Pagamento in contanti: vecchi e nuovi limiti
La Legge di Stabilità , approvata prima della pausa natalizia, ha innalzato la soglia per l’uso del pagamento in contanti da mille a 3mila euro. È dunque possibile utilizzare il denaro contante per l’acquisto di beni e/o servizi che comporta il pagamento di cifre inferiori o uguali a 3mila euro.
Cosa comporta il superamento della soglia minima?
Il divieto dell’uso di contanti sopra 3mila euro e il conseguente obbligo di utilizzare sistemi tracciabili, come bancomat o bonifici, viene rafforzato da un sistema sanzionatorio.
Nei casi in cui si accerti il superamento della soglia verrà comminata una sanzione che va dall’1% al 40% dell’importo eccedente i 3mila euro.
ATTENZIONE! Anche le donazioni fra amici e parenti devono rispettare la soglia limite, oltre la quale si rende necessario un bonifico bancario.
Casi in cui viene mantenuto il vecchio limite dei mille euro
Tuttavia ci sono dei casi particolari, elencati nella norma, per i quali permane il precedente limite dell’uso dei contanti, e quindi mille euro.
Nel dettaglio c’è l’obbligo di utilizzare sistemi di pagamento tracciabili per importi superiori a mille euro:
- money transfer, e dunque l’invio di denaro all’estero;
- pagamenti nei confronti della Pubblica Amministrazione;
- emissione di assegni bancari e postali senza che vi sia né l’indicazione del beneficiario, ovvero con girata libera, né la clausola di non trasferibilità ;
- stipendi nel settore pubblico, mentre nel privato si possono versare in contanti fino al limite dei 3mila euro.
Quando si può superare il limite dei 3mila euro?
Per converso, ci sono delle operazioni che non devono sottostare al limite di legge:
- prelievi e versamenti sul conto corrente (in questo caso la soglia di attenzione è quella di 12.500 €, legata all’antiriciclaggio);
- pagamenti rateali a patto che le singole rate siano inferiori a 3mila euro e vengano rispettate determinate condizioni.
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