Contributo unificato, parcelle degli avvocati, tassazione degli atti giudiziari: quando si ha che fare con un procedimento giudiziario sono queste le voci che compongono il conto finale, spesso difficili da comprendere per chi non è un “addetto ai lavori”. Eppure capire a cosa servono e come quantificarle, anche in via preventiva, è possibile.
Contributo unificato: cos’è
Il contributo unificato è una tassa, introdotta il 1° marzo 2002, che è andata ad accorpare tutte le imposte che fino ad allora venivano versate per i procedimenti civili, penali ed amministrativi. Si tratta, infatti, di una tassa per le spese dei procedimenti giudiziali. Nel dettaglio il contributo unificato sostituisce:
- imposta di bollo;
- tassa di iscrizione a ruolo;
- diritti di cancelleria;
- diritti di chiamata in causa dell’ufficiale giudiziario.
Il contributo unificato va applicato a ciascun grado di giudizio nel processo civile e si versa in base al valore della controversia prendendo come riferimento gli scaglioni identificati dalla legge.
Come detto, rappresenta una partecipazione alle spese di giustizia che è obbligatorio versare. È acquistabile sotto forma di valore bollato nelle tabaccherie ed il suo importo dipende dal valore o, in alcuni casi, dal tipo di causa intrapresa.
Al di là del valore della causa, il contributo unificato aumenta mano a mano che si procede nei gradi di giudizio: una stessa procedura richiederà un contributo unificato aumentato della metà per il ricorso alla Corte d’Appello e raddoppiato per la fase davanti alla Corte di Cassazione.
In alcuni casi il contributo unificato è parametro per sanzioni: se il ricorso in appello o cassazione è giudicato totalmente infondato, inammissibile o improcedibile, chi l’ha proposto viene condannato a pagare di nuovo la stessa somma già versata per il contributo unificato. Insieme al contributo unificato deve essere corrisposta anche una marca in misura fissa, attualmente pari a euro 27,00.
Contributo unificato e valore della causa: come lo calcolo?
Come detto in linea di massima l’importo del contributo unificato viene determinato sulla base del valore della causa che si sta per proporre. Ma come fare a individuare correttamente questo valore? L’art. 10 del Codice di Procedura civile fornisce la soluzione:
Il valore della causa, ai fini della competenza, si determina dalla domanda a norma delle disposizioni seguenti.
A tale effetto le domande proposte nello stesso processo contro la medesima persona si sommano tra loro, e gli interessi scaduti, le spese e i danni [1223, 1282, 2043 c.c.] anteriori alla proposizione si sommano col capitale.
L’oggetto della domanda in un processo è il bene (denaro, oggetto materiale, prestazione, interesse personale) che chi aziona il giudizio vuole ottenere. Ad esempio, una causa di risarcimento danni avrà lo stesso valore che hanno i danni che richiedo. Dunque, se il mio risarcimento è di 30.000 euro, il valore della causa sarà proprio questa cifra e il contributo da versare per il primo grado sarà pari a euro 518 (vedi tabella che segue).
Contributo unificato nel processo tributario
Il Dl 98/2011 ha introdotto delle modifiche alla normativa sul contributo unificato, estendendone l’applicazione anche al processo tributario. Anche in questo caso dunque non è più dovuta l’imposta di bollo.
Il contributo unificato va versato quando si deposita l’atto introduttivo del giudizio tributario presso la Commissione Tributaria competente. L’atto introduttivo del giudizio è quell’atto, di solito un ricorso, con il cui deposito si dà avvio al procedimento, presentando la parte che lo propone e le questione di fatto e diritto su cui è fondata la pretesa.
Come già specificato, l’importo del contributo unificato viene determinato sulla base del valore della controversia, valore che nel caso del processo tributario va rintracciato nel valore dell’atto impugnato presso il giudice tributario.
