Hai mai sentito parlare della dichiarazione di rispondenza? Se possiedi un immobile hai il dovere di avere tutta la documentazione relativa agli impianti elettrici e gas in ordine. Se non lo sapevi, tranquillo, ora ti spieghiamo che cos’è e come ottenerla.
La dichiarazione di rispondenza è l’obbligatorietà, introdotta con il decreto ministeriale n. 37 del 22 gennaio del 2008, a presentare la certificazione di conformità allo stato dell’arte (in materia di sicurezza) di un impianto installato, sia elettrico che gas. Conosciuta anche come DiRi, la norma si riferisce in particolar modo agli impianti a gas ad uso civile con il codice UNI CIG 7129/08.
La conformità degli impianti di un edificio è fondamentale per la sicurezza di chi lo abita o lo utilizza. Il documento che attesta questa caratteristica dell’immobile deve essere completo: nel caso in cui questo manchi deve essere immediatamente colmata la lacuna. A chi e come fare questa richiesta?
Dichiarazione di conformità: che cos’è e perché richiederla
Entro 30 giorni dal completamento dei lavori per un edificio, l’impresa deve presentare un certificato di agibilità che viene completato con la dichiarazione di conformità (DiCo) degli impianti elettrici e del gas. Questo documento deve essere rilasciato al committente dei lavori. In caso di modifica parziale degli impianti, il responsabile tecnico dell’impresa è obbligato a produrre un documento relativo alla parte modificata dai lavori.
La dichiarazione di conformità deve essere reperibile per i nuovi impianti, ma anche quando c’è da allacciare una nuova utenza, quando bisogna dichiarare agibile un immobile e, più semplicemente, per dichiarare che un impianto è a norma.
La DiCo, inoltre, da sola non ha molto valore e deve, per questo essere integrata dichiarando i materiali utilizzati nell’implementazione dell’impianto e specificando il progetto di costruzione dello stesso.
DiRi: Dichiarazione di rispondenza e come ottenerla
Quando, per qualche motivo, il certificato di conformità non è disponibile (come nel caso di impianti antecedenti al 2008) deve essere richiesta la dichiarazione “sostitutiva” del documento. La Diri (Dichiarazione di Rispondenza) deve essere prodotta da un tecnico che abbia almeno 5 anni di esperienza o che l’azienda di impiantistica abbia almeno 5 anni di pratica. L’impianto verificato deve “rispondere” alle norme vigenti in materia (specificate nel decreto ministeriale 37/08).
La dichiarazione di rispondenza viene verificata con un sopralluogo e prove tecniche a carico dell’impianto installato o modificato, magari in seguito a dei lavori. Il tecnico o il professionista incaricato della certificazione deve monitorare lo stato di salute dell’impianto elettrico o gas ed assicurarsi che funzioni correttamente con prove di carico e stress di utilizzo. Solo alla fine di queste, può dichiarare la conformità dell’impianto e può produrre la DiRi.
Modulo di richiesta della dichiarazione di rispondenza
Ogni immobile dovrebbe, per legge, avere una certificazione che attesti la messa in sicurezza degli impianti a gas ed elettrici. Nel caso di un impianto nuovo o appena modificato (e che risponde alla normativa del DM 37/08, è necessario tale documento. Il modulo per la dichiarazione di rispondenza deve essere compilato in ogni sua parte e consegnato al proprietario dell’immobile in cui è sito l’impianto.
Nel caso di un impianto elettrico o gas antecedente al 2008, come ci si comporta?
La soluzione è molto semplice: rimettere in discussione tutto l’impianto con un nuovo controllo e la produzione del nuovo certificato di conformità. La DiRi, infatti, non può sostituire il documento di conformità perché l’impianto risponde alla normativa in vigore all’atto della sua realizzazione o modifica. Se un impianto elettrico o gas è stato realizzato nel 1993, risponde a quella specifica regola dell’arte e non ha la necessità legislativa di essere conforme agli aggiornamenti di legge.
Come funziona la dichiarazione di rispondenza?
Non ha sempre funzionato così, però. Legislativamente, con la legge 46/90, viene introdotto l’obbligo di fornire il progetto degli impianti elettrici e la dichiarazione di conformità. Successivamente, il DM 37/2008, di fatto annulla la legge precedente ed introduce la dichiarazione di rispondenza e conferma l’obbligatorietà del progetto all’atto dell’installazione di un impianto elettrico o di altra tipologia (gas, ad esempio).
