Non stai molto bene, hai preso un malanno di stagione, un virus o altro e sei costretto a restare a casa. Vediamo com’è regolata l’assenza per malattia e come funzionano le visite fiscali, ossia quelle visite che vengono fatte da un medico che deve accertarsi che tu sia davvero malato e che non puoi recarti al lavoro.
Le visite fiscali, per altro, prevedono diverse regole per i dipendenti privati e quelli pubblici. Vediamole in quest’articolo.
Come funziona l’assenza per malattia
Prima di entrare nel dettaglio, una precisazione su come funziona l’assenza per la malattia.
Se stai male, sei tu che devi recarti dal medico o comunque contattarlo per farti visitare, e questo che tu sia un dipendente pubblico o privato. Il medico a sua volta, oltre a visitarti e a darti le cure necessarie, farà una prognosi indicando il giorno di inizio della malattia e la data di presunta guarigione fornendo un attestato che verrà inviato all’Inps. Sarà anche indicata la diagnosi, ma per questioni di privacy questa non verrà comunicata al datore di lavoro.
Il documento viene trasmesso in via telematica, tu devi solo accertarti di avere il numero di protocollo, così da essere certo che il medico abbia fatto il tuo dovere e che nessuno dell’azienda ti chiami per sapere che fine hai fatto. Ciò non toglie che è cosa gradita che tu avverta i tuoi superiori o chi lavora con te, ma a conti fatti fa fede il certificato medico.
Una volta fatto questo, l’INPS o il datore di lavoro possono decidere se richiedere la visita di controllo, detta anche fiscale.
Visite fiscale: orari, regolamento, fascia di reperibilità
Quanto alle visite fiscali e a come sono regolate, molte cose sono cambiate con il nuovo regolamento contenuto nel decreto Madia n.206 del 17 ottobre 2017.
Con tale decreto, entrato in vigore, a conti fatti, agli inizi del 2018 è stato creato il Polo unico per le visite fiscali che dà all’INPS la competenza esclusiva nel gestire le visite fiscali anche per i lavoratori pubblici. L’Istituto di Previdenza, nei confronti di questi ultimi può effettuare delle visite mediche sia richieste da enti, ammiinistrazioni ecc..che di fatto sono i datori dei dipendenti pubblici ma anche d’ufficio, ossia per sua decisione.
Tra questi, è compreso anche il personale delle Forze Armate (Esercito, Marina militare, Aeronautica militare), dei Corpi armati dello Stato (Guardia di Finanza e Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria) e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Tutti sono assoggettati al Polo Unico della medicina fiscale.
Obiettivo del decreto era equiparare dipendenti pubblici e privati e questo è stato fatto solo in parte.
Inoltre, l’articolo 2 del decreto prevede che le visite fiscali ai dipendenti pubblici possano essere fatte in modo sistemico e ripetuto. E questo anche per la stessa malattia. Cosa che prima invece non succedeva.
Da ricordare: la visita di controllo può avvenire anche il primo giorno di malattia, cosa che prima non succedeva quindi tieniti pronto fin dal primo giorno che di fatto coincide con la data di attestato del medico.
Vediamo ora nel dettaglio quali sono le fasce di reperibilità dei dipendenti pubblici e di quelli privati che, come forse saprai, differiscono ancora, sebbene in un primo momento si era pensato di equipararle.
Orari visite fiscaliClick To TweetLe fasce di reperibilità e gli orari per i dipendenti pubblici
Cosa si intende per fascia di reperibilità? Si tratta degli orari che un lavoratore che è in malattia deve “rispettare”. Cosa vuol dire? Che in determinate fasce orarie, il dipendente pubblico deve aspettarsi una visita del medico e deve avere l’accortezza di farsi trovare.
Gli orari per i dipendenti pubblici sono i seguenti:
- Mattino: 9-13
- Pomeriggio: 15-18
Validi dal lunedì alla domenica e anche nei giorni festivi. Sì, Natale, Capodanno, Pasqua, Festa della Repubblica, tutti quelli insomma segnati in rosso sul calendario.
Sono orari che dovresti rispettare anche se per te è necessario fare una visita di controllo su appuntamento. Cosa che puoi fare, come vedremo tra poco, ma se hai un po’ di libertà nel fissarla, magari prediligi la fascia in cui non è previsto venga il medico.
Chi sono i dipendenti pubblici? Tutti coloro che lavorano per enti, istituzioni, organismi pubblici come insegnanti, impiegati comunali, medici e infermieri di ospedale, compresi come abbiamo visto anche le forze armate e gli altri nostri corpi militari.
Fasce di reperibilità e orari per i dipendenti privati
Gli orari di reperibilità dei dipendenti privati sono invece diversi.
Eccoli:
- Mattino: 10-12
- Pomeriggio: 17-19
Anche per loro vale la reperibilità in tutti i giorni della settimana, compresi i festivi.
