Il bonus babysitter è un contributo riconosciuto ai genitori lavoratori per sostenere le spese di babysitting durante la chiusura asili e scuole per l’emergenza epidemiologica. Vediamo come ottenerlo e utilizzarlo.
Come funziona il bonus babysitter?
Il bonus babysitter è stato istituito nel marzo 2020 con il Decreto Cura Italia, e il Decreto Rilancio, approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 maggio 2020 ne ha raddoppiato l’importo.
Questo bonus può essere utilizzato in alternativa al congedo parentale straordinario di 30 giorni. Si tratta di un contributo economico per il pagamento di babysitter che si occupino dei bambini a casa da scuola, per consentire ai genitori di mantenere il proprio posto di lavoro.
Il bonus, così come rinnovato dal Decreto Rilancio, ha le seguenti caratteristiche:
- importo pari a 1.200 euro, innalzato a 2.000 euro per gli operatori del settore sanitario e della sicurezza;
- richiesta in capo ad un solo genitore e in alternativa al congedo parentale (dunque spetta un solo bonus a famiglia e soltanto se nessuno dei genitori ha fruito del congedo);
- figli di età inferiore a 12 anni (per le famiglie con figli disabili cade il limite di età);
- ad ogni famiglia spettano al massimo 1.200 (o 2.000 per le categorie citate), indipendentemente dal numero di figli minori di 12 anni o disabili presenti nel nucleo famigliare.
Una seconda novità introdotta con il Decreto Rilancio, riguarda i servizi che possono essere pagati con questo voucher. Non più soltanto i servizi di babysitting, ma anche nel caso si possa fruirne anche di servizi educativi o centri estivi aperti sul territorio nel rispetto dei protocolli di sicurezza.
Bonus babysitter per pagare centri estivi e servizi educativi
Il Decreto Rilancio ha modificato e ampliato le previsioni relative al bonus babysitter contenute nel Decreto Cura Italia. Nel dettaglio:
- ha raddoppiato il bonus facendolo passare da 600 a 1.200 euro;
- ha ampliato la sfera di utilizzo dal momento che oltre ai servizi di babysitting, di possono pagare anche le iscrizioni a centri estivi o servizi educativi.
Nel decreto si afferma che in caso di comprovata iscrizione dei bambini a centri estivi o servizi educativi, il bonus può essere erogato direttamente a chi ne fa domanda e quindi non tramite il Libretto Famiglia.
Per le famiglie che utilizzano i servizi integrativi per l’infanzia c’è incompatibilità fra bonus babysitter e bonus asilo nido, non possono essere utilizzati entrambi.
Come si richiede il bonus babysitter?
L’INPS, con la circolare n. 44 del 2020, ha fornito le istruzioni per fare domanda del bonus babysitter, eccole in sintesi:
- il beneficio spetta solo se nessuno dei due genitori è beneficiario di altri strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa (come assegno di disoccupazione, cassa integrazione, indennità di mobilità, ecc.);
- il beneficio non spetta inoltre se l’altro genitore risulta disoccupato o non lavoratore;
- per le verifiche dell’INPS al fine di evitare casi di doppi pagamenti del bonus, chi fa domanda deve autodichiarare la presenza/assenza dell’altro genitore ovvero di essere genitore unico e la convivenza con il minore;
- per l’accesso al bonus si fa riferimento all’età del bambino al 5 marzo 2020 (ad esempio, se il bambino ha compiuto i 12 anni il 15 marzo, si rientra ancora nella platea de beneficiari).
Per la domanda l’INPS ha istituito una procedura apposita a cui si può accedere:
- online attraverso il sito dell’INPS tramite PIN dispositivo o le credenziali SPID, CIE o CNS, cliccando sul servizio “bonus baby-sitting”, direttamente sull’homepage;
- telefonicamente tramite il Contact Center integrato chiamando l’803.164 da rete fissa o lo 06.164.164 da rete mobile;
- tramite CAF o patronati.
Come avviene l’accredito del bonus babysitter?
Il bonus babysitter viene erogato mediante il Libretto Famiglia, uno strumento che nel 2017 è andato a sostituire quelli che erano i vecchi voucher lavoro, utilizzati per pagare le prestazioni occasionali.
Il Libretto Famiglia va attivato sul sito dell’INPS registrandosi al servizio Prestazioni di lavoro occasionale: Libretto Famiglia.
Si tratta di uno strumento di pagamento prefinanziato, dunque occorre ricaricarlo con F24 o PagoPA, per gestire i servizi ottenuti da determinate categorie di soggetti, come colf, badanti o babysitter, appunto.
Il bonus babysitter non è un contributo in denaro, ma viene accreditato dall’INPS sul Libretto Famiglia e può essere utilizzato al solo scopo di pagare servizi di babysitting o servizi educativi o centri estivi, come detto. Non puoi usarlo per pagare la colf, ad esempio.
Ricapitolando, dunque, devi:
- fare domanda del bonus babysitter seguendo la procedura INPS;
- registrarti sul Libretto Famiglia;
- ottenuta la conferma dell’accredito del bonus, devi andare sul Libretto famiglia e procedere con l’appropriazione telematica del bonus;
- gestire i pagamenti in servizi di babysitting tramite il portafoglio elettronico.
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