Appuntamento alla cassa con il saldo IMU 2019. L’imposta municipale unica o imposta municipale propria, è un tributo locale che riguarda gli immobili, fatta eccezione per le abitazioni principali non di lusso. Il versamento deve essere fatto entro lunedì 16 dicembre 2019, per non incorrere in sanzioni.
Saldo IMU 2019: attenzione agli aumenti
Il rischio per il 2019 è quello di ritrovarsi degli aumenti rispetto agli anni passati, poiché è stato eliminato il blocco delle aliquote stabilito nel 2015.
Grazie alla Legge di Bilancio 2019, infatti, i Comuni possono decidere con delibera di aumentare le aliquote anche risultano essere molto pochi gli enti che hanno deciso di farlo.
Dal Rapporto sul coordinamento della Finanza pubblica della Corte dei Conti, della primavera 2019, risulta infatti che soltanto 6 su 111 capoluoghi di provincia hanno deciso di aumentare l’aliquota:
Tuttavia, in cinque di tali Comuni l’aumento dell’aliquota è stato limitato ai soli immobili adibiti ad abitazione principale delle categorie catastali soggette anche alla TASI (A1, A8 e A9) con contestuale azzeramento delle aliquote previste per tale ultimo tributo. Si è trattato, dunque, di un intervento di semplificazione che non ha comportato un effettivo aumento del carico fiscale. Pertanto, allo stato, per un solo capoluogo l’aumento delle aliquote IMU determinerà per il 2019 un maggior prelievo fiscale complessivo.
In sostanza i 5 Comuni hanno compensato l’aumento dell’IMU con l’azzeramento dell’aliquota TASI.
Ricordiamo che la TASI è il tributo comunale per i servizi indivisibili, come l’illuminazione stradale ad esempio, e riguarda chi possiede o detiene immobili diversi dalle abitazioni principali, ad eccezione delle prime case di lusso che invece sono colpite dal tributo.
La scadenza per il saldo IMU è fissata al 16 di dicembre e, avendo avuto i Comuni tempo fino al 28 ottobre per deliberare gli aumenti delle aliquote per l’anno in corso, bisognerà verificare se siano stati stabiliti ulteriori rincari.
Questo significa che devi verificare presso il Comune in cui è sito l’immobile per cui devi versare il saldo, perché nel caso in cui ci sia stato un aumento, dovrai versare il saldo con la nuova aliquota più il conguaglio di quanto versato in acconto applicando la vecchia aliquota.
Saldo IMU e TASI: fusione nel 2020
Il 2019 è l’ultimo anno in cui si verseranno separatamente IMU e TASI, la tassa per i servizi indivisibili (come l’illuminazione stradale, per fare un esempio).
La Legge di Bilancio 2020, infatti, prevede una fusione dei due tributi. La TASI sarà assorbita nell’IMU e andrà completamente a carico dei proprietari degli immobili, mentre fino ad oggi gli inquilini ne versavano una parte (fra il 10 e il 30% a seconda delle delibere comunali.
A partire dal 2021, inoltre, i Comuni non potranno più fissare le aliquote utilizzando uno schema libero, e spesso di difficile lettura. Viene infatti imposto agli Enti di inserire le proprie delibere in un’applicazione sul portale del federalismo fiscale, in modo da avere uno schema unico per tutti e di più semplice lettura.
Leggi il nostro approfondimento Calcolo IMU: prima e seconda casa, aliquote ed esempio pratico
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