Ci si ritrova, quindi, con differenti tipologie di documenti da presentare per avere tutte le carte in regola secondo lo stato dell’arte. Sono tre le tipologie di casistica che ci si ritrova a dover gestire:
- gli impianti realizzati prima della dichiarazione di conformità (legge 46/90);
- gli impianti realizzati dopo la dichiarazione di conformità e prima dell’approvazione del decreto che introduce la dichiarazione di rispondenza;
- gli impianti appartenenti all’intervallo fra i due atti.
Ovviamente, la domanda sorge spontanea: come si certifica un impianto gas o elettrico legislativamente parlando, se ci sono così tanti casi differenti? Cerchiamo di fare un attimo ordine in questo caos con un semplice elenco:
- per gli impianti realizzati prima del requisito di conformità (ovvero prima del 1990) non c’era alcun obbligo. Gli impianti devono semplicemente rispettare la realizzazione a regola d’arte, che prevede il rispetto delle Norme CEI. Non è prevista, quindi, una dichiarazione di conformità o rispondenza per impianti realizzati prima del 1990, né potrà essere fornito (o preteso) un progetto del lavoro realizzato;
- per quanto riguarda gli impianti realizzati tra il 1990 ed il 2008 (tra la certificazione di conformità e quella di rispondenza) c’è l’obbligo di presentare il progetto dell’impianto e della dichiarazione della conformità dello stesso;
- gli impianti realizzati dopo l’approvazione del decreto ministeriale 37/08 sia il progetto che la dichiarazione di rispondenza sono obbligatori per ogni impianto, indipendentemente dall’uso che se ne fa.
Chi può firmare il documento di rispondenza?
Per gli impianti realizzati dopo la pubblicazione del decreto 37/08 che introduce l’obbligo della dichiarazione di rispondenza, il documento deve essere consegnato dall’installatore dell’impianto. L’obbligo di legge viene imposto ad ogni impianto e ogni tipologia di utilizzo. Il progetto, secondo il decreto, deve essere sempre consegnato. La dichiarazione di rispondenza, invece, può essere firmata
- dal responsabile tecnico dell’azienda che ha installato l’impianto;
- da un tecnico iscritto all’albo per impianti che servono immobili con superficie maggiore di 400 metri quadrati e potenza superiore ai 6 KW; con edifici che impiegano tensioni superiori a 1000 volt e con superfici che vanno oltre i 200 metri quadri;
- da un tecnico iscritto all’albo dei professionisti se l’edificio è destinato ad un uso particolare come, ad esempio, uno studio medico.
DiRi, la dichiarazione di rispondenza
La “nuova 46/70” deve, in definitiva, attestare che l’impianto elettrico o del gas di un edificio sia a norma di legge. La dichiarazione di rispondenza può anche non essere rilasciata da chi realizza fisicamente l’impianto, ma essere redatta successivamente da un professionista che conferma la rispondenza dell’apparato elettrico o gas alla normativa vigente. Anche nel caso in cui manchi la conformità, la rispondenza può essere un valido documento sostitutivo ad integrazione della documentazione di agibilità (solo per impianti realizzati dal marzo del ‘90 fino al marzo ‘08).
L’argomento è complesso, ma abbiamo cercato di fare luce sulla questione. Hai dei dubbi sulla dichiarazione di rispondenza, su quella di conformità o una curiosità sulla cosa? Scrivici pure nei commenti!
MI chiamo REnato e vorrei sapere che tipo di certificazione devo fare x un appartamento costruito nel 1980 , se dovessi vendere l’imobile . é obligatorio ?
Ciao Renato e grazie per il tuo commento.
Per rispondere alla tua domanda, ti allego quanto ho già scritto nell’articolo. Per gli impianti realizzati prima del requisito di conformità (ovvero prima del 1990) non c’era alcun obbligo. Gli impianti devono semplicemente rispettare la realizzazione a regola d’arte, che prevede il rispetto delle Norme CEI. Non è prevista, quindi, una dichiarazione di conformità o rispondenza per impianti realizzati prima del 1990, né potrà essere fornito (o preteso) un progetto del lavoro realizzato.
La questione non è l’anno di costruzione dell’immobile, ma l’anno in cui è stato realizzato l’impianto.
Francesca
Buongiorno la DIRI deve essere inviata solo al comune come se fosse una dichiarazione di conformità?? per essere protocollata??
esiste un file cacsimile
grazie
Non è necessario depositare la DIRI in comune se non per impianti in immobili senza agibilità.
