Licenziamento per giusta causa e giustificato motivo
Un licenziamento, si sa, non è mai un bel momento. Ad accompagnare una decisione del genere possono esserci diverse motivazioni che il dipendente non condivide o si può arrivare a una rottura del rapporto lavorativo che spesso non è pacifica, ma il risultato di più trattative.
Ma quali sono le motivazioni che un’azienda – piccola o grande che sia – possono dare per chiudere un rapporto con il proprio lavoratore?
Prima di vederle insieme, c’è da fare una doverosa distinzione: per potere licenziare un lavoratore dipendente, che quindi ha un contratto a tempo indeterminato (non si può “licenziare” chi ha una partita IVA né chi ha ancora un contratto a progetto), si devono verificare delle specifiche situazioni che devono riguardare la condotta del lavoratore o la situazione in cui versa l’azienda.
Alla condotta del dipendente si riconducono le motivazioni per il cosiddetto “licenziamento disciplinare” che può essere per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, mentre alla situazione aziendale si riconduce il licenziamento per giustificato motivo oggettivo o economico.
Licenziamento per giusta causa
Il licenziamento individuale di un lavoratore dipendente, dicevamo, per giusta causa da parte del dipendente – ossia che ha la colpa in prima persona di quello che è successo – può avvenire in tronco e senza preavviso.
Ecco alcune delle situazioni per cui il dipendente può essere licenziato per giusta causa:
- Se ruba attrezzature, macchinari o altro materiale aziendale (cellulari, PC, ec….);
- Se li danneggia gravemente;
- Se è assente ingiustificato dal lavoro (non prende dunque permessi né comunica il motivo della sua assenza) anche se, in questo caso, si incorre nel motivo soggettivo;
- Se incorre in ripetuti ritardi non giustificati;
- Se si presenta ubriaco al lavoro o sotto effetto di droghe;
- Se assume un comportamento scorretto, insubordinato o offensivo nei confronti di altri colleghi o verso superiori o datore di lavoratore stesso (non si può per esempio picchiare qualcuno e pensare di farla franca).
Giusta causa per contratto a tempo determinato
Quanto al contratto a tempo determinato, come dicevamo sopra, il licenziamento per giusta causa da parte del dipendente è l’unica condizione che può far sì che questo rapporto di lavoro possa concludersi prima del tempo.
Sia nei contratti a termine che indeterminati, vige il principio di proporzionalità: se il dipendente può essere punito con una sanzione disciplinare, il datore di lavoro non può procedere subito con un licenziamento per giusta causa. La proporzionalità viene definita tenendo conto di quanto riportato sul contratto collettivo con cui è stato assunto il dipendente.
Che tipo di lettera ti devi aspettare con il licenziamento per giusta causa? Ecco un esempio qui
Licenziamento per giusta causa da parte del dipendente per mancato pagamento
Anche il dipendente può licenziarsi per giusta causa. Questo può avvenire ad esempio per mancato pagamento dello stipendio o per mobbing o ancora per un trasferimento non giustificato e altro ancora.
Sia che la giusta causa sia da parte del dipendente che dall’azienda, il lavoratore percepisce la disoccupazione secondo quanto previsto dalla Naspi, il cui periodo corrisponde a metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni.
Licenziamento per giustificato motivo oggettivo
Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, detto anche economico, non ha a che fare con eventuali “colpe” del lavoratore, ma riguarda strettamente aspetti dell’azienda come l’attività produttiva, l’organizzazione del lavoro oppure il suo regolare funzionamento. Anche se sembra strano, rientra anche il caso di inidoneità del lavoratore a svolgere questa mansione a meno che appunto non ne sia possibile la ricollocazione.
Il datore di lavoro, prima di provvedere a tale licenziamento, deve dunque verificare che il lavoratore non sia ricollocabile in altra attività, anche esternalizzata.
In caso di licenziamento illegittimo, con il Jobs Act non è più previsto, di regola, la condanna del datore di lavoro alla reintegrazione nel posto di lavoro del lavoratore illegittimamente licenziato – come avveniva in passato – ma la sola corresponsione di un’indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale di importo pari a due mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a quattro e non superiore a ventiquattro mensilità (non inferiore a 2 e non superiore a 6 per le aziende sotto i 15 dipendenti).
