La cessione del credito 2020 rappresenta l’opportunità per recuperare quanto dovuto dal debitore, accordandosi con un altro soggetto a cui viene trasferito il diritto di riscuoterlo.
Contratto di cessione del credito 2020
La cessione del credito è un accordo tra due creditori ed è regolato dal nostro Codice Civile. In particolare l’art. 1260 recita:
Il creditore può trasferire a titolo oneroso o gratuito il suo credito, anche senza il consenso del debitore, purché il credito non abbia carattere strettamente personale o il trasferimento non sia vietato dalla legge.
Le parti possono escludere la cedibilità del credito, ma il patto non è opponibile al cessionario, se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione.
Spieghiamo meglio questo articolo.
Nella cessione del credito abbiamo tre attori:
- cedente, che è il creditore originario;
- cessionario, che è il creditore a cui viene ceduto il credito;
- debitore ceduto, il cui consenso non è necessario per realizzare la cessione del credito.
Il credito non può essere ceduto, abbiamo visto, se ha un carattere strettamente personale (parliamo ad esempio degli alimenti in caso di divorzio). Se creditore originario e debitore si accordano per l’incedibilità del credito, tale accordo non è valido solo se il creditore a cui viene ceduto il credito non ne era a conoscenza.
Bonus edilizi: eliminata la cessione del credito 2020
Vediamo un caso di cessione del credito ormai vietata dalla legge.
Fino al 2019 è stato possibile per i contribuenti che hanno maturato il diritto alle detrazioni fiscali legate ai bonus casa, cedere all’installatore il credito nei confronti dello Stato, corrispondente agli interventi come ristrutturazioni edilizie, efficientamento energetico e sismico.
La Legge di Bilancio 2020 ha abolito questa possibilità, quindi si torna alle detrazioni in 10 rate annuali.
Resta invece la possibilità di cedere il credito per interventi di ristrutturazione delle parti comuni dei condominiali:
il soggetto avente diritto alle detrazioni può optare, in luogo dell’utilizzo diretto delle stesse, per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e a quest’ultimo rimborsato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione.
Cessione del credito 2020: pro soluto o pro solvendo?
Definite le regole base della cessione del credito, possiamo avere due diverse modalità di cessione: pro soluto oppure pro solvendo. Chiariamo in parole semplici, la differenza.
Cessione del credito pro soluto 2020
Nel caso della cessione pro soluto, il cedente garantisce al creditore a cui viene ceduto il credito, il cessionario, la sola garanzia dell’esistenza e della validità del credito.
Questo tipo di cessione ha un costo per il cedente, che in cambio del credito ceduto ottiene una somma inferiore rispetto all’importo del credito.
La differenza è il prezzo dell’operazione e il costo del vantaggio di aver trasformato in anticipo il credito in contanti. Ovviamente minore sarà la possibilità di recuperare il credito ceduto, minore sarà la somma corrisposta al cedente.
Cessione del credito pro solvendo 2020
La cessione pro solvendo, invece, richiede una garanzia in più. Non è sufficiente che il credito esista e sia valido, esso deve essere anche esigibile. Questo significa che colui che cede il credito, nel caso i cui il debitore non paghi, è tenuto a coprire il debito stesso nei confronti del cessionario. Il cedente insomma, diventa debitore a sua volta nel caso in cui il debitore ceduto non onori in tutto o in parte il debito.
Cessione del credito: il modello
Stai cercando un facsimile di cessione del credito? Qui puoi trovare un modello generale:
Atto di cessione del credito
Luogo e data ……………………………..
il Sig…………..codice fiscale………………………….nato a…………., il………..residente a………..via………..n……..(cedente)
e
il Sig…………..codice fiscale………………………….nato a…………., il………..residente a………..via………..n……..(cessionario)
premesso
- che il cedente è creditore di………………. (indicare il nome del soggetto ceduto) di una somma par ad euro…………., oltre interessi (nel caso ve ne siano) a decorrere dal…………ed ammontanti alla data odierna a euro………………, relativo al contratto………..stipulato in data…………..
