Nel suo rapporto “Indagine sul costo dei conti correnti” la banca centrale italiana rileva una continua crescita dei costi complessivi di gestione dei conti.
Nel 2017 la spesa per un conto corrente si è attestata a 79,4 euro, con un aumento di 1,8 euro rispetto al 2016, anno in cui era aumentata di 1,1 euro rispetto al 2015. Prima del 2015 avevamo avuto un lungo periodo di diminuzione dei costi.
L’impressione è che le banche tendano a stabilizzare gli aumenti inserendoli nei canoni annuali. Ricorda poi che i conti “zero spese” potrebbero durare per un periodo limitato, come accade nella telefonia, e poi scaduto il tempo le spese vanno a regime registrando così un aumento.
Costi dei conti correnti: i dati di Bankitalia
Crescita continua, quindi, che vale anche per i conti online, più convenienti ma che hanno registrato un +0,6 euro nel 2017 rispetto all’anno precedente.
Le spese fisse sono in media pari a 52,8 euro nel 2017, ma gli aumenti sono diversificati a seconda del costo e i canoni:
- di base crescono di 3 euro;
- per le carte di credito e di debito aumentano di 0,8 euro;
- calano di 2,1 euro le spese legate a servizi residuali (ad esempio tenuta dei dossier titoli o liquidazione periodica degli interessi).
Le spese variabili, pari a 26,6 euro, aumentano di circa 0,3 euro. Nel dettaglio:
- crescono di poco i bonifici online;
- aumentano anche i pagamenti automatici e i servizi occasionali;
- calano le spese di scritturazione contabile delle operazioni effettuate presso gli sportelli.
Costi dei conti correnti: consigli per i consumatori
L’Unione Nazionale Consumatori interviene per spiegare come sia possibile che questi costi continuino ad aumentare e in che modo difendersi. L’UNC riceve molto spesso segnalazioni di utenti che dichiarano di aver ricevuto addebiti (ad esempio i costi per i prelievi o le operazioni con carta di credito) di cui non erano a conoscenza.
- La prima cosa da fare è informarsi. Sappiamo che cambiare banca non è semplicissimo, soprattutto se sui conti ci sono prodotti finanziari, mutui, finanziamenti o un fido in corso, dunque diventa fondamentale leggere i documenti che si firmano fin dall’inizio, per ridurre al minimo le sorprese.
- È importante essere consapevoli e prudenti quando si apre un conto, bisogna leggere tutto quanto si sta firmando e tenere d’occhio l’Indicatore Sintetico di Costo (ISC), un dato presente nell’informativa periodica di fine anno che permette di monitorare il costo totale di gestione addebitato ad un cliente-tipo, incluse tutte le spese al netto di interessi e commissioni su eventuali scoperti di conto corrente.
- Ci sono poi le modifiche unilaterali del contratto di conto corrente, che solitamente portano con sé un aumento, che vanno comunicate ai clienti 2 mesi prima che avvengano dando loro il tempo per recedere e cambiare banca, senza alcun costo aggiuntivo.
- Controlla le voci di spesa dell’estratto conto. Ad esempio i prelievi allo sportello potrebbero avere delle commissioni oppure spese per bancomat, carta di credito e libretto degli assegni.
ale
Articolo molto interessante complimenti