Titoli di Stato cartacei del tutto simili a delle banconote, questa la forma che dovrebbero avere i minibot. Con tagli da 5, 10, 20, 50 e 100 euro.
Che cosa sono i minibot?
I minibot o mini BOT, sono titoli di Stato di piccolo taglio (BOT è la sigla di Buoni Ordinari del Tesoro). Questi titoli sono parte del debito pubblico, il debito cioè che lo Stato italiano ha nei confronti di istituti finanziari, aziende, privati o altri Stati. L’idea è quella di cedere ai creditori della Pubblica Amministrazione, coloro cioè che hanno venduto beni o servizi a Enti pubblici ma non sono stati pagati, un pezzo di debito pubblico anziché moneta corrente.
Per far questo verrebbero emessi dei titoli cartacei con tagli variabili tra 5 e 100 euro, del tutto simili a banconote (nel taglio da 5 euro dovrebbe essere raffigurato l’urlo di Tardelli ai mondiali ’82), che lo Stato accetterebbe poi per i pagamenti delle imposte. O comunque per i pagamenti in favore dello Stato stesso.
L’intera operazione dovrebbe avere un valore complessivo di 57 miliardi di euro, cioè il debito della PA nei confronti dei propri fornitori. L’obiettivo dichiarato dell’emissione di questi titoli è velocizzare i pagamenti della PA nei confronti dei propri fornitori, vera piaga soprattutto per chi ha negli Enti pubblici gli unici clienti e dunque fatica ad incassare i propri crediti e di conseguenza a pagare stipendi, fornitori, tasse e contributi.
Minibot: chi è a favore? Chi contro?
Una volta pubblica la notizia della mozione alla Camera, votata all’unanimità il 28 maggio, è intervenuto però il ministero dell’Economia con una nota:
Non c’è nessuna necessità né sono allo studio misure di finanziamento di alcun tipo, tanto meno emissioni di titoli di Stato di piccolo taglio, per far fronte a presunti ritardi dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni italiane.
In sostanza, per il momento nulla è deciso.
Chi è a favore dei minibot?
A guardare la mozione del 28 maggio, sembra che a favore siano tutti, anche Pd e + Europa che ora fanno un passo indietro dicendo di non essersi accorti che il testo della mozione era stato modificato.
Il principale “sponsor” dell’operazione minibot è l’economista Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera, che afferma in un’intervista a La Stampa:
So bene che è vietato introdurre monete parallele, sarebbe un disastro. La mia proposta è quella di introdurre uno strumento esigibile per il pagamento di debiti della pubblica amministrazione. Dunque non sarebbe nuovo debito, ma la cartolarizzazione di crediti esistenti.
La cartolarizzazione è una tecnica finanziaria volta a trasformare i crediti (in questo caso i crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione) in strumenti finanziari negoziabili e dunque trasferibili da un soggetto ad un altro.
Borghi aggiunge:
Se io stessi progettando un’uscita unilaterale dalla moneta unica farei ben altre cose. Lo ripeto: l’ipotesi non è contemplata dal programma di governo, e al momento credo non trovi nemmeno il consenso della maggioranza degli italiani.
In sostanza il progetto sarebbe di pagare i creditori della PA con questi titoli per poi riprenderli in pagamento di debiti nei confronti dello Stato. Servirebbero quindi a compensare le tasse e lo Stato ne riconoscerebbe in questo modo il valore.
Lo stesso Borghi però in passato aveva definito questi titoli di Stato simili a banconote:
un espediente per uscire dall’euro in modo ordinato e tutelato, una specie di ruota di scorta.
Uscita dall’euro
I contrari all’introduzione dei minibot ritengono che si tratti di un espediente per la creazione di una moneta parallela con il fine ultimo di far uscire l’Italia dall’Euro. I Giovani Industriali li hanno definiti senza mezze misure “soldi del Monopoli”.
Il timore è che l’emissione di questi titoli vada oltre i pagamenti della PA, andando a toccare le pensioni statali e gli stipendi della Pubblica Amministrazione, con forti dubbi circa il cambio 1 a 1 con l’euro e le possibili reazioni a catena che ne deriverebbero. Prime fra tutte la corsa ai prelievi in euro e i trasferimenti di fondi su valute estere. Spiega infatti l’economista Riccardo Puglisi:
in economia valgono le aspettative razionali e se ho 10mila euro non rischierò di perdere il 30% dei miei risparmi. Li trasferirò all’estero o correrò a prelevarli.
