Social Media Manager: chi è?
Il Social Media Manager è tra le figure professionali oggi più richieste. Ci avresti scommesso solo un paio d’anni fa, quando il Social Media Manager era considerato quello che giocava con i Social? La verità è che comprendere le evoluzioni e le opportunità necessita di lungimiranza. Già, perché nell’era di Internet, del “Popolo della Rete” e – diciamocelo – dei gattini, anche le professioni cambiano. Così, nel palcoscenico del Web c’è oggi un lavoro che da qualche anno a questa parte risulta sempre più fondamentale: il Social Media Manager.
Assodato che:
- no, il Social Media Manager non è quello che sta su Facebook,
- no, il Social Media Manager non è un improvvisato (qualche volta un improvvisatore, forse),
- no, il Social Media Manager non può rinunciare a formazione, studio, competenze ed esperienze,
- no, il Social Media Manager non è un conquistare di like (alle aziende serve ben altro),
assodato tutto questo, dicevo, chi è il Social Media Manager? Cosa fa? E come si diventa Social Media Manager? Ti faccio raccontare tutto da alcuni stimati professionisti del settore. Pronto a conoscere meglio il Social Media Manager?
Passo la parola a Davide Licordari, Giuliano Ambrosio e Valentina Vellucci. Tutti e tre hanno fatto del digitale la propria casa.
Davide è Social Media Strategist e si occupa di aiutare le aziende a comunicarsi al meglio sui social media. Ha insegnato, raccontato e parlato di comunicazione sui social media in master, corsi universitari e numerose conferenze. | |
Giuliano è Web Creative Strategist Freelance di Torino. Consulente e formatore, collabora con diverse agenzie e brand da tutta Italia. Relatore e Coach in diversi eventi come Social Media Week e Startup Weekend. Inoltre è Docente della prima edizione del Master IED in Digital Media Management. | |
Valentina lavora come consulente in ambito digitale per diverse realtà aziendali. Si occupa di crisis mananagement, gestione delle conversazioni online e misurazione delle performance. |
Chi è il Social Media Manager?
Il Social Media Manager è quella persona che viene incolpata quando un brand sbaglia a scrivere “Qual è”. E’ anche colui che risponde alla domanda “ma a quale ora conviene postare la foto del nostro prodotto, un termoregolatore in kevlar?”. | |
Il Social Media Manager sulla carta e in un modo ideale è una figura professionale manageriale, con conoscenze più radicate in campo marketing rispetto all’ambito editoriale. Il Social Media Manager è il professionista che ha una sensibilità e visione più globale della struttura social di un’azienda. Inoltre è colui che ha gli insight e obiettivi di marketing sui social media che l’azienda si è programmata di raggiungere. Molto spesso, a mio avviso per errore, questa figura viene assorbita anche in quella del Community Manager, colui che deve saper gestire la community, e quindi ci troviamo molti Social Media Manager gestire pagine in modo operativo. Invece la giusta evoluzione sarebbe da Community Manager a Social Media Manager con le competenze di cui sopra. | |
Il Social Media Manager è un Don Chisciotte post moderno che combatte contro i muli dei like. Non è una macchina. |
Che differenza c’è con il Social Media Strategist?
Il Social Media Strategist è il Massimo Produttore di SlideS nel mondo della comunicazione: egli passa un terzo del suo tempo a pensare a quali sono i modi migliori per ottimizzare la comunicazione di un’azienda/prodotto sui social, e due terzi a capire come si allineano gli oggetti in una slide di Power Point. | |
Il Social Media Strategist è un professionista che oltre ad avere conoscenze in campo marketing e piattaforme social, ha una componente in più rispetto al Social Media Manager ovvero la capacità di creare e impostare un piano strategico legato a un progetto di comunicazione. | |
Il Social Media Strategist non ha ancora idea di cosa gli sta per riservare il meraviglioso mondo digitale. È un bachettino pronto a sbocciare in una farfalla. Che volerà via. O si poserà su una nuova strategia digitale. |
E il Community Manager di chi è figlio?