Contributo unificato: il Giudice di Pace
Il contributo unificato è ovviamente dovuto anche quando si ricorre al Giudice di Pace, come nei casi di ricorso per multe autovelox. Le tabelle per la corretta applicazione del contributo unificato sono diverse a seconda del tipo di processo e del grado di giudizio, di seguito gli importi relativi ai procedimenti presso il Giudice di Pace nel caso in cui il valore del contenzioso sia determinabile:
- fino a 1.033,00 euro -> contributo 43 euro e nessuna marca da bollo;
- oltre i 1.033,00 euro e fino a 1.100 euro -> contributo 43 euro e marca;
- da 1.100 a 5.200 euro -> contributo 98 euro e marca;
- da 5.200 a 26.000 euro -> contributo 237 euro e marca.
Tabella contributo unificato
Ricordando che unitamente al contributo unificato deve essere corrisposta anche una marca in misura fissa (pari a 27 euro), di seguito il dettaglio delle tabelle relative al contributo unificato:
Tabella contributo unificato per il processo civile (primo grado)
- fino a 1.100 euro, contributo 43 euro;
- da 1.100 a 5.200 euro, contributo 98 euro;
- da 5.200 a 26.000 euro, contributo 237 euro;
- da 26.000 a 52.000 euro, contributo 518 euro;
- da 52.000 a 260.000 euro, contributo 759 euro;
- da 260.000 a 520.000 euro, contributo 1.214 euro;
- oltre 520.000 euro, contributo 1.686 euro.
Tabella contributo unificato per il processo civile (impugnazione)
- fino a 1.100 euro, contributo 64,50 euro;
- da 1.100 a 5.200 euro, contributo 147 euro,
- da 5.200 a 26.000 euro, contributo 355,50 euro;
- da 26.000 a 52.000 euro, contributo 777 euro;
- da 52.000 a 260.000 euro, contributo 1.138,50 euro;
- da 260.000 a 520.000 euro, contributo 1.821 euro;
- oltre 520.000 euro, contributo 2.529 euro.
Tabella contributo unificato per il processo civile (Cassazione)
- fino a 1.100 euro, contributo 86 euro;
- da 1.100 a 5.200 euro, contributo 196 euro;
- da 5.200 a 26.000 euro, contributo 474 euro;
- da 26.000 a 52.000 euro, contributo 1.036 euro;
- da 52.000 a 260.000 euro, contributo 1.518 euro;
- da 260.000 a 520.000 euro, contributo 2.428 euro;
- oltre 520.000 euro, contributo 3.372 euro.
NB: nel processo civile ordinario il contributo unificato per decreto ingiuntivo e quello per opposizione a decreto ingiuntivo sono ridotti del 50% rispetto alle tabelle ordinarie.
Tabella contributo unificato per il processo tributario (Commissione tributaria provinciale e regionale)
- fino a 2.582,28 euro, contributo 30 euro;
- da 2.582,28 a 5.000 euro, contributo 60 euro;
- da 5.000 a 25.000 euro, contributo 120 euro;
- da 25.000 a 75.000 euro, contributo 250 euro;
- da 75.000 a 200.000 euro, contributo 500 euro;
- oltre 200.000 euro, contributo 1.500 euro.
Tabella contributo unificato per i ricorsi amministrativi (primo grado)
- fino a 200.000 euro, contributo 2.000 euro;
- da 200.000 a 1.000.000 euro, contributo 4.000 euro;
- oltre 1.000.000 euro, contributo 6.000 euro.
Tabella contributo unificato per i ricorsi amministrativi (impugnazione)
- fino a 200.000 euro, contributo 3.000 euro;
- da 200.000 a 1.000.000 euro, contributo 6.000 euro;
- oltre 1.000.000 euro, contributo 9.000 euro.
Tabella contributo unificato per i ricorsi amministrativi (Cassazione)
- fino a 200.000 euro, contributo 4.000 euro;
- da 200.000 a 1.000.000 euro, contributo 8.000 euro;
- oltre 1.000.000 euro, contributo 12.000 euro.
Esistono altresì alcuni procedimenti speciali o appositamente individuati dalla legge, per i quali il contributo unificato non è collegato al valore della causa, ma è stabilito in misura fissa o ricavato per dimezzamento di quanto sarebbe dovuto in una causa ordinaria dello stesso valore.