Il facsimile lo trova all’interno dell’articolo.
Buonasera,
Il 26 luglio ho acquistato un appartamento del 2010. Controllando nei documenti non trovò il documento che attesti là conformità dell’impianto elettrico all’epoca della sua costruzione. Posso rivalermi sul venditore?
Sì.
Ciao, leggendo con attenzione tutto ciò che avete riportato non sono riuscita a stabilire se nella mia situazione il certificato di rispondenza che mi ha prodotto il tecnico abilitato può andare bene in comune.
L’impianto era vecchio, senza nessun certificato di conformità reperibile e quindi nessuna data di realizzo. Gli operai hanno cambiato tutte le prese e gli interruttori e hanno creato un paio di prese nuove fornendomi alla fine un certificato di Rispondenza dell’impianto con relativo schema. Il certificato è stato prodotto nel 2014. La mia domanda è : è accettato in comune per la richiesta di agibilità. Grazie
Ciao Stefania, il tuo impianto corrisponde a questa situazione (che abbiamo illustrato all’interno dell’articolo)?
“Per gli impianti realizzati dopo la pubblicazione del decreto 37/08 che introduce l’obbligo della dichiarazione di rispondenza, il documento deve essere consegnato dall’installatore dell’impianto. L’obbligo di legge viene imposto ad ogni impianto e ogni tipologia di utilizzo. Il progetto, secondo il decreto, deve essere sempre consegnato.”
buongiorno a tutti,volevo se possibile un’informazione,abito in un condominio di 23 appartamenti costruito nel 1984/1985,in questi giorni si sono verificate delle perdite di metano su alcune tubature che vanno dai contatori fino agli appartamenti,si è deciso di sostituire tutte le tubature,ma il tecnico che eseguirà i lavori ha detto che siamo obbligati a cambiare le caldaie a camera aperta e le canne fumarie perché altrimenti non rilascia la certificazione di conformità,è tutto vero quello che dice?grazie a chi vorrà darmi maggiori informazioni
Se le singole caldaie non rispettano la normativa attualmente in atto, vanno sostituite.
Qui troverai la guida ufficiale, quello di tuo interesse è la sezione 9: http://www.cnpi.eu/wp-content/uploads/2016/12/Linee-Guida-Vol-IIWEB.pdf
Salve, mi hanno rilasciato una dichiarazione di rispondenza dell’impianto a regola d’arte, senza la relazione di verifica dell’impianto.
Il documento è comunque valido o manca il documento di verifica per completarlo?
Grazie.
Ciao Donatella, la documentazione deve essere sempre completa.
Buondì, ho una caldaia installata nel ’96 dal precedente proprietario del mio appartamento.
Ho avuto una verifica da parte dell’esatto ed è risultato tutto in regola, tranne il fatto che non possiedo il Certificato di conformità dell’impianto. C’è modo di recuperarlo da qualche parte (al comune o in camera di commercio)? Oppure sono costretto a farmi fare una dichiarazione di rispondenza? Grazie
Una delle tre copie obbligatorie deve essere consegnata allo Sportello Unico dell’Edilizia del Comune in cui ha sede l’immobile ed una alla Camera di Commercio competente in cui risulta essere iscritta l’impresa che ha eseguito i lavori per eseguire tutti i controlli. Se non fosse presente lì, dovrà richiedere una nuova certificazione.
– Francesca
Buon giorno. Cortesemente può indicare in base a quale articolo di legge per per gli impianti realizzati prima del requisito di conformità (ovvero prima del 1990) non c’era alcun obbligo. Così lei scrive: “Gli impianti devono semplicemente rispettare la realizzazione a regola d’arte, che prevede il rispetto delle Norme CEI. Non è prevista, quindi, una dichiarazione di conformità o rispondenza per impianti realizzati prima del 1990, né potrà essere fornito (o preteso) un progetto del lavoro realizzato.”
Occorre sempre una dichiarazione che attesti la realizzazione a regola d’arte e a firma di chi? Grazie
La certificazione è richiesta ogni volta che viene apportata una modifica ad un qualsiasi impianto e deve essere rilasciata dal tecnico (autorizzato) o dall’impresa che si occupa dei lavori.