Prima del decreto, la mancanza di giustificato motivo oggettivo prevedeva – e prevede ancora per i contratti esistenti – le stesse tutele del licenziamento discriminatorio ossia il diritto sia al reintegro che al risarcimento del danno, oltre che il considerare il licenziamento nullo.
Se ti trovi in questa situazione, sappi che una lettera di licenziamento per giustificato motivo oggettivo può essere inviata o via raccomandata postale o consegnata a mano e deve contenere al suo interno le ragioni del licenziamento.
Importante: questo tipo di licenziamento, come detto dalla L. 604/66 norme sui licenziamenti individuali (aggiornata alla L. 92/12), deve essere preceduto da una comunicazione effettuata dal datore di lavoro alla Direzione territoriale del lavoro del luogo dove il lavoratore presta la sua opera, e trasmessa per conoscenza al lavoratore.
Le parti conciliano lo scioglimento del rapporto di lavoro nella sede della Direzione Provinciale dove comunque si provvede a verificare che non ci siano soluzioni alternative. A seguito di questo tipo di licenziamento, il lavoratore riceve un’indennità risarcitoria.
Da sapere, anche che se si dilaziona il licenziamento mettendosi in malattia, il licenziamento ha effetto dal giorno della comunicazione con il procedimento è stato avviato. Anche con il licenziamento economico si ha diritto all’indennità di disoccupazione così come per il giustificato motivo soggettivo, di cui parliamo sotto.
Licenziamento per giusta causa e giustificato motivo oggettivo Click To TweetLicenziamento per giustificato motivo soggettivo
Si parla di giustificato motivo soggettivo quando c’è “un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali” e nel dettaglio:
- Insubordinazione del dipendente verso i suoi superiori;
- Assenza ingiustificata prolungata per oltre quattro giorni consecutivi;
- Il dar luogo a una rissa fuori dai reparti di lavorazione, ma comunque all’interno degli spazi aziendali.
Quali sono le differenze tra la giusta causa e il giustificato motivo soggettivo?
Sostanzialmente consistono nella minore o maggiore gravità del comportamento del dipendente e nel fatto che nel caso del giustificato motivo soggettivo, il datore di lavoro deve dare un periodo di preavviso (e nel caso non lo dia,deve pagare un’indennità di mancato preavviso), mentre in presenza di giusta causa il rapporto di lavoro viene interrotto immediatamente e senza indennità.
Licenziamento per assenza ingiustificata
Per essere una vera causa di licenziamento il lavoratore deve:
- non essersi presentato al lavoro;
- non avere dato nessuna motivazione o giustificazione della propria assenza.
Necessari entrambi gli elementi perché, se ti assenti per assistere un tuo genitore e dici il motivo, anche se l’azienda non ti accorda il permesso o il giorno, hai comunque comunicato il perché e il licenziamento non è plausibile.
Quando si verifica tale licenziamento? In genere sono i contratti collettivi a prevedere che il licenziamento sia fattibile se ti assenti per un certo numero di giorni. Per esempio, nel caso di assenza ingiustificata del CCNL commercio, si è licenziati dopo 3 giorni di assenza ripetuta nell’anno solare.
In una lettera di assenza ingiustificata verrà infatti indicato il periodo in cui il lavoratore si è assentato senza avere una motivazione.
Diverso, però, è il caso di licenziamento per assenza ingiustificata pubblico impiego: in questo caso l’assenza ingiustificata non deve superare i 3 giorni in 2 anni e i 7 in 10 anni.
E tu: sei stato purtroppo licenziato? In quale dei casi descritti ti sei trovato o ti stai ritrovando? Raccontami la tua esperienza tra i commenti qui sotto.