Mario Draghi boccia i minibot
Ad esprimersi sui minibot è stato anche il presidente della BCE (Banca Centrale Europea), Mario Draghi, che dichiara:
I minibot o sono valuta, e quindi sono illegali, oppure sono debito, e dunque lo stock del debito sale […] Credo di aver già risposto in passato a questa domanda, quando era stata sollevata la possibilità dei minibot […] La lettura che le persone e i mercati danno di questi minibot non sembra essere molto positiva.
Dunque, secondo Draghi non esistono terze vie. O si tratta di una moneta parallela e quindi illegale oppure ulteriore debito pubblico. Rifiutando la visione dei sostenitori dei titoli di Stato cartacei di piccolo taglio.
E tu cosa ne pensi?
eugenio tracchi
penso che in una europa che si prodiga più per banche e per alcune nazioni privilegiate e che ha impoverito oltre misura altre nazioni noi non ci dovremmo stare a prescindere. Non si riuscirà mai a cambiare un’unione con arroganti come i francesi ed i tedeschi. se la vedano tra loro
Mario Gasbarra
Attualmente le banche non accettano neanche gli euro per pagare le tasse (F24). Cosa si vuol fare? Favorire nuovamente l’uso del contante con tuto quello che ne deriva?
carlo pettinato
Sono favorevole ai minibot. La PA paghi i propri debiti il cui ritardo deprime e priva l’economia nazionale di legittime risorse per lo sviluppo ponendola di fatto preda di quella estera. L’emissione di minibot non è nuovo debito ma cartolarizzazione dell’esistente. Non è neanche emissione di nuova moneta così come non lo sono i buoni pasto, i buoni sconto ecc. ecc.
Per un’azienda può essere preferibile essere pagati con minibot anche se venissero leggermente deprezzati, invece che rimanere impantanata con crediti lunghi che ne limitino l’attività, specialmente in periodi di scarsi finanziamenti.
Roberto Barone
Vuoi vedere che ci pagheranno il TFR con i Minibot ?
Mario Carmelo
Fino a quando “un pezzo di carta qualsiasi” attesta l’esistenza di un credito, in questo caso verso la Pubblica Amministrazione, in alcun modo si può affermare che “crea debito” in quanto il “debito” è preesistente è già a bilancio dello Stato. Se così è, più immediato ed efficace “del pezzo di carta”, sarebbe sufficente riconoscere al creditore la “compensazione” di qualsiasi eventuale suo debito verso lo Stato.
Biglietti di piccolo taglio più che nei monopoli possono benissimo essere utili per piccole spese sicuramente meglio accolti dei “buoni pasto” et similia.
Carlo Vitale
I minibot potrebbero essere moneta circolante, valide anche per pagare, ad esempio, al supermercato?
lorenzo
Io non sono per i mini bot e se mi dovessero pagare con debito pubblico non lo accetterò: Abbiamo l’euro adoperiamolo.Se lo stato fa debito lo paghi in euro!!! Emettere minibot, significheremmo ,a mio avviso, dire al mondo non sappiamo come pagare il debito e farebbe salire lo spread(anche se il sig.borghi grande economista dice che non ha importanza e per il vice premier chi se ne importa).
Michela
a me l’idea sembra possa avere una buona riuscita. Molti cittadini italiani sarebbero spinti dal basso taglio dei minibot per investire piccole somme. Il debito pubblico potrebbe avere una riduzione, e le imprese creditrici riavere un ritorno, tanto atteso. Anche un minimo di guadagno per i risparmiatori potrebbe essere utile, dato che non è possibile in altro modo investire piccole somme, e la rendita di molti strumenti finanziari è esigua. Negli anni passati i bot (non minibot) hanno dato la possibilità a molte famiglie di ottenere un degno guadagno. L’idea che questo strumento possa essere una via d’uscita dall’euro mi sembra cosa abbastanza lontana.