Questa certificazione è obbligatoria già con la legge 46/90 e successivamente ampliata e confermata dalla legge numero 37/2008 e dalle successive modifiche introdotte dal decreto del 19 maggio 2010. Per gli impianti realizzati antecedenti al 1990, è obbligatorio la DIRI (dichiarazione di rispondenza).
Spero di aver chiarito ogni dubbio!
– Francesca
Buonasera, mio padre ha una caldaia da riscaldamento e acqua calda costruita nel 1987, con serbatoi esterno. Da un controllo eseguito dalla provincia si chiede il ceritificato di conformità è attestato antincendio. Cosa dobbiamo fare secondo voi? Grazie per l’attenzione
Farli, assolutamente farli.
Per gli impianti realizzati antecedenti al 1990, è obbligatorio la DIRI (dichiarazione di rispondenza).
Salve. Ho l’intenzione di acquistare un appartamento del 1998. Il venditore è obbligato a fornirmi la dichiarazione di rispondenza?
buongiorno, l’impianto elettrico dell’abitazione è degli anni 70. volendo sostituire l’apparecchiatura elettrica ed eventualmente apportare qualche modifica anche sui circuiti devo richiedere la certificazione di rispondenza?
in attesa di una sua risposata la saluto cordialmente
Sì, assolutamente!
Buongiorno Francesca, Ieri è venuto il tecnico della caldaia per una riparazione ed ho scoperto di non avere il libretto. Quindi ha provveduto al tutto e mi ha detto che l’impianto e la manutenzione devono poi essere comunicati al comune. Vado al comune e mi dicono la caldaio etc etc non è censito e risulta inesistente. Faccio fare tutto ( prima accensione anali si fumi etc etc ) E il comune adesso mi dice che devo avere la certificazione di conformità dell’impianto , cosa che non ho , probabilmente persa o non so. L’impianto risale al 2007 ( data di costruzione dell’immobile ) . Posso richiedere il DIRi e basta oppureho bisogno di latro? E se basta solo il DIRi a chi rivolgermi per averlo? Grazie
Come da articolo, trova nel contenuto a chi richiedere il certificato (che da solo non basta se mi chiede se basta il solo documento ad accertare la qualità e la messa in sicurezza della casa).
Buongiorno
Abbiamo realizzato una ristrutturazione di 50 uffici amministrativi di una azienda farmaceutica (ma in questa sede non c’è produzione ma solo amministrazione),il rifacimento comprende opere murarie,elettriche(nel ns caso)idrauliche.La parte elettrica è stata eseguita senza la presentazione di un progetto da parte della proprietà,a fine lavori è stato rilasciato il certificato di conformità senza riempire la parte inerente al progetto.
Domanda:
E’ valido come certificazione degli impianti elettrici eseguiti? puo’ la proprieta’ modificare a ns insaputa il certificato da noi emesso riempiendo le parti mancanti?
Possiamo noi contestare questa pratica e annullare il ns certificato di conformita?
Grazie
Valerio
Ciao Valerio, c’è un limite al quale arrivo con la mia conoscenza tecnica. Questa è una consulenza da richiedere ad un professionista tecnico del settore 🙂
In un impianto elettrico con obbligo di progettazione e’ stato rilasciato solo un documento di conformità generico senza che fosse riempita la parte inerente al progettista e senza che la ditta esecutrice dei lavori abbia mai avuto tale progetto.
Domanda:Il certificato rilasciato è valido?
Grazie per la risposta
Valerio
Ciao Valerio, idem come sopra: una consulenza di questo tipo deve essere risolta da un professionista della materia perché troppo specifica come richiesta.
Buonasera vorrei sapere una cosa sono una ditta installatrice mi hanno chiamato per una rispondenza della caldaia ma oltre a fare i controlli di legge sulla caldaia mi hanno spiegato che in realtà bisogna controllare anche la cucina e quindi se esiste il foro di areazione e ventilazione nonostate la caldaia sia all’esterno?
Ciao Daniele, una consulenza di questo tipo deve essere risolta da un professionista della materia perché troppo specifica come richiesta.
Ti lascio comunque il link della legge (da studiare!): http://www.re.camcom.gov.it/Sezione.jsp?idSezione=3257
Buongiorno, sono in contenzioso con la ditta che mi ha fatto i lavori pertanto non mi rilascia la certificazione per la parte elettrica mente per la parte del gas ho il bombolone privato e non l’allaccio da città serve lo stesso la certificazione per il gas e per l’impianto idraulico? Grazie
Sì, assolutamente.