Fabio
Mi chiamo Fabio e lavoravo in un consorzio che svolgeva il ritiro di materiale ingombrante per conto AMA. NON ci hanno assegnato la gara di appalto nuova per motivi politici e ci stanno licenziando tutti.siamo circa 60persone.Ora ci stanno sballottando da un sindacato all’altro senza essere ne pagati dei vecchi stipendi ne liquidati Non so che fare.Attendiamo il licenziamento COLLETTIVO.MA è giusto questo.ROMA
Mario Cerritelli
Ho una struttura che si occupa di assistenza agli anziani. Succede che una dipendente non tratta bene gli ospiti,non garantisce i servizi richiesti direttamente da alcuni ospiti, verso i colleghi di lavoro vuole imporre le sue idee e addirittura qualcuno viene minacciato . Risponde in modo sgarbato ai familiari di ospiti come ” se non ci stai bene vattene”. Una ospite con un braccio ingessato aveva chiesto di essere aiutata a fare un bidet la risposta è stata “hai una mano senza gesso quindi utilizzala per farti il bidet. Quando sclera lo fa in modo plateale e di fronte a tujtti senza distingui. Considerato che gli ospiti sono persone anziane e fragili non garantisce più la tipologia di lavoro e comportamento rspettoso, la rteniamo non più idonea a garantire il lavoro per cui è stata assunta, ma soprattutto non vorremmo asssumerci le responsabilità di lasciare ,spece di notte gli ospiti sotto la sua assistenza. Non vorrei arrivare al punto di essere addidato dai media come succede negli asili ,nelle scuole,nelle comunità e negli ospizi, quando vengono addirittura picchiati e maltrattati. Ho letto la norma sui licenziamenti per giusta causa e ho riflettuto sulla lunga burocrazia ivi contemplata addirittura centinaia di giorni tra commissioni,sindacati giudi del lavoro ecc. Nel frattempo dovesse succedere qualche cosa di più seril chi si assume le responsabilità?
michelina conte
sono impiegata che è stata licenziata per giustificato motivo oggettivo
ho lavorato per ben sette anni a tempo pieno di cui cinque in nero 9-10 h al giorno e due con contratto part time , ma lavoravo tutta la giornata
Mai ricevuta una tredicesima mai una quattordicesima tanto meno pagato straordinari. Ho chiesto di far valer i miei diritti ma la risposta è stata che se non firmava una lettera di conciliazione in cui rinunciavo a tutti i miei diritti sarei stata licenziata e in tutto questo mi ha minacciato che solo alla firma della lettera mi avrebbe pagato lo stipendio del mese di gennaio 2017
A tutte queste minacce dentro di me è scattato qualcosa, ho detto basta ai soprusi basta alle minacce e gli ho detto chiaramente che non avrei mai firmato la lettera di conciliazione e mi ha dato la lettera di licenziamento
Cosa si può fare per difendersi da tale ingiustizia
Grazie
Tania
Ciao Michelina mi ritrovo esattamente nella tua stessa situazione! Ho lavorato per 4 anni in cooperativa sociale con un contratto da 16 ore ma ne facevo anche 40, tutte ore in Neto mai pagate! Mi ha comunicato di non andare più a lavoro e poi mi ha licenziato per assenteismo! Vorrei tanto denunciarlo
Alessandro
Salve , scusate di disturbo , non so più dove sbattere la testa, e vorrei capire cosa devo fare.
Sono di Minturno(LT) Lavoravo sempre qua 10 km da casa adesso mi hanno sposato ad un altro deposito a Pomezia 170 km da vecchio posto di lavoro in l’eterna scritto (le comunichiamo che che tale trasferimento non comporterà alcuna modifica delle condizioni economiche e normative attualmente applicate ) il mio stipendio 800 euro mensile,facendo calcolo di carburante e con spese di strada per arrivare al lavoro porto a casa metà stipendio, orario sul contratto 4 ore al giorno invece lavoro dalle 7:00 di mattina fino ore 16:00 da 4 anni come autista in una azienda privata , da 2 mesi il mio titolare non riesce a pagarmi lo stipendio e da 12 mesi no da assegni famigliari sono un padre di tre picoli figli eta da due anni a sei e moglie in carico mio , io non vorrei creare un polverone e lasciarmi in cattivi rapporti con lui, ma la situazione è insostenibile. Gentilmente può darmi un consiglio su come agire. Grazie di cuore!!!
Maria
Sto rischiando il licenziamento perché ho giustificato dopo tempo,pensando che gli avevo mandato il certificato di malattia delle assenze. Per avere una risposta a chi devo scrivere.
Ho giustificato le assenze.