Al di fuori delle tabelle riportate rimangono anche i casi di cause dal valore indeterminabile e le cause in cui l’avvocato non indichi nell’atto il valore del procedimento che va a proporre. Per queste si applica, per convenzione, lo scaglione compreso tra euro 26.000 e euro 52.000.
Contributo unificato: costo, tabella, calcolo e come funziona Click To TweetEsenzione contributo unificato lavoro
Esiste un’importante ipotesi di esenzione dal contributo unificato: nelle cause che hanno ad oggetto questioni di lavoro e di previdenza è prevista un’esenzione totale per chi non supera il limite reddituale, attualmente stabilito per legge in 34.481,46 euro.
I compensi professionali degli avvocati
In un passato piuttosto recente il costo dell’attività di un legale, iscritto all’Albo e pertanto in grado di rappresentare i propri clienti davanti ad un giudice, era dettagliato nelle così dette tariffe forensi, la cui applicazione era obbligatoria. In tali tabelle ad ogni singola attività era ricondotto un compenso.
Oggi queste tabelle non esistono più, così come non esiste più l’obbligo di applicare uno specifico costo, la cui determinazione è lasciata, in linea di massima, all’accordo tra l’avvocato e il proprio cliente. Tuttavia, qualora questo accordo non sia stato raggiunto prima dell’esecuzione dell’incarico o qualora la valutazione delle spese legali sia rimessa al giudice, si applicano le tabelle dei parametri forensi.
Introdotte con il decreto ministeriale n. 55 del 10.03.2014, queste tabelle individuano il compenso medio per ogni tipo di prestazione professionale. Le tabelle, ripartite in base all’autorità davanti a cui si svolge la causa, sono così suddivise:
- Tabella 1 – Giudice di Pace: si applica ai giudizi che sono di competenza di questo ufficio. Il quale, contrariamente a quanto può far pensare il nome, non svolge oggi le funzioni di mediatore;
- Tabella 2 – Giudizi ordinari e sommari di cognizione innanzi al Tribunale: si applica alle cause ordinarie o a quelle abbreviate (definite sommarie di cognizione) di competenza del tribunale;
- Tabella 3 – Cause di lavoro;
- Tabella 4 – Cause di previdenza;
- Tabella 5 – Procedimenti per convalida locatizia: si applicano alle cause di sfratto e di altre questioni riguardanti le locazioni di immobili;
- Tabella 6 – Atto di precetto;
- Tabella 7 – Procedimenti di volontaria giurisdizione: si applicano ad una categoria particolare di procedimenti, tra i quali rientra, ad esempio, il giudizio per nomina di amministratore di sostegno;
- Tabella 8 – Procedimenti monitori: si applica all’attività svolta per ottenere un decreto ingiuntivo;
- Tabella 9 – Procedimenti di istruzione preventiva: si applica a cause volte ad accertare situazioni urgenti e precedenti la causa vera propria;
- Tabella 10 – Procedimenti cautelari;
- Tabella 11 – Giudizi innanzi alla Corte dei Conti;
- Tabella 12 – Giudizi innanzi alla Corte d’Appello;
- Tabella 13 – Giudizi innanzi alla Corte di Cassazione e alle giurisdizioni superiori;
- Tabella 14 – Giudizi innanzi alla Corte Costituzione, alla Corte Europea, alla Corte di Giustizia UE;
- Tabella 15 – Giudizi penali;
- Tabella 16 – Procedure esecutive mobiliari: si applica alle procedure di pignoramento su mobili e somme di denaro;
- Tabella 17 – Procedure esecutive presso terzi, per consegna e rilascio, in forma specifica: si applica alle procedure di pignoramenti presso terzi, di restituzione e liberazione di un bene, di esecuzione di un obbligo di fare;
- Tabella 18 – Procedure esecutive immobiliari: si applica ai pignoramenti di immobili;
- Tabella 19 – Iscrizione ipotecaria/affari tavolari;
- Tabella 20 – Procedimenti per dichiarazione di fallimento;
- Tabella 21 – Procedimenti innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale;
- Tabella 22 – Procedimenti innanzi al Consiglio di Stato;
- Tabella 23 – Giudizi innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale;
- Tabella 24 – Giudizi innanzi alla Commissione Tributaria Regionale;
- Tabella 25 – Prestazione di assistenza stragiudiziale: si applica alle prestazioni fornite da un avvocato al di fuori di una causa, ad esempio nella redazione di un contratto o di un parere legale;
- Tabella 26 – Arbitrato.