Salve o comprato casa con impianti luce e gas risalenti anni 50 x allacciare gas che documenti servono devo fare certificato di rispondenza mi anno rilasciato solo certificato di abitalita
Come indicato nell’articolo 😛
Nel caso di un impianto elettrico o gas antecedente al 2008, come ci si comporta?
La soluzione è molto semplice: rimettere in discussione tutto l’impianto con un nuovo controllo e la produzione del nuovo certificato di conformità. La DiRi, infatti, non può sostituire il documento di conformità perché l’impianto risponde alla normativa in vigore all’atto della sua realizzazione o modifica. Se un impianto elettrico o gas è stato realizzato nel 1993, risponde a quella specifica regola dell’arte e non ha la necessità legislativa di essere conforme agli aggiornamenti di legge.
SIAMO UNA DITTA DI MANUTENZIONE ED INSTALLAZIONE IMPIANTI TERMICI, NELL’ANNO 2007 ABBIAMO TRASFORMATO UN IMPIANTO CENTRALIZZATO IN UN CONDOMINIO DA GASOLIO A GAS METANO RILASCIANDO LE DOVUTE DICHIARAZIONI DI CONFORMITA’, PER LA RICHIESTA DI AGIBILITA’ DA PARTE DI UN CONDOMINO L’AMMINISTRATORE HA DOVUTO PRESENTARE LA DOCUMENTAZIONE AL COMUNE. IN RISPOSTA CI E’ STATO CHIESTO DI PRODURRE LA DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA AI SENSI DEGLI ARTICOLI 10/91 – 46/90 – 37/08 – SECONDO VOI E’ CORRETTO CHE LA COMPILIAMO NOI E NON UN TERMOTECNICO? – PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI ERA STATO RILASCIATO IL PROGETTO DA PARTE DI TERMOTECNICO ABILITATO – GRAZIE E DISTINTI SALUTI
Se siete autorizzati a produrre tale certificazione e offrite tale servizio, sì è giusto produrla.
Salve, ho una caldaia installata nel 2005, per la quale non ho mai ricevuto una dichiarazione di conformità.
Possiedo soltanto il libretto di impianto (tra l’altro ho notato che nonostante i controlli annuali, non viene aggiornato dal tecnico) e la copia dei rapporti di controllo ed efficienza energetica.
Se viene un controllo sono in regola? Come devo fare per la dichiarazione di conformità? Basta una dichiarazione di rispondenza?
Grazie mille in anticipo
abbiamo alcuni impianti realizzati dopo il 2008 non si trovano più le conformità e le ditte installatrici sono fallite od hanno chiuso come ci dsobbiamo comportare???
Buonasera,
Ho acquistato un appartamento tramite vendita giudiziaria del tribunale. La caldaia del riscaldamento non ha libretto di manutenzione e i precedenti proprietari esecutati non avevano né certificato di conformità né dichiarazione di rispondenza. La caldaia attuale ha sostituito quella precedente dal 2012. Io all’impianto non farò alcuna modifica. L’idraulico responsabile caldaia da me incaricato mi chiede di produrre la foto facendola redigere ad un ingegnere il cui costo si aggira sui 400 euro. Poiché chi acquista un bene tramite asta può sanare eventuali difformità edilizie entro 120 giorni dal decreto di trasferimento posso sanare anche la mancanza di documentazione senza avere la diri di un ingegnere o sono obbligato a farla fare?
Buongiorno,
ho scoperto di recente che al termine di una ristrutturazione (anno 2002), il tecnico non ha presentato in Comune i documenti per l’agibilità.
Ho a repertorio le dichiarazioni di conformità degli impianti al momento della realizzazione, anche se so che durano solo un anno.
Ho necessità di ottenere l’agibilità; la mia esperienza personale, in un comune di dimensioni minori, è stata che sono state accettate le dichiarazioni di rispondenza (ovviamente fatte ora) e rilasciata l’agibilità.
Mi chiedo, e le chiedo, stante la difficoltà economica di mettere mano agli impianti per adeguarli alla normativa vigente, il Comune è obbligato ad accettare le dichiarazioni di rispondenza, ha la facoltà di farlo oppure sono obbligato io a adeguare gli impianti, ottenere in base alla normativa vigente sia le dichiarazioni di conformità con schema impianto e le dichiarazioni di rispondenza?
Grazie
Mi rispondo da solo.
L’ufficio tecnico del comune mi informa del fatto che la recente normativa prevede la presentazione di un nuovo modello (SCIA certificata), in teoria semplificato rispetto al precedente.