Di solito di sua madre. Il Community Manager è la versione 2.0 del domatore di bestie: è colui che talvolta compila piani editoriali, e più spesso ancora passa la giornata a litigare da dietro la tastiera con utenti che si chiamano “Gaetano O Lione Juventino” che reclamano, polemizzano e trollano l’azienda di cui lui, povero Community Manager, gestisce i profili social. | |
Il Community Manager è figlio delle nuove professioni legate al Web, nuove non per gli addetti al settore, ma per chi inizia ad avvicinarci, sicuramente si. Il Community Manager è nato dall’esigenza di gestire e creare community legate a un interesse specifico. Oltre alla sua operatività diretta nel fare customer service deve essere anche in grado di interpretare il sentimento delle community che gestisce in modo da individuare punti di forza e debolezza. Solo lui (e Facebook) è in grado di avere un quadro sull’andamento della propria community. | |
Di Madre Pazienza e Padre Io. Della madre conserva la capacità di ascoltare la community, del padre la forza di ascoltarla ancora una volta. E gestirla. |
I tuoi cari sanno che lavoro fai? E come lo spiegano a loro volta?
I miei cari sanno che sto al computer tutto il giorno o quasi. Questo fa sì, secondo loro, che io sia capace di aggiustarli e (soprattutto) di impostare la loro ADSL casalinga o di combattere i malware che prendono navigando su equivoci siti dell’est europa. | |
Come sappiamo è molto difficile spiegare il proprio lavoro ai parenti, persone che non hanno conoscenza del mondo digitale e delle nuove professioni, molti ancora pensando che aggiusto computer, ma va bene cosi. | |
I miei cari sanno che faccio un lavoro legale che mi riempie di soddisfazioni. Questo è quanto basta. So che in giro dicono che io sia bravissima a ignorare il mondo su Whatsapp. |
Quanto è importante il ruolo del Social Media Manager nella comunicazione digitale?
Il Social Media Manager non conta nulla finchè non succede qualcosa di grave (vedi domanda1). E questo è male. Dovrebbe essere considerato per qual che è, ovvero un esperto di comunicazione digitale, in grado di comprendere dinamiche che spesso sfuggono a coloro che prendono le decisioni. | |
Ho la grande fortuna di lavorare con diverse agenzie e quindi poter essere contaminato dalle metodologie di lavoro e schemi gerarchici. Oggi il Social Media Manager è importante in quanto è sicuramente una figura senior con esperienza e capace nel proprio lavoro. Un punto di riferimento soprattutto per i Community Manager e tutte le altre figure professionali che hanno bisogno di informazioni sulla struttura digitale del cliente. Oggi, però, forse a causa del budget o dell’evoluzione delle professioni, spesso puoi trovare anche il Community Manager che è anche il Social Media Manager dello stesso cliente. Giusto? Sbagliato? Semplice evoluzione? A livello di sforzi sicuramente è maggiore gestire le due professionalità insieme, soprattutto da dipendente, ma è una realtà che esiste. | |
Senza un Social Media Manager un’azienda non può far altro che fissare la propria pagina Facebook e sperare che non accada nulla. E lasciarsi simpaticamente evaporare nel nulla. |
Come si diventa Social Media Manager?
Pagando delle tangenti, ovviamente, vanno di moda. A proposito, serve un Social Media Manager per il Giubileo: qualcuno sa come si aggira la gara d’appalto? | |
La figura del Social Media Manager è caratterizzata da una grande conoscenza in campo Marketing quindi sicuramente chi ha queste competenze scaturite dall’università o un master è avvantaggiato. Secondo me un vero Social Media Manager lo si diventa sul campo, oltre studiare è necessaria molta pratica. Sbagliare è umano, cerchiamo di farlo il meno possibile o almeno imparare da se stessi e dagli altri. | |
Desiderarlo non basta. Scriverlo come skill su LinkedIn nemmeno. Studiando, sperimentando e mettendosi alla prova possono essere un buon inizio. |
Quali sono le doti imprescindibili per questa carriera?
