Nei mesi scorsi tutti i principali operatori di telefonia fissa hanno deciso di passare dalla fatturazione mensile alla fatturazione ogni quattro settimane. L’AGCOM si era già opposta alla decisione di recapitare gli italiani le bollette ogni 28 giorni e aveva fatto ricorso al Tar del Lazio. Ora è pronta a sanzionare gli operatori: si parla di multe fino a un milione di euro.
Bollette ogni 28 giorni: pesanti multe in arrivo
Con un comunicato stampa, l’AGCOM ha fatto sapere di voler sanzionare gli operatori telefonici che hanno modificato unilateralmente i contratti firmati con i consumatori passando dalla tariffazione mensile alla tariffazione ogni 4 settimane. Gli operatori che dovrebbero essere colpiti sono TIM, Wind-Tre, Fastweb e Vodafone.
Già lo scorso marzo l’AGCOM aveva intimato agli operatori di tornare alla tariffazione mensile, giustificando la richiesta con l’esigenza di permettere ai consumatori di confrontare facilmente le tariffe e avere delle scadenze uniformi. Per il garante la scadenza naturale del contratto è il mese. Gli operatori hanno impugnato la delibera davanti al Tar del Lazio che pronuncerà la sentenza a febbraio.
In attesa della sentenza, gli operatori hanno continuato a fatturare i propri servizi ogni 28 giorni, ignorando la richiesta dell’AGCOM che ha deciso di sanzionarli:
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, relatore il Commissario Francesco Posteraro, ha deciso di avviare procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori telefonici Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche.
Possibile un intervento del Parlamento
La questione è complessa e si preannuncia una lunga battaglia legale. Secondo ASSTEL, l’associazione che riunisce gli operatori del settore delle telecomunicazioni, la cadenza della fatturazione del contratto non rientra tra le competenze dell’AGCOM e quindi le eventuali sanzioni non sarebbero giustificate. Quindi un intervento dell’autorità garante sarebbe una violazione della libertà d’impresa.
Allo stesso tempo c’è la possibilità che l’Antitrust avvii un’indagine per verificare se gli operatori hanno fatto cartello, decidendo di innalzare le tariffe a seguito di un accordo.
Ancora, c’è il rischio che altri fornitori di servizi decidano di seguire l’esempio degli operatori telefonici e trasformino i contratti mensili in contratti con addebiti ogni 4 settimane (che comportano un aumento dei costi per i consumatori dell’8,6% all’anno). Come ha fatto Sky, che ha annunciato l’imminente cambio di fatturazione.
Intanto, anche la politica si muove. Il Partito Democratico, come riporta Corriere.it, ha intenzione di intervenire sul tema e farà una proposta da inserire nella Legge di Stabilità 2018.
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