Ogni tabella è poi suddivisa in base alle fasi della causa: fase di studio, fase introduttiva del giudizio, fase istruttoria o di trattazione, fase decisionale. Il compenso per ogni fase svolta è determinato in maniera crescente in base al crescere del valore della causa, per inquadrare il quale sono delineati alcuni scaglioni. Il senso di questo aumento sta nel presupposto che complessità e responsabilità dell’opera dell’avvocato crescano parallelamente al valore.
Trattandosi di valori medi, lo stesso decreto ministeriale contempla dei casi in cui, a seconda della complessità del caso trattato o del numero di persone difese, questi compensi possono essere diminuiti o aumentati.
Come si compone la fattura di un avvocato?
Gli avvocati sono oggi tenuti a fornire almeno un preventivo di massima ai propri clienti, in mancanza del quale, al momento del saldo, il cliente potrà chiedere che siano applicate le tabelle appena viste.
È bene ricordare che l’attività di un avvocato è di natura intellettuale e di prestazione, non di risultato. Ciò significa che ha diritto ad essere pagato anche per aver fornito un parere su una vicenda e a prescindere dal risultato (dunque, anche in caso di perdita della causa).
Di recente poi la giurisprudenza ha evidenziato come qualsiasi parere dell’avvocato dia diritto ad un compenso, anche la valutazione espressa in una semplice e-mail. Quindi attenzione a chiedere “consigli” al vostro legale come si fa con gli amici: si tratta a tutti gli effetti di una consulenza e dà diritto ad un compenso.
Infine, la fattura di un avvocato si compone, oltre che delle competenze professionali come sopra individuate, anche delle seguenti voci:
- Spese di studio: rappresenta una partecipazione alle spese che il professionista sostiene per il proprio studio e e le proprie attrezzature che mette a disposizione del cliente, oggi calcolato in via forfettaria come il 15% del compenso;
- CPA: è una percentuale, pari al 4%, che gli avvocati sono tenuti ad esigere dai propri clienti e poi a corrispondere interamente alla Cassa Previdenziale Forense;
- Iva: nella percentuale vigente per legge;
- Ritenuta d’acconto (nelle fatture a società o altri professionisti): in realtà questa voce viene detratta, nella misura del 20%, dalla fattura e viene versata allo Stato direttamente dal cliente, quale sostituto d’imposta.
- Anticipazioni: è la restituzione che il legale richiede per le spese che ha anticipato in nome e per conto del cliente. Appartengono a questa categoria le spese postali, le spese per le notifiche degli atti a mezzo degli ufficiali giudiziari, le spese per l’esecuzione di pignoramento, nonché ovviamente il contributo unificato e la marca da bollo.
Tassazione degli atti giudiziari
Si tratta della voce di spesa che viene in considerazione per ultima in una causa, spesso non conteggiata nel preventivo iniziale. Rappresenta la tassazione che si deve corrispondere sugli atti emessi dal tribunale, ad esempio in seguito a sentenza oppure in seguito a decreto ingiuntivo.
Di norma gli atti giudiziari, che condannano al pagamento di somme o a obblighi di consegna o esecuzione, scontano l’imposta proporzionale con l’aliquota del 3%. Tuttavia vi sono ipotesi, su cui si è pronunciata l’Agenzia delle Entrate, nelle quali gli stessi atti scontano l’imposta in misura fissa, in ragione del particolare contenuto e dello scopo dell’atto stesso.