Il lavoratore privato assicurato per la malattia non può assentarsi dall’indirizzo di abituale dimora durante le fasce orarie direperibilità in cui viene effettuato il controllo se non per:
- necessità di sottoporsi a visite mediche generiche urgenti e ad accertamenti specialistici che non possono essere effettuati in orari diversi da quelli compresi nelle fasce orarie direperibilità;
- provati gravi motivi personali o familiari;
- cause di forza maggiore
Chi è escluso dall’obbligo della visita fiscale?
Queste regole valgono in generale per tutti, tranne per i dipendenti pubblici che si trovano nelle seguenti situazioni:
- hanno delle patologie gravi per cui sono necessarie delle terapie salvavita;
- hanno una causa di servizio riconosciuta (menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della Tabella A allegata al Decreto PDR 834/1981, o per patologie Tabella E del medesimo decreto);
- vivono con degli stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.
Cosa succede in caso di assenza alla visita fiscale
Eri assente mentre è venuto il medico? Se sì, sappi che sarai invitato a recarti negli ambulatori della struttura territoriale INPS, in una data ben precisa. Per non incorrere in azioni disciplinari da parte del datore di lavoro, sei tenuto a presentare una giustificazione valida per l’assenza.
I datori di lavoro possono esaminare gli esiti delle valutazioni dei medici legali dell’Istituto sulla documentazione presentata dal lavoratore, in caso di assenza alla visita di controllo, tramite la specifica funzionalità consultabile accedendo al servizio “Richiesta di visite mediche di controllo”.
Se invece hai ripreso a lavorare nel giorno della visita ambulatoriale prevista e pertanto sei assente, non sei tenuto ad andare alla sede, ma devi comunque comunicare la tua ripresa alla struttura e in ogni caso, devi presentare idoneo giustificativo per l’assenza alla visita di controllo domiciliare per non incorrere, se sei un lavoratore privato avente diritto all’indennità di malattia, nelle sanzioni amministrative previste dalla legge e, in tutti i casi, in eventuali azioni disciplinari da parte del datore di lavoro.
Cosa succede se sei all’estero
E cosa succede se ti ammali mentre sei all’estero? Come funziona con la visita fiscale?
Intanto, devi comunque produrre il certificato medico altrimenti perdi l’indennità di malattia. Per fare questo, il primo giorno devi rivolgerti al medico del Paese in cui soggiorni temporaneamente per ottenere la certificazione dello stato di incapacità lavorativa che devi trasmettere entro 2 giorni alla sede Inps competente, in base alla tua residenza.
Se il medico non dovesse essere abilitato a fare tale tipo di certificato o non è tenuto a farlo per via della legislazione in corso nel Paese in cui ti trovi, devi rivolgerti all’istituto preposto che deve accertare la tua incapacità, compilare il certificato e trasmettere il tutto all’istituto competente italiano, ossia l’INPS.
Anche se sei all’estero, sei tenuto a rispettare le le fasce orarie di reperibilità per le visite mediche.
Visite fiscali e gravidanza a rischio
Nel caso di una gravidanza a rischio, ossia una gravidanza difficile da portare avanti, dove alla futura mamma è chiesto riposo assoluto e di astenersi dal lavoro, le visite fiscali funzionano in un altro modo.
Le donne che si trovano in tale stato non sono obbligate a rispettare gli orari di reperibilità delle visite fiscali per i dipendenti pubblici e privati. Questo, però, una volta che tale condizione è stata accertata.
Nel periodo che prevede la visita di controllo ossia nei 7 giorni previsti dalla notifica della richiesta alla concessione di tale gravidanza, la futura mamma non è esonerata dalla visita fiscale e questo perché deve essere accertato che si tratti di maternità a rischio.
In questo caso, gli orari sono gli stessi dei dipendenti pubblici e privati: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 per i primi, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per i privati.
Al
Questa differenza di orario di reperibilità tra pubblico e privato e’ notevole e spiega perché il dipendente pubblico approfitti del suo datore di lavoro. Non tutti però sono così
Ad oggi dopo 31 anni di lavoro nel pubblico non ho mai fatto una assenza per malattia (la considero una fortuna)
Bruna Continanza
Anch io sono un dipendente pubblico da 35 anni. Non mi pare che le nostre fasce orarie siano piu’ vantaggiose. Sette ore al giorno mi sembrano abbastanza. Se abbiamo necessita’ anche di acquistare farmaci per la malattia….dobbiamo acquistarli dopo le 18…E cmq se si sta male sia pubblici che privati si sta a casa. E in ogni caso saremmo matti ad approfittarcene in quanto a noi per ogni evento di malattia ci viene decurtato per i primi 10 giorni circa il 30 % della retribuzione. Io personalmente il piu’ delle volte in caso di malessere prendo un paio di giorni di ferie.
Ruggiero
Un dipendente privato può mettersi in malattia anche se è in cassa integrazione ordinaria?