Con 22,3 miliardi di euro raccolti, si decreta il successo del nuovo BTP Italia, il titolo di Stato emesso per reperire le risorse necessarie a finanziare la ripartenza del Paese.
Cos’è il nuovo BTP Italia 2020?
Il BTP Italia è uno strumento nato nel 2012 ed è giunto alla sua sedicesima edizione. Un Buono del Tesoro Pluriennale a 5 anni, indicizzato all’inflazione.
Vediamo nel dettaglio le caratteristiche di questo strumento:
- indicizzazione al tasso di inflazione nazionale, dunque è agganciato all’inflazione;
- tasso cedolare annuo definitivo fissato all’1,4%, pari al valore del tasso minimo garantito già annunciato;
- cedola semestrale (interessi calcolati ogni 6 mesi sul 50% del tasso cedolare annuo) sul capitale rivalutato in base alla quota di inflazione relativa ai 6 mesi di vita della cedola stessa, significa che l’1,4% si raggiunge nell’arco dell’anno, con uno 0,7% per semestre;
- premio fedeltà doppio rispetto alle precedenti emissioni, pari all’8 per mille del capitale investito, ma soltanto per chi conserverà i titoli fino alla scadenza, cioè per 5 anni (fino al 2025);
- tassazione agevolata del 12,5%.
Si tratta dunque di un investimento a medio termine allineato al costo della vita (indicizzazione al tasso di inflazione)
Come è andata la raccolta del nuovo BTP Italia 2020?
Il nuovo BTP Italia 2020, finalizzato a raccogliere risorse da destinare alla ripresa del Paese dopo la crisi epidemiologica, ha raggiunto quota 22,3 miliardi di euro così assegnati:
- 14 miliardi al retail, cioè ai piccoli risparmiatori;
- 8,3 miliardi agli investitori istituzionali, che hanno fatto toccare alla domanda quota 19 miliardi di euro.
Per avere un’idea del successo della domanda di questi titoli di Stato, basti pensare che il precedente BTP Italia, a scadenza 8 anni, collocato sul mercato nell’ottobre 2019, aveva raccolto in totale 6,75 miliardi, di cui 2,99 dal retail.
L’ottimo risultato è da attribuire sicuramente alla percezione di bassissimo rischio sugli investimenti del genere in un contesto di elevata incertezza sui mercati finanziari, oltre al raddoppio del premio fedeltà e alla tassazione agevolata.
A questo punto non è da escludere una nuova emissione di titoli proprio in virtù della grande fiducia dimostrata sia dai risparmiatori sia dagli investitori istituzionali.
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