Marco Migliorini
Mi vengono in mente i miniassegni da 50 e 100 lire che le banche emisero tanti anni fa guadagnando milioni di lire perché la gran parte di quegli assegnini non furono mai ripagati, vuoi per la mania del collezionismo vuoi per il deterioramento della carta, come mai nessuno li contestò, forse perché erano titoli bancari e non di stato
Ugo
Son convinto che al grande guadagno sul mai riscosso contribuì soprattutto il collezionismo! Io sono tra coloro che qualche miniassegno lo tennero, nel mio caso per ricordo di gioventù e senza troppe illusioni su future “rivalutazioni”collezionistiche, e vidi miei compagni di studi (persone pragmatiche e tutt’altro che sprovvedute) far lo stesso ma con maggior criterio e su più vasta scala, grazie anche alla maggior disponibilità economica.
Il deterioramento della “cartaccia” dei miniassegni era sicuramente assai più rapido e profondo di quello delle banconote, ma, salvo i casi di lavaggio accidentale, dubito inficiasse la possibilità di cambiarli per tempo in un’agenzia qualsiasi delle banche emittenti.
Sergio
Si ai minibot, si all’uscita dall’euro, si all’usciata dal manicomio UE, si ad un gigantesco vaffa.. all’asse Parigi-Berlino. L’Italia è un grande paese, lasciamo questa accozzaglia di ministati con diritto di veto ed il diritto di criticarci (c’è un modo di dire, “anche le pulci hanno la tosse”, che dovrebbe rendere l’ idea).
Antonio Lezza
Certo che trovo un anomalia l’emissione di questi mini Bot. Se il Governo (Lo Stato siamo noi) vuole usarli come pagamento ai suoi debiti nei confronti dei privati tanto vale che, veramente, gli dia i soldi del Monopoli. Infatti la trovo una cosiddetta “manovra all’italiana”. cioè tu devi pagare le tasse o altre imposte le paghi con i miniBot. Tanto vale annullare il dovuto del privato che ha con le amministrazioni pubbliche a scalare, fino ad estinguere il credito nei confronti di esse. Il pericolo maggiore da come ho capito, è che “Il governo” usi questi Bot per pagare pensionati e stipendiati statali, il che porterebbe a questi ultimi a ritrovarsi con la cartastraccia in mano.
Enzo Barattini
Ritengo l’analisi fatta dal Presidente BCE Draghi assolutamente corretta: nella migliore delle ipotesi i minibot vanno ad appesantire il già gravosissimo debito perchè creano debito nel debito, oltre che rappresentare naturalmente un simulacro di moneta parallela. Se crediamo a coloro che non vedono in questa manovra un simulacro di uscita dall’Euro, in ogni modo così si aggrava ancora di più la nostra posizione che farebbe dell’Italia un paese sempre più emarginato. Ricordiamo ciò che successe in Germania con la Repubblica di Weimar che si mise a stampare moneta.
Gianfranco
MiniBot subito
Ezio. Pantani
Pagare gli stipendi ai parlamentari coi mini bot potrebbe essere un buon inizio
Vittorio
A mio avviso sono illegali; in poche parole, non rientrando nella normalita’, questa iniziativa si puo’ considerare una patrimoniale camuffata.
Vincenzo
Certamente questo verrebbe a creare ulteriore pasticcio monetario, che aggraverebbe il disastrato bilancio economico-finanziario già in auge ante anni 2000 e che la prestigiosa moneta ha saputo solo peggiorare, tanto da riportarci a pensare questo nuovo fantomatico sistema addossando un ulteriore maggior peso debitorio ai pronipoti! Non vorrei credere che non si sia fatto un piccolo pensierino ai vecchissimi tempi dell’immediato dopoguerra con la miracolosa invenzione delle !
Quale grande Solone sostenitore di detta moneta dovrebbe spiegare il motivo per cui un misero Kg. di carne bovina in uno dei tanti Ipermercati nazionali veniva al prezzo di Euro 19,90 – Ossia ad oltre 38.500 lire, una vera sfacciatissima ruberia!