Curiosità, cultura, empatia, grammatica sono fondamentali. A cui si aggiungono grandi doti di diplomazia per trattare con il cliente, sapendo che il 90% delle volta non capirà cosa gli state proponendo. | |
Una dote molto importante è quella di essere curiosi nel campo in cui si lavora, soprattutto il nostro in cui ci sono aggiornamenti e novità quasi ogni giorno. Insomma, non possiamo stare seduti. Mostriamo le nostre capacità, non restiamo fermi alla nostra mansione, cerchiamo anche di imparare dalle altre persone che ci circondano. | |
Pazienza. Umiltà. Capacità di ascolto. Stima di se stessi. E uno smartphone. |
Aprire un chiringuito in un’isola tropicale è un sogno ricorrente?
Preferirei essere un mastro birraio, ho la corporatura perfetta per fare l’oste. | |
Si magari non un chiringuito, ma l’idea di fare soldi con un progetto o attività è un sogno forse di molte persone. Soprattutto per noi Freelance che abbiamo la possibilità di creare progetti personali e portarli avanti con la nostra passione è sicuramente un incentivo in più. | |
Ho dovuto googlare chiringuito più volte. Opterò per un allevamento di unicorni. O per un negozio di museruole. Per umani. Per umani maleducati. |
Cosa serve per “studiare” il mestiere del Social Media Manager? Libri, pratica o Web?
Sono convinto che serva un po’ di attitudine, in primis, e poi tanta tanta pratica. Non voglio dire che basti, ma l’esperienza fatta sul campo insegna molto più che tanti libri. Libri e blog sono utilissimi per aggiornarsi, per essere sempre sul pezzo e per ispirazione. | |
Un mix è la scelta più giusta. Io credo che lo studio + libri come partenza sia una buona base, quindi parlo di uno percorso professionale o un corso di formazione ben strutturato. Una volta dopo aver buttato le basi, sicuramente la pratica permetterà di scoprire nuove tecniche e avere maggiore padronanza del mezzo e strategie. | |
Tutti e tre gli ingredienti in dosi diverse a seconda del grado di specializzazione che si vuole raggiungere. Ci metterei anche un pizzico di formazione live ad eventi e/o corsi di settore. |
Nomina un progetto che ritieni ben eseguito… Ma non tuo.
Se devo pensare a “fenomeni social” che ammiro, mi vengono in mente progetti che sono “unbranded”: da Lercio a Chiamarsi Bomber, gli esempi di idee perfettamente in linea con le dinamiche sociali sono molti. Tra i brand, mi viene in mente Barilla che sa unire la comunicazione di prodotto con la creatività. | |
Oggi il social che sta crescendo maggiormente è Instagram, quindi ti segnalerei Biskrem Adventure che è riuscita ad utilizzare le natività di Instagram in un progetto di storytelling che ha coinvolto molti utenti. Si tratta di uno game storytelling composto da 70 diversi scenari personalizzati e ben 17 conclusioni possibili. Il premio finale era una fortnitura di prodotto, ma è bastato creare una dinamica “caccia al tesoro” per creare partecipazione e buzz attorno l’attività. Qui il case study. | |
Il progetto editoriale Fine Dining Lovers di San Pellegrino: la gestione editoriale e social, i contenuti visuali, il tone of voice e la cura dello streaming di 50 Best Restaurants sono riusciti ad appassionare anche me che di cucina conosco solo le app per il cibo di asporto. |
Ultima cosa: un messaggio a chi cerca lavoro e vuole fare il Social Media Manager.
