La busta paga
quel foglio in formato A4 che ogni mese ci viene recapitato dal datore di lavoro e che puntualmente andiamo a leggere solo nella parte in basso a destra: il netto da corrispondere.
Però tra la cifra da incassare e quella di partenza “c’è in mezzo il mare”, ci sono le ritenute, i contributi, le detrazioni, le festività, le ferie, la malattia.
Vediamo le macro-voci che compongono la busta paga, guardandola dall’alto verso il basso.
Testata Busta Paga
La testata contiene i dati anagrafici del lavoratore e quelli del datore di lavoro. È possibile individuare inoltre:
- il mese di riferimento della busta paga;
- la data di assunzione del lavoratore;
- il contratto nazionale applicato;
- descrizione qualifica e livello.
Troviamo poi le diverse componenti del trattamento salariale e la parte dedicata a ferie, festività e permessi retribuiti. Il trattamento salariale si suddivide in:
- retribuzione base, quello che in gergo chiamiamo il “minimo sindacale”;
- indennità di contingenza, che dipende dall’inquadramento professionale e dal contratto nazionale;
- assegno supplementare, anch’esso variabile in base alla categoria di appartenenza;
- aumento per anzianità, i cosiddetti “scatti”;
- superminimo, voce stabilita a livello aziendale.
Per quanto concerne ferie, festività e permessi retribuiti la parte ad essi dedicati ci aiuta a districarci tra le giornate e le ore di permesso che ancora ci spettano nell’arco dell’anno.
Corpo Busta Paga
È la parte della busta paga che ha una vera e propria forma di tabella e troviamo solitamente incolonnati:
- retribuzione ordinaria giornaliera e giorni di lavoro;
- festività, misurate sempre in giorni;
- competenze dell’INPS ad esempio maternità o malattia;
- eventuali corrispettivi relativi ad un infortunio;
- trattenute per addizionale regionale e comunale IRPEF (andranno dunque sottratte agli importi di cui sopra);
- nel caso l’azienda fornisca i buoni pasto, questa è la sezione in cui vengono esposti.
Piede Busta Paga
La parte probabilmente più di difficile lettura del documento in esame. Contiene infatti un notevole quantitativo di informazioni relative a:
- imponibile IRPEF;
- detrazioni;
- ferie (nel caso non siano esposte nella testata);
- assegni familiari;
- contributi previdenziali;
- TFR, dunque il riepilogo di quanto maturato ai fini della liquidazione.
Voce per voce riusciamo ad individuare tutto quanto va a ridurre la retribuzione lorda fino a giungere al netto in busta paga.
È opportuno sottolineare che imponibile contributivo ed imponibile fiscale possono differire, poiché non si determinano i contributi sulle somme percepite dagli istituti previdenziali (come possono essere maternità e malattia).
Per quanto concerne l’IRPEF, nel piede della busta paga abbiano una sorta di micro dichiarazione dei redditi mensile che ci riepiloga imponibile, IRPEF e detrazioni, come quelle da lavoro dipendente e figli a carico.
Una volta sottratte tutte le trattenute fiscali e contributive, giungiamo a quel netto che vedremo poi accreditarci sul conto in banca.
Gabriele
Buonasera, una domanda. Perché nella mia busta paga non vedo la voce riguardante gli scatti di anzianità? Sono quasi 7 anni che lavoro nella medesima ditta con ccnl metalmeccanico industria. Grazie