Il decreto fiscale 2020 ha introdotto il nuovo limite all’uso dei contanti nell’ambito di provvedimenti anti evasione. Si scende a 2.000 euro (1.999,99 per la precisione). Vediamo cosa comporta questa novità anche in termini di sanzioni.
Limite contanti 2020: 2.000 euro
Ritorna una stretta al limite dell’uso dei contanti. Il decreto fiscale stabilisce nuove soglie e un calendario:
- dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, il limite passa dagli attuali 3.000 a 2.000 euro.
- dal 1° gennaio 2022, scatterà un’ulteriore riduzione facendo scendere il limite a 1.000 euro.
In sostanza nel 2022 torneremo al limite che era rimasto in vigore fino al 31 dicembre 2015, quando venne concessa una maggiore libertà nell’uso di denaro contante.
Il limite riguarda infatti tutti i trasferimenti di denaro contante e titoli al portatore in euro o in valuta estera, che avvengano a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, che si tratti di persone fisiche o giuridiche. La soglia riguarda sia chi fa il pagamento sia chi lo riceve, i soggetti in caso di violazione sono entrambi coinvolti.
Prelievi e versamenti in contanti
Prelievi e versamenti fatti sul proprio conto corrente non sono colpiti dal limite, poiché non si tratta di trasferimenti di denaro tra soggetti diversi. Esclusi poi anche i pagamenti rateizzati in contanti, un esempio immediato è quello delle cure dentistiche.
La “storia” del limite all’uso dei contanti
Nel corso degli anni il limite all’uso del denaro contante ha visto l’asticella alzarsi o abbassarsi ad ogni cambio di governo, ecco una breve cronistoria:
- fino al 2001 il limite ammontava a 20 milioni di lire;
- con il passaggio all’euro, nel 2002 il limite venne trasformato in 10.329,14 euro;
- nel 2003 fu innalzato a 12.500 euro;
- nell’aprile 2008 scese a 5.000 euro per poi tornare a 12.500 euro soltanto due mesi dopo;
- a maggio 2010 fu di nuovo ridotto a 5.000 euro;
- nell’agosto 2011 fu ulteriormente abbassato a 2.500 euro per poi arrivare a 1.000 euro nel dicembre dello stesso anno;
- dal 1° gennaio 2016 il limite è stato innalzato a 3.000 euro (non bisogna superare i 2.999,99 euro), limite che passa a 2.000 euro dal 1° luglio 2020.
Limite contanti: pagamenti frazionati
Attenzione ai pagamenti frazionati! Può capitare che per aggirare questo limite, ci si accordi per dei pagamenti in contanti frazionati in modo da restare di volta in volta al di sotto del limite imposto dalla legge.
In questi casi, si incorre in sanzioni se Agenzia delle Entrate o Guardia di Finanza riescono a dimostrare che il frazionamento è avvenuto in maniera artificiosa soltanto per aggirare la soglia.
Le transazioni al di sopra della soglia possono avvenire esclusivamente tramite sistemi di pagamento tracciabili come ad esempio bonifici bancari o postali e carte di pagamento.
Limite contanti 2020: dal 1° luglio scende a 2.000 euroClick To TweetBonus pagamenti elettronici
Contestualmente all’abbassamento della soglia del contante a 2.000 euro, dal 1° luglio 2020 prende il via il bonus pari al 30% sulle commissioni per commercianti, piccole imprese e artigiani che accettano pagamenti elettronici.
Vediamo le caratteristiche del bonus:
- bonus pari al 30% delle commissioni sulle operazioni con carte di credito, debito o prepagate, oppure altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili (si pensi alle app per i micropagamenti), nei confronti di consumatori finali, quindi sono esclusi i pagamenti da parte di soggetti che fanno acquisti nell’esercizio della propria attività professionale;
- il beneficio viene concesso sotto forma di credito d’imposta, utilizzabile per compensare in F24 i pagamenti di imposte, tasse e contributi;
- ne hanno diritto i soggetti esercenti attività di impresa, arte o professione con ricavi o compensi nell’anno precedente fino a 400.000 euro.
Sanzioni per il superamento del limite contanti
Le novità non riguardano soltanto le soglie all’uso del contante, ma anche le relative sanzioni amministrative pecuniarie in caso di violazione. Nel dettaglio, le sanzioni verranno applicate secondo il seguente calendario:
- da 3.000 euro a 50.000 euro, in caso di violazioni commesse e contestate fino al 30 giugno 2020;
- da 2.000 euro a 50.000 euro per le violazioni dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021;
- da 1.000 euro a 50.000 euro per le violazioni dal 1° gennaio 2022.
In sostanza riducendosi la soglia del contante, si riduce anche la sanzione minima applicabile.
Se le transazioni superano i 250.000 euro, le sanzioni vanno da un minimo di 15.000 ad un massimo di 250.000 euro.
Stop al contante: le sanzioni per i professionisti
Oltre a chi fa e riceve i pagamenti, c’è un terzo soggetto che rischia pesanti sanzioni in caso di transazioni in contanti al di sopra della soglia massima. Si tratta del professionista o di ogni altro soggetto che deve rispettare gli obblighi antiriciclaggio e di conseguenza dovrebbe comunicare al Ministero dell’Economia e delle Finanze le infrazioni di cui viene a conoscenza nell’esercizio della propria attività.
In questo caso la sanzione minima resta fissata a 3.000 euro, indipendentemente dalle nuove soglie 2020 e 2022, mentre la massima può arrivare a 15.000 euro.
carlo
Come siamo ridotti, x non saper scovare gli evasori che li anno in casa, non sanno dove arrampicarsi, siamo veramente a fondo
Vincenzo
Cosa si fa in altri Paesi realmente liberi e democratici? Auguro che non si pensi di porre un limite anche al tozzo di pane che si dovrebbe degustare quotidianamente per sopravvivere! Rammento che i Paesi più ricchi al mondo sono quelli che non pongono limiti del genere!
VINCENZO RUFO
E’ UNA LEGGE GIA’ IN VIGORE??? E SE IO PRELEVO DAL MIO CONTO UN GIORNO €. 2000 E UN ALTRO GIORNO PRELEVO ALTRI €. 3.000 (QUINDI TUTTO REGOLARE) E POI FACCIO CON QUESTO PRELIEVO UN ACQUISTO IN CONTANTI DI €. 5.000 CON REGOLARE FATTURA O CON SCONTRINO FISCALE SONO SOGGETTO AD EVENTUALI MULTE……..SE COSI FOSSE ……E’ UNA VERGOGNOSA DITTATURA…GRAZIE