- che il cessionario intende rendersi cessionario del suddetto credito a fronte della corresponsione immediata di una somma pari al suo valore nominale (o valore definito in base agli accordi tra cedente e cessionario)
le parti convengono e stipulano detta cessione del credito
il cessionario corrisponde al cedente la somma di euro………della quale, con la sottoscrizione del presente atto, il cessionario rilascia quietanza.
La cessione del credito si intende stipulata a condizione che risulti la solvenza del creditore ceduto (frase da inserire soltanto nel caso vi sia una cessione pro solvendo).
Data…………………
Firma cedente……………………….
Firma cessionario………………….
Cessione del credito: la notifica
La notifica della cessione del credito al debitore ceduto tutela quest’ultimo dal rischio di un doppio pagamento. Abbiamo detto che non serve il consenso del debitore ceduto per effettuare una cessione del credito, ma il debitore deve venire a conoscenza di questa cessione in due modi:
- può firmare la cessione per accettazione;
- può ricevere la notifica della cessione.
Se non si verifica nessuno dei due casi, il debitore si ritiene correttamente liberato dal proprio debito nel caso in cui versi la somma dovuta al cedente e non al cessionario. In sostanza se il debitore non sa della cessione e versa il dovuto al creditore originario, è perfettamente in regola.
Factoring
Il factoring è un caso particolare di cessione del credito che riguarda aziende ed istituti di credito. In questo caso abbiamo l’imprenditore (o società o professionista) che cede i crediti derivanti dalla propria attività, e dunque le fatture, al factor. Il factor di solito è un istituto di credito, una banca, o un soggetto ad esso connesso.
In questo caso entrano in gioco anche i servizi che il factor offre al cedente, trattandosi più di un rapporto di business che di una semplice cessione del credito. Nel factoring valgono le stesse regole illustrate nei paragrafi precedenti sulla cessione pro soluto o pro solvendo.
Cessione del debito 2020
La cessione del debito dal punto di vista giuridico è definita accollo, ed è regolata dall’art. 1273 del Codice Civile:
Se il debitore e un terzo convengono che questi assuma il debito dell’altro, il creditore può aderire alla convenzione, rendendo irrevocabile la stipulazione a suo favore. L’adesione del creditore importa liberazione del debitore originario solo se ciò costituisce condizione espressa della stipulazione o se il creditore dichiara espressamente di liberarlo.
Se non vi è liberazione del debitore, questi rimane obbligato in solido col terzo.
In ogni caso il terzo è obbligato verso il creditore che ha aderito alla stipulazione nei limiti in cui ha assunto il debito, e può opporre al creditore le eccezioni fondate sul contratto in base al quale l’assunzione è avvenuta.
In poche parole, a differenza della cessione del credito, in questo caso il creditore ha potere di veto sull’operazione, che non può andare in porto senza il suo assenso. È fondamentale che il creditore accetti l’accordo, che quindi non sarà un accordo fra due soggetti ma fra tre.
giorgio colombo
buongiorno, in effetti ero alla ricerca di una modalità (scrittura,contratto, atto notarile) che riguardasse la CESSIONE PROS SOLUTO CREDITI IVA A TERZI. Ovvero la normativa che regola tale rapporto tra azienda cedente(che vanta il credito IVAverso lo Stato) e azienda ceduta (ovvero chi regoli
maurizio
Buongiorno, sono passati più di 7 medi dalla modifica del dgl sulla cessione del credito per le ristrutturazioni a privati, ma le banche ancora non l’hanno recepito. Avete info a riguardo?
Michela Calculli
Ciao Maurizio,
temo che le procedure per questo tipo di cessione dovranno essere predisposte dalle singole banche, quindi occorrerà attendere che le stesse le predispongano.