Pronta la nota di aggiornamento al DEF, una manovra finanziaria con numerose novità per il 2019, incluso il blocco dell’aumento IVA 2019. Vediamo in dettaglio la manovra finanziaria.
Nota di aggiornamento al DEF
Il governo, nella serata del 27 settembre 2018, ha approvato la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza. Si tratta dello strumento di pianificazione economica del governo, in sostanza del documento in cui l’esecutivo indica:
- i propri obbiettivi di politica economica;
- l’andamento dell’economia e della finanza pubbliche;
- le riforme che si intende attuare.
In sostanza questo documento indica le intenzioni del governo e gli strumenti che verranno utilizzati per attuarli.
Sono dunque delle indicazioni e degli impegni, che troveranno attuazione nella cosiddetta Legge di Bilancio, che andrà presentata a metà ottobre 2018.
Il Documento di Economia e Finanza (DEF) deve essere presentato ogni anno entro il 10 aprile, la relativa nota di aggiornamento può essere invece approvata entro il 27 settembre.
Di seguito le principali novità previste da detta nota di aggiornamento.
Pensioni
Il Governo prevede l’introduzione del meccanismo della quota 100, superando di fatto la Legge Fornero. L’obiettivo dichiarato è quello di favorire l’assunzione di giovani.
Questo meccanismo prevede, in estrema sintesi, che la somma tra età anagrafica e contributi versati raggiunga o superi il numero 100 per poter avere accesso alla pensione.
Pace fiscale
In previsione una nuova rottamazione cartelle con soglia fissata a 100mila euro (anche se mentre si scrive fonti interne al governo parlano di un innalzamento a 500mila euro).
Come per tutti i provvedimenti qui elencati, anche per la pace fiscale occorrerà attendere Legge di Bilancio, relativi emendamenti e decreti attuativi per conosce nel dettaglio l’iniziativa.
Reddito di cittadinanza (e pensione di cittadinanza)
Il reddito di cittadinanza parte dalle pensioni. Destinati 10 miliardi di euro per 6,5 milioni di pensionati che vivono sotto la soglia di povertà. Le pensioni minime verrebbero innalzate a 780 euro. Rimandato il vero e proprio reddito di cittadinanza: per il 2019 è previsto un primo passo con il rafforzamento dei centri per l’impiego.
Flat tax
La Flat tax, come annunciato, prende il via dalle partite IVA e, con un’aliquota IRPEF del 15% (si stima la novità riguardi 1 milione di persone). Di fatto si tratta di un innalzamento delle soglie per l’accesso al regime forfettario. Per quanto concerne l’IRPEF, il documento precisa che “si passerà inizialmente dalle attuali 5 aliquote a 3 e quindi a due a partire dal 2021”.
Blocco dell’aumento IVA
La nota di aggiornamento preleva il blocco dell’aumento IVA, previsto per il 2019. L’aliquota ordinaria sarebbe dovuta passare dall’attuale 22% al 24,2% nel 2019, al 24,9% nel 2020, per giungere al 25% nel 2021.
Altre novità in manovra
Di seguito le ulteriori previsioni della manovra finanziaria:
- cresce da 500 milioni a 1,5 miliardi il fondo per i soggetti “truffati dalle banche”;
- predisposto un programma straordinario di manutenzione della rete viaria;
- taglio IRES per le imprese che decidono di reinvestire gli utili prodotti assumendo dipendenti aggiuntivi;
- politiche di rilancio dell’economia ripartendo da manifatturiero avanzato, infrastrutture e costruzioni;
- rilancio degli investimenti pubblici “attraverso l’incremento delle risorse finanziarie, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti, nonché una maggiore efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, delle modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato”.
Più che coraggiosa mi sembra una manovra prudente. Se è così, come sembra, mi complimento con tutto il Governo.
e le pensioni invalidità civile di 282,00
Pur essendo favorevolissimo alla manovra, intesa come inversione di rotta in generle, NOn condivido le priorità che avrebbe dovuto iniziare con un taglio ben secco e netto a tutte le prebende dei nostro cari Amministratori centrali, allineandoli ai loro Colleghi europei, che nulla dicono in proposito; toccare tutte quelle regionali e periferiche; abbattimento concreto della sciocca forca qual’e la , revisione delle aggiunte regionali e provinciali dell’Irpef, le cui percentuali avrebbero dovute essere poste in deduzione da quelle governative, cosa affatto dimenticata; a questa dimenticanza si aggiunse nel 2009 la truffa del pugliesere con l’avvallo dell’allora Direttore dell’Agenzia delle Entrate, che in netto contrasto con il TUIR e gli esempi pratici, stravolse ed applicando l’imposta intera a quanti superarono i 28.0000 euro: si legga attentamente la Legge regionale 31 dicembre 2007, n.40 – art.3, comma 7 (BUR 31/12/2007 della Regione Puglia) ed il Provvedimento n. 25997/2999 dellìAgenzia delle Entrate! Nessuno, ripeto nessuno, ebbe il coraggio di bloccare quella truffa! Come mai i si svegliano quando fa loro comodo? Auguro a questo Governo di poter mettere le mani su tante altre faccende non chiare e di poter finalmente porre la parola fine ad un bicameralismo unico al mondo, efficace solo nel palleggio e stravolgimento delle leggi! Al loro posto potrebbero essere impiegati i Magistrati della Corte dei conti per controllare le Regioni, Province e Comuni, visto che per i miseri lavoratori dipendenti ci pensa il ! Alla mia età ne ho viste e sentite tante e mi sembra che siano state tutte della stessa con l’effetto di riempire solo la testa e lasciare il sacco vuoto! Per tale motivo, auspico che si cambi musica non tempestando più le orecchie e la testa; ma riempendo il nel massimo silensio e dopo dimostrare con i fatti quanto si sia riusciti ad operare e creare!
brava Michela, sei sempre chiara ed esaudiente. Complimenti.
Questa manovra, perché così la chiamano,ci manderà tutti in un grande baratro. Tempo primi di gennaio e sentiremo gli effetti negativi…voglio essere ottimista. Ma poi alla fine,basta che abbiamo il campionato di calcio….e stiamo tutti buoni, felici e contenti.
Molto interessante !
e i 60ntenni dissoccupati cosa devono fare