All modulo, scaricabile dal sito del comune e compilato da un tecnico vanno aggiunti i dati catastali, dichiarazioni di conformità (quelle dell’epoca) OPPURE, in mancanza di queste, dichiarazione di rispondenza. Bollettino da 50 euro.
Salve, ho un locale commerciale di 240 mi costruito a metà anni novanta; per poterlo dare in gestione, ho bisogno del progetto? O la dichiarazione di rispondenza sostituisce anche il progetto?
La certificazione di rispondenza è obbligatoria, nulla può sostituirla.
Il progetto è un progetto, una certificazione è una certificazione.
Buonasera,
ho bisogno di ottenere il certificato di conformità per impianto elettrico e gas realizzati negli anni 60 e soggetti a ristrutturazione nel 2003, per i quali non dispongo della documentazione originale. Cercando online ho trovato una società che predispone e invia questi documenti ad un costo molto basso (nel mio caso mi hanno parlato di dichiarazione di rispondenza), e alla mia richiesta in merito alle modalità del sopralluogo nell’appartamento mi è stato comunicato che per le dichiarazioni di rispondenza non è necessario fare alcun sopralluogo. Questo certificato mi verrebbe quindi mandato via posta, senza visionare fisicamente l’impianto. Mi hanno garantito che il documento è assolutamente valido in caso di controlli, ma a me sembra un pò strano….mi conferma che effettivamente per gli impianti precedenti al 2008 non è necessario il sopralluogo fisico e che quindi la dichiarazione di rispondenza che riceverei avrebbe effettivo valore legale?
Grazie mille
Buongiorno,
questa è la mia situazione: nella mia abitazione l’impianto elettrico e idraulico sono stati eseguiti nel 2005 ed è stata rilasciata regolare Di.Co per entrambi.
L’agibilità però non è mai stata richiesta e quindi le dichiarazioni non sono mai state presentate.
Ora, ho bisogno di ottenere l’agibilità dell’immobile.
Il tecnico che mi segue mi chiede le dichiarazioni degli impianti validi alla normativa vigente, ma quelle che ho io sono relative alla normativa di quel periodo.
Entrambe le ditte che hanno eseguito i lavori non esistono più.
Come devo comportarmi?
– Posso presentare comunque le vecchie Di.Co. ?
– Incaricare altre ditte di verificare/adeguare gli impianti alle normative vigenti e farmi rilasciare nuove Di.Co o Di.Ri?
Grazie e buona giornata.
Se l’impianto è stato modificato anche soltanto in un filo, bisogna richiedere nuove certificazioni.
Buongiorno, l’impianto elettrico di un negozio dove ci sono lavoratori dipendenti è stavo dichiarato rispondente a normativa dall’elettricista. per le verifiche di messa a terra obbligatorie per le attività la decorrenza di verifica è tra cinque anni dalla data della dichiarazione di rispondenza e denuncia di impianto che devo fare adesso o poichè non è una dichiarazione di conformità la devo fare subito ?
se qualcuno mi risponde grazie.
Buongiorno. Può cortesemente darmi un consiglio?
Per chi applica la cedolare secca ai contratti di locazione a canone concordato 2018, vi sono vantaggi fiscali che riguardano la tassazione del reddito fondiario per il proprietario.
Avendo un immobile da affittare e volendo applicare la nuova norma, l’agenzia immobiliare mi dice che al contratto vanno allegate le attestazioni di rispondenza alle norme di sicurezza sia per l’impianto idraulico che per quello elettrico. Purtroppo l’elettricista che ho contattato, e che non ha fatto l’impianto esistente (negli anni 90), non sa come fare tale attestazione.
Cortesemente potrebbe fornirmi un modulo da compilare?
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
Carlo Venanzio Colonna
Ho ereditato un appartamento credo costruito prima degli anni 70/80.
Vorrei affittarlo o venderlo
1- Come fo a sapere quando è stato costruito?
2- Che certificati mi serve ( obbligatori) per vendere o affittare?
1 – catasto
2 – i documenti sono davvero tanti, dipende se vuole vendere (allora avrà bisogno delle certificazioni, degli atti di proprietà e di un notaio) o fittare (avrà bisogno di registrare il contratto, delle marche da bollo ed altri documenti).