Vado controcorrente: se vuoi fare il Social Media Manager dai meno importanza ai social, cerca di capire come funziona la comunicazione digitale (e non) a 360° e DOPO cerca di comprendere quale ruolo assumono i social all’interno di questo scenario. E un consiglio a tanti che si definiscono Social Media Manager: i social vanno vissuti, non solo studiati. | |
La figura del Social Media Manager ha delle grandi responsabilità, quindi oltre allo studio in campo marketing suggerisco di mettere in pratica il prima possibile le proprie capacità. Come? Con progetti personali o iniziando a costruire il proprio personal branding, In questo modo inizierai a toccare con mano/mouse le piattaforme social e fare esperienza in modo diretto. Avrai una visione globale di una infrastruttura social e sarai sicuramente più preparato. | |
Lasciate ogni speranza voi che entrate… A far parte di questo settore. Potrete leggere critiche, lamentele e gne gne di ogni genere, ma questa professione è una delle più belle del mondo. Non facciamocela strappare via per un pugno di like in più. |
Come diventare Social Media Manager: la check-list
Hai letto le interviste degli esperti del settore e sei sempre più convinto di voler diventare Social Media Manager? Ancora non sai da dove cominciare e non hai le idee ben chiare sul percorso da seguire? Ti suggerisco una check-list che potrà esserti d’aiuto:
1. Cosa studiare
Per diventare un Social Media Manager devi studiare e tanto. Cosa? Anzitutto la comunicazione, in particolare la comunicazione d’impresa e la comunicazione digitale. Devi comprendere alla perfezione meccanismi, caratteristiche, pericoli e opportunità. Devi capire qual è il suo ruolo per un brand, quale per gli utenti e come sfruttarla al meglio per raggiungere determinati e specifici obiettivi.
2. Dove studiare
Dove studiare per diventare un buon Social Media Manager? Sicuramente devi leggere tanti libri di settore, documentarti sul blog italiani e stranieri e restare sempre aggiornato. Un ottimo punto di partenza e spesso anche importante fonte di aggiornamento possono essere sia i corsi organizzati (in aula oppure online) sia gli eventi live di settore.
3. Vivi i Social Network in prima persona
Il miglio modo per conoscere i Social Network e per capire come gestirli efficacemente è quello di viverli in prima persona. Solo così potrai davvero comprendere linguaggi, meccanismi, peculiarità e trend che è fondamentale tu conosca.
4. Fa’ esperienza e testa
Lo studio da solo non basta. Se vuoi diventare un Social Media Manager professionista devi fare anche tanta esperienza. Devi scendere sul campo, testare, sbagliare, osservare, imparare. Ricorda, l’esperienza è sempre la migliore maestra!
Consigli per il lavoro da Social Media Manager
Il lavoro da Social Media Manager è oggi uno dei più ricercati sia dalle agenzie e società che da chi si vuole candidare per entrare nel mondo della comunicazione online. Non esistono corsi di laurea al riguardo, ma l’offerta formativa è ricca di corsi, master e appuntamenti più o meno periodici organizzati da diverse realtà del settore. Ma quali sono le basi per costruire questa carriera? Come affrontare il lavoro da social media manager? Quali consigli bisogna seguire per iniziare questa professione? Studiando l’intervista e le attività in rete, possiamo fare un piccolo elenco composto da punti:
- Stabilire una presenza online e fare esperienza: il primo passo è quello di testare “con mano” i social network, quindi non avere paura ad approfondire ogni dinamica della piattaforma. Non c’è verso, bisogna iscriversi e provare tutte le funzioni, osservare come si approcciano gli utenti e capire come funziona ogni meccanismo. Si può anche sbagliare, ma il successo non è basato sui traguardi raggiunti, bensì dall’esperienza. E lo sanno tutti che “sbagliando, s’impara”.
- Professionalità e creatività: i social network non sono solo gattini, ormai l’abbiamo capito. Ma i gattini funzionano sempre sui social, abbiamo capito anche questo. Essere un buon social media manager significa quindi applicarsi a ogni attività con professionalità e creatività. Sono due caratteristiche che non si annullano, anzi, questa sinergia permette di sfruttare completamente la potenza relazione dei social network.
- Fare Rete: i social sono fatti di relazioni, senza le quali non sarebbero più social network, ovviamente. Bisogna quindi “amplificare” la propria presenza: costruire rapporti online significa avere un costante confronto con nuove realtà e persone, cosa che alimenta l’esperienza stessa. Inoltre possono nascere ulteriori relazioni che ti potranno aiutare nel tuo percorso: ricordati che siamo sempre “animali sociali”!
