Prosegue il lavoro del Governo per armonizzare la disciplina della plastic tax italiana con quella europea. Con una conferma: l’avvio dal 1° gennaio 2021.
Plastic tax: normativa italiana ed europea
La plastic tax avrebbe dovuto entrare in vigore nella seconda metà del 2020, ma l’emergenza Covid-19 ha convinto il Governo a disporre una proroga.
La norma italiana prevede un prelievo di 0,45 euro per chilogrammo di plastica contenuta nei manufatti con singolo impiego (Macsi).
I soggetti tenuti a pagare questa imposta sono:
- produttori di Macsi sul territorio nazionale;
- soggetti che acquistano i Macsi o li cedono nel caso in cui i prodotti provenienti da un Paese UE siano acquistati da un consumatore privato;
- importatori di prodotti Macsi da Paesi terzi.
Ma oltre a mancare ancora il decreto attuativo del Ministero dell’Economia, si rischia la sovrapposizione con le previsioni europee:
- direttiva europea single use plastic, da recepire entro il 2021, che mette al bando diversi prodotti monouso e punta a ridurre l’utilizzo degli altri;
- il Consiglio europeo straordinario che sta lavorando all’applicazione di un contributo nazionale pari a 0,80 euro per chilogrammo da calcolare sul peso dei rifiuti di imballaggi in plastica non riciclata.
Plastic tax: pagheranno anche i grossisti?
Fatte queste premesse, ministero e Dogane stanno lavorando ad una nuova norma che entrerà nella Legge di Bilancio 2021, da approvare entro la fine del 2020, o nel decreto fiscale collegato. Considerando che in parallelo il Governo sta lavorando ai progetti per l’accesso al Recovery Fund europeo e la riforma fiscale sarà uno dei pilastri.
Il Governo a questo punto ha tre obbiettivi:
- armonizzare l’imposta con la normativa europea, in modo da scongiurare la doppia tassazione (italiana ed europea);
- individuazione precisa dei prodotti su cui applicarla;
- semplificazione delle procedure collegate.
Tra le ipotesi emerse, c’è quella di allargare il campo di applicazione dell’imposta non solo ai produttori ma anche ai grossisti, cioè gli esercenti dei depositi della grande distribuzione.
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