Buonasera, sono una ditta di impianti elettrici, sto per realizzare un impianto Evac, illuminazione emergenza e rilevazione incendi in un ospedale, dovendo installare dei pulsanti di sgancio e sezionare il quadro in più zone su dei quadri preesistenti installati nel 1989 con interruttori Magnetotermici e protezioni differenziali curva U, informo i Tecnici che necessita sostituire tutte le protezioni con curva U, mi chiedono lo stesso di rilasciare un attestato di rispondenza sul quadro preesistente… avendo anche proposto di sezionare il quadro con un quadro a parte portando le linee a monte degli interruttori preesistenti mi chiedono ugualmente la DiRi…. Come posso rispondere definitivamente per risolvere il problema?
Serve la consulenza di un tecnico esperto per questo caso.
Quello che le posso dire è che può richiedere la vecchia certificazione a chi ha costruito l’impianto ma comunque dovrà fornire la DIRI per le modifiche che ha apportato.
Buongiorno,
ho un appartamento acquistato 3 anni fà , su di esso è stato fatto un nuovo impianto termico con caldaia 4 anni fà, ‘ex proprietario mi dici che non ha avuto nessuna dichiarazione di conformità dei lavori eseguiti.
Adesso cosa devo fare?Dichiarazione di rispondenza termico e gas?
Grazie distinti saluti
Se si predispone solo impianto di terra di un condominio , l’installatore deve certificare l’impianto?
Salve, ho una domanda da porre: ho chiesto finanziamento giovanile per aprire un negozio di abbigliamento. A distanza di due anni dall apertura, l ente che mi ha finanziato (invitalia) mi ha chiesto di avere nella documentazione l’impianto elettrico a regola d arte. Premetto che nel negozio l impianto era giá esistente da molti anni, ho solamente dovuto apportare qualche modifica. Il punto è questo: il locatore non ha nessun foglio che attesti la regola d arte, io ho chiesto in giro chi potrebbe fare questo impianto a regola d arte ma mi hanno chiesto 500 €… ora mi chiedo: ma é proprio necessario? E poi perchè me lo chiede l ente che mi ha finanziato quando alla fine tra.i vari preventivi che ho fornito a loro per farmi finanziare l impianto elettrico proprio non l ho considerato? Spero che qualcuno mi dia delle delucidazioni buone perché io di spendere 500 € di questi tempi non c ho voglia.. grazie anticipatamente
Sì, è obbligatorio.
Nel caso di un impianto elettrico o gas antecedente al 2008, come ci si comporta?
La soluzione è molto semplice: rimettere in discussione tutto l’impianto con un nuovo controllo e la produzione del nuovo certificato di conformità. La DiRi, infatti, non può sostituire il documento di conformità perché l’impianto risponde alla normativa in vigore all’atto della sua realizzazione o modifica. Se un impianto elettrico o gas è stato realizzato nel 1993, risponde a quella specifica regola dell’arte e non ha la necessità legislativa di essere conforme agli aggiornamenti di legge
Per un impianto a gas (caldaia) installata nel 2004 devo produrre il certificato di Rispondenza o Conformita’?
Nel caso di un impianto elettrico o gas antecedente al 2008, come ci si comporta?
La soluzione è molto semplice: rimettere in discussione tutto l’impianto con un nuovo controllo e la produzione del nuovo certificato di conformità. La DiRi, infatti, non può sostituire il documento di conformità perché l’impianto risponde alla normativa in vigore all’atto della sua realizzazione o modifica. Se un impianto elettrico o gas è stato realizzato nel 1993, risponde a quella specifica regola dell’arte e non ha la necessità legislativa di essere conforme agli aggiornamenti di legge
Buongiorno devo affittare un appartamento in un condominio costruito nel 1966, il future inquilino mi ha chiesto la certificazione degli impianti elettrico ed a gas. In questo caso devo contattare un tecnico abilitato e richiedere a DIRI dichiarazione di rispondenza per I due impianti ? Grazie Giuseppe
Salve,
sì.
Buongiorno ma per affittare il mio appartamento del 1973 devo fare la rispondenza gas e elettrico o non sono obbligata? Se si quella del gas chi la fa?
Salve Anna,
dipende da quando sono stati fatti gli ultimi lavori. Ci sono molte ditte specializzate (devono essere autorizzate, ovviamente). Le consiglio di farla comunque, per stare serena.
Sono a conoscenza del fatto che la normativa riguarda anche gli impianti dj canne fumarie per uso commerciale. In questo caso se la realizzazione di tale impianto è avvenuta prima del 90 non dovrebbe esserci bisogno di alcuna documentazione o sbaglio?