In ogni caso, all’esito dell’emissione dell’atto giudiziario e dell’invio dell’intero fascicolo all’Agenzia delle Entrate, sarà possibile accedere al sito dell’Agenzia stessa e, inserendo i dati, ottenere il calcolo preciso della tassazione e la creazione del modulo F23 per il pagamento.
Attenzione: anche in caso di esito positivo, ad esempio quando si ottiene il decreto che ingiunge il pagamento al proprio debitore, la tassazione sull’atto va pagata a prescindere dal recupero che di questa somma si potrà poi effettivamente realizzare.
Una considerazione consolatoria c’e: per il codice di procedura civile dovrebbe vigere il principio del “chi perde paga”. Si può dunque sperare il meglio, contando su vittoria e condanna dell’altra parte al risarcimento di tutte le spese, ma prepararsi al peggio, facendosi prima i conti di quanto si potrebbe essere costretti a sborsare.
Gentile Avvocato,
potrebbe spiegarmi ,come se avessi 6 anni, come si effettua il versamento del contributo unificato?
La marca da bollo viene sempre corrisposta anche se il contributo è di euro 43?
Dove viene affissa la marca da bollo?
Mi perdoni, ma c’è un po’ di confusione sulla rete sul da farsi.
Grazie.
Luca
Ciao Luca,
il contributo unificato è fisicamente uguale alla marca: un adesivo stampato e acquistato in tabaccheria, che poi viene attaccato sulla nota di iscrizione a ruolo (un modulo che si consegna in tribunale e al giudice di pace quando si deposita l’atto iniziale di una causa). Comunque non importa che attacchi tu il contributo unificato, compralo in tabaccheria e consegnalo alla cancelleria del Tibunale o del Giudice di Pace, pensano loro a posizionarlo. La marca da bollo non è dovuta per le cause che hanno valore inferiore ai 1.100,00 euro. Lascia perdere il riferimento al contributo da 43 euro: è vero che è quello dovuto per le cause di valore inferiore a 1.100 euro, ma è anche vero che può essere dovuto per altri tipi di procedimenti in cui ci vuole anche la marca. Se la tua causa (forse una multa?) vale meno di 1100 euro puoi comprare soltanto il contributo da 43 euro. Spero di essere stata chiara, a presto.
Gent.ma, La prego, se può, di darmi un consiglio molto semplice.
Ho avuto delle cartelle Equitalia per un importo complessivo di circa 14.000; tutte riferibili ad infrazioni stradali di 2/3 veicoli in molti anni.
Un Avvocato che conosco Mi ha straconsigliato di fare ricorso al GdP perchè, a Suo dire, ha verificato che si tratta nella quasi totalità di multe prescritte, notifiche mai avvenute, etc.. E per questo ricorso al GdP Mi ha chiesto (Amicizie comuni) 450,00 euro in totale. Le sembra una richiesta onesta e giustificata?
La ringrazio in anticipo e complimenti per i Suoi interventi.
Buongiorno Arturo,
direi che la richiesta è più che onesta, è senz’altro un prezzo di favore dovuto alla conoscenza. Secondo il tariffario vigente il prezzo di una simile attività dovrebbe aggirarsi intorno ai 2000 euro, oltre spese, iva e cassa forense.
Buongiorno Avvocato avrei un dubbio da porle, a me è stata sospesa la patente per art.186 tre anni fá,il mio avvocato ha fatto ricorso al giudice di pace e l’ho riottenuta quasi subito ma senza aver fatto nessun esame,un anno dopo giustamente un nuovo giudice di pace mi richiede gli esami in tempi brevissimi altrimenti avrei dovuto scontare l’intero periodo di sospensione. Ho fornito gli esami e tutto ciò che mi fu richiesto ed ebbi così la patente salva..ora a distanza di un altro anno il mio Avv mi contatta per dirmi che ha breve c’è da pagare un contributo unificato di 300 euro perché non era stato pagato.. È giusta una somma simile per il mio caso?è una tassa dovuta?spero in una sua celere risposta. grazie per il suo tempo
Buonasera,
non so rispondere senza vedere l’atto, ma è possibile, soprattutto se al contributo unificato (che è dovuto per ogni giudizio) si sono aggiunte sanzioni ed interessi.