- Imparare programmi utili: no, non è il programma “chiappe sode in vista del mare”. Parlo di software e linguaggi di programmazione che possono tornarti utili nel lavoro, come programmi di video e foto editing, CMS (WordPress, Drupal, Joomla e via dicendo), HTLM e via andare. Non bisogna diventare sviluppatori o programmatori, ma una conoscenza del panorama può aiutare molto, soprattutto quando hai qualche idea da condividere velocemente!
- Conoscere l’azienda e il suo mercato: se alla fine di tutto questo vuoi proporti a qualche realtà allora non devi dimenticarti assolutamente di conoscere approfonditamente l’attività (e il mercato relativo) che stai puntando.
Social Media Manager: il lavoro quotidiano
Ok, lo so che ora vuoi che scenda ancor più nel dettaglio. Sei curioso di capire in cosa consiste il lavoro quotidiano del Social Media Manager? Ecco un’altra check-list per te:
- conosce approfonditamente il brand e dialoga con le aziende;
- programma il piano editoriale per i canali Social;
- definisce in un calendario editoriale i contenuti da postare, in quale formato e quando postarli;
- si occupa concretamente dell’attività di posting;
- monitora le conversazioni attorno ai post e, in generale, ai canali social che gestisce (incluso eventuali messaggi privati);
- risponde e alimenta le conversazioni;
- risolve le situazioni di crisi;
- monitora i competitors;
- intrattiene relazioni con partner e influencer di settore;
- pianifica, gestisce e monitora le campagne di advertising a pagamento;
- raccoglie dati e analizza i risultati raggiunti sui Social Network nel dato periodo;
- redige report. Con quale cadenza dipende dal singolo caso e dagli accordi presi con l’azienda in questione.
Gianni Morandi, re dei Social Media Manager?
Chi è attivo online, non può non conoscere Gianni Morandi nella sua veste più recente: Social Media Manager di se stesso, chiamato anche “l’uomo da un milione di like“. La sua Pagina Facebook raccoglie in realtà oltre due milioni di fan, mentre il suo profilo Instagram “solo” 137 mila. Ma non sono questi i numeri più importanti, quanto il coinvolgimento – o engagement – dei follower che suscita ogni volta che pubblica qualcosa. L’ultima settimana il Gianni nazionale – difficile trovare qualcuno che non lo ami – è stato però protagonista di una vicenda che ha creato orrore e raccapriccio non solo tra gli utenti, ma anche nella stampa italiana.
Mettila verso le 13 o le 14: è bastato questo commento a una sua foto su Instagram per far presagire che anche Gianni Morandi avesse un suo Social Media Manager professionista. Ciò che si pensava fosse frutto della genuinità di un celebre over 70 alle prese con il mondo del web è sempre stato il risultato di una logica marketing decisa a tavolino? È bastato questo per suscitare clamore. La risposta non ha tardato ad arrivare: “Io mi occupo solo di Facebook, sono io personalmente a pubblicare foto ed a rispondere, Anna [la moglie di Gianni Morandi], ha insistito tanto anche per Instagram, ma io non riuscirei a star dietro a tutto, così lì è quasi sempre lei a pubblicare foto. Nessun Social Media Manager. Un abbraccio”.
Sinceramente? Alla fine chi amava Gianni Morandi ha continuato a farlo anche dopo, anche in vista della possibilità che si faccia aiutare da un Social Media Manager professionista. Ma c’è una lezione ben più importante che possiamo apprendere da questa storia: la gestione della crisi è fondamentale. I tempi e il modo in cui Gianni Morandi ha risolto la questione sono stati esemplari.
Social Media Manager: le conclusioni
Il Social Media Manager è un professionista che fa molto più di quel che si creda. Non solo, ha competenze, abilità, attitudini ed esperienze che vanno ben oltre l’immaginazione di chi ignora la concretezza di questa professione, oggi sempre più richiesta. Quello del Social Media Manager è un mestiere che va amato, appreso, coltivato e offerto nel modo giusto. Solo in tal modo riuscirai a diventare davvero un Social Media Manager professionista!
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