A tanto inflazionistico, regalatoci dalla grane moneta europea, porrei un rimedio diverso e molto efficace, come ad esempio esproprio di tutte le ricchezze che i Fautori di questa grande e geniale trovata ebbero e realizzarono agli albori del 21 secolo! Non penso che un Presidente regionale, oggi autodefinito impropriamente avrebbe avuto la sfacciataggine di accettare uno stipendiuccio mensile di ben oltre 30 milioni di lire, come accade si può facilmente evincere da quanto incamerato questi , un vera vergogna! Per tutto quello che la cara Europa ci , verbalmente e/o con scritti, adotterei lo stesso che il neo Premier inglese ha ventilato, nel caso non addivenissero ad un accordo per la loro Brexit!
Andrea Lavigna
Draghi ha PIENAMENTE ragione, punto e basta.
In Italia, esiste solo una moneta, si chiama Euro (€).
Altri tipi di monete o sono ILLEGALI.
Non ringraziando Romano Prodi per la svendita dell’Italia, auguro una buona giornata a tutti.
Roberto
Dipende da come sono computati i debiti che lo stato ha con i suoi creditori. Se sono già stati computati a debito, non cambia nulla e mi sembrerebbe una buona iniziativa. In caso contrario genererebbero ulteriore debito dando ragione a Draghi.
giuliano roncarati
sul libretto di “Risparmio” (truffa legale) postale su 5.000€ ricevo di interesse annuo € 0,36. Non compro titoli perche’ poi pago il deposito. Se lo Stato ha un sistema per garantirmi che il mio risparmio e’ garantito ed in piu’ mi da un vero, anche piccolo interesse, IO glieli do’ volentieri. E chissa’ quanti altri pensionati, che invece vengono truffati con la riduzione delle loro pensioni acquisite, con il blocco degli aumenti dovuti e confermati con sentenza della Corte di Cassazione. Forse sarebbe possibile infischiarsene dello Spred.
Renato Chiapparino
mi permetterei di ipotizzare una partita di giro del Governo che rilascia “titoli di credito” per importi da riconoscere all’attività produttive che vantano crediti e che successivamente le stesse pagheranno i propri debiti d’imposta con lo stesso strumento al Governo.
Questo dovrebbe essere l’unico “giro finanziario” attuabile con stretti vincoli di circolazione
riccardo
Mi sembra un sistema meno burocratico per dare il via alle compensazioni fra crediti e debiti dello stato, cosa che hanno chiesto tutti i partiti.
Poi scomparirebbero quando la burocrazia smetterà di ritardare i pagamenti dello stato
Casimiro Corsi
Finalmente lo Stato dopo le 500 lire che emise volute da Aldo Moro torna a emettere un Numerario, non preso a debito dalle banche che non farà aumentare il Debito pubblico perché lo Stato lo crea e non lo prende in prestito dalle banche che comprano i Titoli di Stato alle aste, solo loro possono andarci, indebitando lo Stato
Il numerario è un bene assunto come unità di misura il cui prezzo viene fissato a uno. Il prezzo di tutti gli altri beni verrà poi espresso in funzione di questo. L’unità monetaria è il tipico numerario. Infatti in funzione di essa sono misurati tutti gli altri beni.
Ugo B
Premesso che non sono nè un economista nè un amministrativo, d’istinto mi sembra che se all’origine della “mozione” c’è davvero la volontà di sostenere i creditori della P.A., basterebbe autorizzare per decreto i medesimi ad ogni sorta di compensazione diretta tra crediti e debiti (di qualsiasi tipo, sanzioni comprese) in sede di dichiarazioni dei redditi, anticipi, conguagli vari ecc.
Senza nessuna equivocabile e pericolosa “cartolarizzazione”.
In questo credo d’essere allineato ai signori Mario Carmelo e Renato Chiapparino.
Comunque, visti i frequenti ripensamenti del partito di appartenenza del Borghi (abbandono dell’obiettivo federalista, rinuncia all’uscita dall’Euro) è lecito pensare ad una nuova sparata senza troppe riflessioni, giusto per tenere in eccitazione la ruspante base elettorale.
Antonio
Ottima trovata. Da fare subito. Vuol dire che il debito italiano rimane nelle mani degli italiani e non in mano estere che lo potrebbero usare come arma di ricatto per farci andare in default.