buona sera volevo kiedere cm viene calcolata la parcella di vuoi avvocati grazie in anticipo
buona sera
volevo kiedervi cm veniva calcolata la parcella di voi avvocati grazie mille in anticipo
Ciao Giovanna,
come ho detto nell’articolo i compensi degli avvocati sono calcolati sulla base di parametri, che trovi nel
decreto ministeriale n. 55 del 10.03.2014. Il compenso complessivo dipende dal tipo di causa o di pratica stragiudiziale e dal valore della pratica stessa. Più è alto il valore della tua causa, più sarà alta la parcella dell’avvocato. In più vanno aggiunte le spese di studio, le spese anticipate, i contributi e l’Iva.
salve avvocato vorrei sapere un informazione
un mese fa ho fatto una querela al mio datore di lavoro e ora vorrei ritirare la querela stessa…. a quanto ammontano le spese?? cosa succede se io mi reco dai carabinieri ritirando la denuncia rischio una controquerela???? lo chiedo a voi perché il mio avvocato e in ferie e dovrei aspettare settembre.. la ringrazio anticipatamente per la risposta
Buongiorno Avvocato,
ho una domanda: per un ricorso fatto fare per l’esclusione da un corso; esclusione rivelatasi non corretta infatto ho ottenuto prima l’ammissione al corso e poi con sentenza la piena ragione ; ora l’avvocato mi chiede una cifra di 22000 euro ….
oltre ai 5000 già versati . Ame sembra una follia ! La ringrazio per la sua risposta
Ciao Emanuela,
se hai letto l’articolo sai che il compenso del legale varia in base all’attività che ha svolto, ma anche in base al valore della causa e al giudice davanti a cui è, quindi è possibile arrivare a cifre di questo tipo. Non posso darti una valutazione perché dovrei vedere gli atti di causa, ma puoi chiedere spiegazione direttamente al Collega, chiedendo di evidenziarti quale parte delle tabelle di parametri forensi ha applicato. Verifica anche se il conto finale corrisponde al preventivo iniziale.
Buonasera, vorrei sapere quale procedura devo seguire per ricorrere dinanzi al giudice di Pace di Roma per una richiesta di risarcimento danni per un intervento su un IPHONE che lo ha reso quasi inservibile… cioè:
1. essendo il valore sotto i 1000 euro posso fare tutto personalmente pagando solo il contributo unificato, giusto?
2. in pratica presento un ricorso nel quale spiego i fatti, ma come lo notifico alla controparte?
3. c’è un ufficio cui posso rivolgermi per chiedere questi chiarimenti?
grazie molte
Salve avvocato… Il mio compagno e’ in causa e io ormai non dormo più la notte in quanto k avvocatessa ha avuto comportamenti ambigui.. Siamo già pieni di debiti e dare altri soldi a chi invece nn li ha dati a noi… Leggo DJ cifre addirittura di diecimila euro .. Come faccio a calcolate quanto mi verrebbe a costare una sconfitta ??.. Siamo pieni di debiti e a malapena arriviamo a fine mese.. Potrebbe darmi chiarimenti anche in privato ??ormai nella nostra avvocatessa non ci credo più…ha fatto furia francese e ritirata spagnola e non ci ha neanche avvisati che se avessimo perso la causa avremmo dovuto pagare noi loro !!!… Ed e’ stata poco chiara in più di un’ occasione
in data 29/09/2017 ho ricevuto invito a pagare il contributo unificato oltre alla sanzione pari al 200% stante che in sede di iscrizione a ruolo della causa non ho provveduto a pagare il contributo unificato per quei provvedimenti annullati in sede di mediazione obbligatoria. La storia muove dal fatto che ho fatto un ricorso cumulativo per 10 cartelle di pagamento delle quali n.5 sono state ritenute illegittime in sede di mediazione obbligatoria e pertanto venuto meno l’interesse a procedere.Resto in attesa di un Vs illuminato parere sulla questione tenuto conto che devo decidere se impugnare o meno tale provvedimento.