Salve Domenico,
tra i pareri del MISE non figura la tua specifica richiesta. L’unica sentenza rintracciata è questa:
“installazione di stufe e caminetti
Il Mi.S.E. ha ritenuto opportuno rappresentare, tra le altre cose, che non sia possibile
limitare l’abilitazione a specifiche voci che non rientrino tra quelle espressamente
previste dal decreto in oggetto. Non ritiene dunque possibile, in relazione al caso
oggetto del quesito, limitare l’abilitazione di cui alla lettera c) alle sole attività di
installazione di stufe e caminetti e relative canne fumarie, e ciò a prescindere dalla
tipologia della loro alimentazione (se gasolio o biomasse).”
ho acquistato nel 1980 un alloggio di n2.5 vani e lo utilizzo per le mie vacanze. L’amministratore del condominio ha richiesto a tutti i condomini di fornire copia delle conformità dei loro impianti gas cucina. E’ regolare richiederlo o è una richiesta per far spendere denaro ai condomini?
Salve,
è regolare chiederlo però dipende dall’età del suo impianto.
Buongiorno, volevo sapere per una caldaia a condensazione installata Luglio 2019 chi va intestato e poi firma il certificato di conformità? Entro quanto tempo L installatore ha L’obbligo di rilasciarlo?
Grazie.
Salve,
il certificato deve rilasciarlo la società che le ha montato l’impianto. Per la tempistica, invece, normalmente per un nuovo impianto è rilasciata in concomitanza. Se non le è stata ancora fornita, insista perché è un suo diritto averla.
Buongiorno,
Devo richiedere il CPI della mia azienda in quanto purtroppo scaduta.
Tra le varie documentazioni ci siamo accorti che non abbiamo dichiarazione di conformità dell’impianto di riscaldamento. Sono posizionati all’esterno del capannone 7 unità da 34kW l’una.
C’è una diatriba tra il responsabile dell’impianto e la società di ingegneria che ci segue per questa pratica.
A fini antincendio, di quanti kW devo considerare il mio impianto? Il manutentore dice oltre i 50kW, mentre l’Ingegnere dice che la normativa in caso di unità esterne, non considera l’accumulo dei kW.
Faccio questa domanda in quanto sembrerebbe che in caso di impianto >50kW devo fare queste pratiche:
1)rilievo puntuale dell’impianto gas esistente
2)relazione di verifica progettuale dell’impianto
3)Indicazione delle parti eventualmente NON più a norma
4)Dichiarazione di rispondenza per la linea GAS ai sensi della Legge 37/08
5)progetto e schema impianto
mentre <35kW solo questi:
4)Dichiarazione di rispondenza per la linea GAS ai sensi della Legge 37/08
5)progetto e schema impianto
Chi ha ragione?
A quale ultima normativa devo fare affidamento [di che anno]?
Anticipatamente ringrazio
Serve necessariamente il parere di un esperto.
Buon giorno, mi è arrivata una lettera dal comune di Bergamo dove mi chiede di presentare la dichiarazione di conformità/rispondenza.
L’ appartamento è dei primi anni “90, ma leggendo l’ articolo non ho capito se devo presentare il DiCo o il DiRi e se deve essere in mio possesso o se devo richiederlo.
Grazie a chiunque mi risponda.
Articolo molto bello.
Io nel 1994 ho comprato casa con tanto di certificato di conformita’ dell’impianto elettrico.
In questi anni ho pero’ eseguito lavori(condizionatori,ventole,elettrificazione tapparelle,cosette varie fatte da me) sia eseguite da aziende autorizzate,sia come gia’ detto fatte da me.
Devo integrare il tutto con dichiarazione di rispondenza fatta da tecnico autorizzato?
Grazie della risposta.
Sì, assolutamente.
Grazie per i complimenti ma facciamo solo il nostro lavoro.
Buongiorno, dovrò vendere la mia villetta costruita nel 2006. Non ho mai fatto modifiche agli impianti. Volevo sapere se posso venderla quindi senza nessun certificato ? Dal momento che quando l’ho acquistata nuova non mi hanno rilasciato nulla . Nessun certificato elettrico /idraulico , gas ecc..
Se invece dovesse servire qualcosa mi potrebbe dire di cosa si tratta e su che impianti serve averla per rogitare ?
Grazie infinite.
Robi.