Danilo Pierno
Salve,
A Luglio dopo 7 mesi di lavoro con contratto a tempo indeterminato pari a 24 ore settimanali part time ( no tali),ho un acceso scontro con il padre dell’ amministratore della società che sulle carte non figura ma gestisce lui la contabilità e la gestione generale dell’azienda al posto del figlio…
Nello scontro dovuto alla mia sollecitazione di una parte delle mie spettanze fatta già in anticipo per quella che poi sarebbe stata la data della regolare retribuzione mensile ma appunto per tale data non corrisposta e quindi né tanto meno anche solo una parte per coprire delle spese ( probabili) in scadenza, nel far notare a costui la mia forte necessità quanto urgenza, egli dopo avermi ascoltato mi risponde che i problemi economici che sto affrontando non sono i suoi e quindi nemmeno le conseguenze che ne derivano…con tutta onestà dopo queste parole e dopo che anche le mie mensilità precedenti mi sono state date col contagocce, spingo la persona in questione al muro e la minaccio di farla contattare da vie legali e quindi per mezzo di un avvocato…
Infine finita la serata di lavoro vado via per poi non far ritorno il giorno dopo comunicando loro che avrei presentato le dimissioni per giusta causa in quanto da quasi 4 mesi svolgevo mansioni superiori al mio livello contrattuale e i datori di Lavoro non provvedevano ai pagamenti in modo puntuale, il tutto sommato alle situazioni di disagio e di stress create da questi…
Io già mesi prima presentai le dimissioni volontarie ma fui convinto a restare e mi fu detto che sarebbero stati loro a respingerle…
Dopodiché sono rimasto fino a quest’ ultimo evento ma ad oggi dopo 2 mesi non ho ricevuto tfr, L’ ultima mensilità e buste paga….
Anzi pochi giorni dopo l’accaduto sono stato chiamato dalla polizia per depositare in quanto probabilmente denunciato…
Infine dopo tentativi e tentativi e giri di uffici caf , inps e ispettorato del lavoro non sono riuscito a dare le mie dimissioni per giusta causa ma anzi andando al centro dell’ impiego proprio oggi , scopro esser stato licenziato io per giusta causa…
Non voglio disoccupazione e altro ma solo il mio denaro e il mio tfr …
Cosa devo fare ?
Rocco
Se vengo licenziato per giusta causa mi vengono detratti i 20 giorni di preavviso?
Cristina Maccarrone
Ciao Rocco,
se vieni licenziato per giusta causa, vieni licenziato in tronco, non c’è nessun preavviso, il licenziamento è immediato.
Cristina
Piero
Ho lavorato due anni in un’azienda e poi ho dato le dimissioni. Ho trovato un altro lavoro e dopo il primo giorno di prova non mi sono trovato bene con i colleghi. L ho comunicato al direttore dicendo che avrei pensato se dare le dimissioni. Non mi sto presentando al lavoro in modo da essere licenziato. In questo caso, facendo richiesta della naspi coŕro il rischio di truffa allo stato? Grazie anticipatamente.
shiv
salve mio coprtiva scrito licenzamento per giustificato motivo oggettivo posso prendre disocupazione xfavore mi aiuti rispondi grz
URSULA LUPPINO
ho bisogno di interrompere in breve tempo il rapporto di lavoro in essere da 15 anni se mi assento dal lavoro senza giustificato motivo il licenziamento e’ immediato?(lavoro nel commercio) mi tratengono i giorni di preavviso?
potro’ far domanda di disoccupazione?
Dania
Sono dipendente statale e devo presentarmi per contraddittorio all’ufficio disciplina, in quanto ho patteggiato una pena di 6 mesi senza menzione per fatti strettamente privati di cui non avendo fatto il processo ho potuto evitare il clamore e l’interesse pubblico danneggiando anche la mia amministrazione.
Ma sono rassegnata e penso che mi licenzieranno perché il patteggiamento è equiparato ad una condanna passata in giudicato anche se io su consiglio dell’avvocato l’ho scelto per non far sapere niente. Ho qualche speranza di non perdere il lavoro? Grazie per la risposta
Pietro
Il 31 dicembre vengo licenziato perché anno venduto lavoro da 10 anni come pizzaiolo part time 4 ore quando avrò di tfr e di disoccupazione?
Prue
Io vorrei tanto fammi licenziare perché non ne posso più del mio capo area che abusa del suo potere cioè mesi e mesi con orari di chiusura essere maleducato,presuntuoso ecc..
nunzio
buon giorno un giorno su facebook o parlato male della mia azienda che non riesco a mangiare ma a pagare solo tasse e la ditta non ti viene incontro lo sfogo mi ha fatto scrivere in un momento di pagamenti che la ditta ti sfrutta e stipendi di merda mettendo il nome della ditta anche se era di sabato e non lavoravo ,adesso mi chiedo posso essere licenziato ? grazie