Buongiorno,
vorrei sapere se anche se si è disoccupati occorre versare il contributo unificato
Grazie
Buongiorno Vito,
dipende: ad esempio, nelle cause di diritto del lavoro l’assenza di reddito consente l’esenzione. In altri casi, se lei ottiene il patrocinio a spese dello Stato, per cui il suo avvocato è pagato dallo Stato, non deve pagare nemmeno il contributo.
Salve avv.to per in ricorso alla corte dei conti giurisdizionale per un ex dipendente pubblico quanto costa?
buonasera avvocato,per l’opposizione di un decreto ingiuntivo che alla fine il Giudice a sentenziato di dare alla parte creditrice 6000 euro la parcella dell’avvocato che mi ha assistito ha quanto risale premetto che il mio debito era di 9.800 euro. grazie
BUONGIORNO AVVOCATO UNA INFORMAZIONE HO ROGITATO CASA FEBBRAIO 2016 PAGANDO IN CONTANTI LA SECONDA RATA DELLE SPESE CONDOMINIALI MI ARRIVA IL DOPPIO DEL VALORE TRIMESTRALE L’UFFICIO DELL’AMMINISTRATORE MI DICE CHE C’ERA UN CONGUAGLIO PER MOROSITA’.SPETTA A ME PAGARLO O AL VECCHIO PROPIETARIO VISTO CHE QUANDO HO COMPRATO C’ERA GIA’ GENTE CHE NON PAGAVA?
GRAZIE PER IL SUO TEMPO.
Buongiorno Avvocato,
ho in corso una causa civile di usucapione . Al momento dell’iscrizione al ruolo l’avvocato mi ha chiesto la cifra di 2500 euro, dicendomi che questa somma era il valore complessivo della causa. Contestualmente è stato avviato anche un ricorso possessorio in corso di causa, per il quale mi è stata richiesta la cifra di 1000 euro. Essendo indeterminabile il valore della causa, per ciascuna di esse il contributo unificato è pari a 518 euro. Le cifre che mi sono state richieste allora cosa comprendono oltre il contributo unificato? E’ compreso anche il compenso dell’avvocato?
Buongiorno avvocato. Devo ricorrere contro accertamento imu per varie annualità (dal 2012 al 2015). Come calcolo il contributo unificato? Sommo le voci (al netto delle sanzioni) di ogni singolo anno ed applico al totale la tabella del contributo oppure per ogni voce calcolo il contributo e poi sommo i vari contributi così calcolati? Grazie mille
BUOnasera ho pagato il contributo unificato in banca ho la ricevuta e tutto il mio avvocato ha portato tutto al tar anche la ricevuta di pagamento..ma non mi hanno rilasciato il numero di protocollo poiche in banca non lo danno ..adesso che succede posso stare tranquilla
Le chiedo gentilmente riquadro una assicurazione Milanese Spa mi anno riferito che non pagano anche con ragione è vero o falso grazie
Buona sera avvocato
Ho perso una sentenza su una casa popolare non occupata ma avevo l ospitalità dall intestatario di casa… L intestatario andò via e io avevo già la residenza… Cmq ora il mio avvocato dopo aver finito il suo incarico mi. Propone x non essere sfrattato di fare l appello e travirgolette prendere ancora tempo… secondo me è un giusto passo… Il. Punto è che non ho tutti quei soldi che mi ha chiesto 2.500 euro essendo disoccupato . Lavoro saltuariamente… Domande: che costi vi sono vivi un appello? Posso fare di mio pugno ricorso in appello?
Per farla breve e mi scusi… Vorrei risparmiare non ho lavoro e tra poco neanche un buco di casa. Ringrazio anticipatamente.
Buongiorno avvocato, entrando nel sito con lo SPID personale posso conoscere il numero di ruolo di un iscrizione fatta?
Se non trovo nulla cosa vuol dire?
Grazie