non ti spetta il risarcimento:
- quando si parla di rischio elettivo ossia, come dicevamo, è la tua condotta che non è stata logica né tanto meno prevedibile a causare il tuo infortunio. Insomma: se ti trovavi al posto sbagliato al momento sbagliato. Un esempio: metti che sei andato in magazzino a trovare un collega, ma il tuo lavoro non lo prevede né eri stato autorizzato ad andare in magazzino e capita un incidente, ecco in questo caso la tua condotta non è giustificata;
- rischio extraprofessionale: quando i motivi vanno al di fuori dello svolgimento della tua prestazione di lavoro;
- rischio generico quando l’incidente capita indipendentemente da quelle che sono le caratteristiche del tuo lavoro.
L’infortunio mentre si va al lavoro
Come abbiamo accennato, l’assicurazione copre anche gli spostamenti da e verso il lavoro. Ma con alcune precisazioni:
- vale anche nel caso tu svolga più lavori quindi hai avuto l’incidente mentre, finito uno, stavi andando a svolgere l’altro;
- vale anche quando è capitato durante il tragitto abituale per la consumazione del pranzo, se però non esiste la mensa aziendale;
- c’è il risarcimento per qualsiasi incidente che avvenga in treno, a piedi, in bus, in taxi se appunto si dimostra che ti stavi recando al lavoro, ossia negli orari d’ufficio;
- c’è il risarcimento anche se sei in auto, moto o bicicletta ma se l’uso del mezzo privato è necessario perché tu vada al lavoro.
In quest’ultimo caso, occorre fare qualche distinzione. Il risarcimento è possibile se:
- macchina, motorino ecc… Sono dati dall’azienda;
- il posto di lavoro non si può raggiungere con i mezzi e anche se lo fosse, gli orari non ti permettono di arrivare per tempo al lavoro
- vale anche se i mezzi comportano un enorme impiego di tempo, lunghe attese o la fermata è molto distante da percorrere a piedi.
Questo ovviamente se tu non hai assunto droghe, psicofarmaci o alcol, diversamente l’incidente in itinere non è coperto dall’Inail.
Questo vale anche per i lavoratori autonomi purché appunto si riesca a dimostrare che l’infortunio è avvenuto in circostanza necessarie per svolgere quel tipo di lavoro.
Esempio: se stai andando da un cliente abituale o da uno nuovo ma dimostri di avere un appuntamento, questo è connesso al tuo lavoro.
Infortunio sul lavoro: retribuzione
Per i primi 4 giorni a pagare è il datore di lavoro e funziona così:
- la giornata dell’infortunio è remunerata al 100%
- dal secondo al quarto griono: il cosiddetto periodo di carenza il pagamento è del 60%.
A partire dal quinto giorno l’Inail paga per il 60% fino al 90esimo giorno e per il 75% a partire dal 91esimo giorno, fino al momento della completa guarigione del lavoratore.
La differenza, pari al 40% per la prima fase ed al 25%, è erogata dal datore di lavoro. Vedrai tutte le somme in busta paga. Se così non dovesse essere l’Inail, ti invierà a casa un prospetto con la comunicazione delle somme liquidate e la modalità per richiedere il pagamento di quanto ti spetta.
Infortunio sul lavoro e visita fiscale
Come abbiamo già accennato nel nostro articolo Visita fiscale per dipendenti pubblici e privati, chi è vittima di infortunio è esonerato dalla visita fiscale.
Stai pensando di fare un’assicurazione sugli infortuni che ti possa dare una protezione completa? Ecco quali sono i vantaggi e perché farla.
Giulio Sabino
Salve mi chiamo Giulio, lavoro come cameriere in un ristorante di Udine, la mattina che sono andato a lavoro,nel portare il carrello nel montacarichi vado a sbattere con il piede sul pizzo della porta del montacarichi ,li per li accusato il dolore ho continuato a lavorare,successivamente il dolore aumentava e solo nel pomeriggio non riuscivo più ad appoggiare il piede. La mattina dopo ho chiamato il mio datore di lavoro chiedendogli se mi poteva accompagnare in pronto soccorso, lui rifiutandosi, prendevo soluzione alternativa facendomi accompagnare da un amico. In seguito riscontrato una frattura al mignolo del piede,uscito dal p.s. mi recano in ristorante per dare una copia del certificato al datore,lui con menefreghismo prende a conoscenza dell ‘avvenuto infischiandosi di leggere,cosi me ne vado a casa,dopo una mezz’ora mi chiama al telefono urlandomi che io ero uscito pazzo nel dichiarare che mi ero fatto male nel suo ristorante e dicendomi che mi avrebbe denunciato,e non pagandoli nemmeno i giorni precedentemente lavorati,che devo fare in questo caso?
Manu
Salve mi sono infortunato al lavoro per colpa di una collega (capo reparto) al dito anulare destro con relativa ricostruzione dell’ultima falange e perdita unghia e ovviamente frattura osso .
Mi e stato diagnosticato 30 giorni intanto ,volevo chiedere per un risarcimento danni all’azienda e fattibile ?
Michele
Salve mi sono infortunato in azienda alla spalla sinistra però non vi è stato l’impatto violento. In quel momento essendo magaziniere ,guidavo un mezzo per sollevare bancali, ma nel momento che sterzavo molto velocemente ho sentito una fitta nella spalla. Subito ho denunciato il fatto all’azienda e poi sono andato al pronto soccorso . Dieci giorni sono andato a fare visita di controllo all’inizio e mi hanno detto che non poteva essere co siderato infortunio per mancanza di i patto violento. Però a distanza di più di un mese facendo ecografia hanno appurato rottura tendine e fuoriuscita di sangue. Cosa posso fare? Potrei entrare come malattia professionale?
sandro
mi sono tagliato con un trucciolo si ferro al mignolo sinistro (io sono destro)con circa 16 punti di sutura il dito non potra riprendere piu le funzioni normali .non ho diritto ad un risarcimento in che punteggio sarei
Franca
Mio marito causa caduta dal camion è in infortunio dal 22/2 , rotto piede , spaccato menisco e crociato e rotto cuffia rotatoria spalla tutto destri. Ora siamo in attesa di intervento quindi chiudono infortunio. Ma lui non può andare al lavoro , per la spalla non ha la funzionalita del braccio. Quindi deve mettersi in mutua fino all’intervento che verrà riaperto infortunio ?
Seconda cosa lui prende uno stipendio in più prende la trasferta dei viaggi che ora non prende non facendo viaggi, avrà un risarcimento ?