Come sappiamo, tutte le aziende, anche per chi ha un solo dipendente, devono eseguire la sanificazione degli ambienti di lavoro. Ma in cosa consiste? Ogni quanto bisogna farla e chi se ne deve occupare?
Cosa si intende per sanificazione degli ambienti di lavoro
Ad aiutarci a capire è la legge n.82 del 1994 che regola la classificazione delle attività di pulizie all’interno di ambienti che non siano appunto quelli privati gestiti per l’appunto dalle imprese di pulizia.
Le attività di pulizia sono infatti così classificate:
- pulizia: con questo, come intuirai, si intendono le normali procedure e operazioni per rimuovere la polvere, togliere materiale non desiderato o non più utile e la sporcizia dalle diverse superfici. La pulizia normalmente si fa rimuovendo lo sporco in modo manuale o affidandosi a dei macchinari ben precisi e utilizzando acqua e/o sostanze detergenti. Di solito è una fase preliminare che precede la disinfezione e la sanificazione, anche se non sempre.
- Disinfezione: con questa, si intendono i procedimenti e le operazioni per rendere sani gli ambienti, di solito tramite agenti disinfettanti per ridurre, tramite la distruzione o l’inattivazione, il carico microbiologico presente su oggetti e superfici da trattare. La disinfezione avviene sempre dopo la pulizia dimenti e operazioni volti a rendere sani determinati ambienti.
- Disinfestazione: con questa attività si intendono invece tutti quei procedimenti e operazioni che devono distruggere i parassiti e specie vegetali non desiderate.
- Derattizzazione: come dice la parola stessa, è tutto quello che viene fatto per determinare e distruggere i ratti o i tipi e viene appunto fatta dopo che si è verificata la presenza di almeno uno di questi animali.
- Sanificazione: tutti i procedimenti e operazioni volte a rendere sani determinati ambienti mediante la pulizia e/o la disinfestazione o mediante il controllo ed il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura l’umidità la ventilazione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione ed il rumore. È un intervento mirato a eliminare qualsiasi batterio e agente contaminante che con la pulizia non si riesce a eliminare e per riportare il carico microbico entro standard di igiene accettabili.
Fatta questa distinzione, va da sé che, ogni ambiente di lavoro e attività produttiva deve provvedere alla sanificazione oltre che alla pulizia quotidiana e per farlo deve appunto affidarsi a personale specializzato con specifici requisiti tecnico professionali.
Come funziona la sanificazione
Stando a quello che dice il ministero della Salute, bisogna procedere in questo modo: l’azienda “deve assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago”.
Questo di norma, se dovesse essersi verificato che c’è nell’ambiente di lavoro una persona con Covid-19 si deve procede alla pulizia e sanificazione dell’area secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute, nonché alla ventilazione dei locali. A ogni modo “va garantita la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse, con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi”.
Se la tua attività o azienda si trova in una delle aree geografiche a maggiore endemia – come per esempio la Lombardia o il Veneto – o in azienda in cui si sono registrati casi sospetti di Coronavirus, alla riapertura, oltre alla normale pulizia, bisogna prevedere una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare 5443 del 22 febbraio 2020.
Come chiarito dal DPCM del 26 aprile 2020, occorre provvedere alla organizzazione degli spazi e alla sanificazione degli spogliatoi perlasciare nella disponibilità dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie.
Ogni quanto tempo bisogna fare la sanificazione
Come avrai visto, il Ministero parla di “periodicità”, ma non fornisce tempistiche. La valutazione è quindi a discrezione dei datori di lavoro.
Il consiglio è, quindi, di controllare le varie ordinanze regionali e comunali e vedere se hanno dato delle direttive in merito. Per capirci, la Toscana su questo è stata molto chiara. L’ordinanza regionale parla di un obbligo di sanificare gli ambienti almeno una volta al giorno e di farlo, a ogni modo, in funzione di turni di lavoro.
In Toscana viene anche richiesto alle aziende e alle varie attività di lasciare traccia di quanto avvenuto tramite un’autocertificazione.
A livello nazionale, invece, non c’è alcun obbligo in merito. Ciò significa che, come datore di lavoro, puoi agire in maniera autonoma purché appunto tu provveda a sanificare gli ambienti.
Chi deve fare la sanificazione
Sostanzialmente tutti, è infatti obbligatoria per tutti i datori di lavoro indipendentemente dal loro ambito, compresi dunque gli studi professionali. Come dicevamo sopra, anche se la tua azienda dovesse avere un unico dipendente e questo indipendentemente dal suo ruolo, gli ambienti devono essere sanificati. Diverso è il caso se invee lo studio professionale è condotto unicamente dal professionista, in questo caso non ci sono direttive specifiche.
E se lavori a casa? L’intervento di sanificazione, in tal caso, deve essere fatto solo per quegli ambienti che sono frequentati dal personale dipendente. Se cioè organizzi una riunione nel tuo soggiorno e inviti un tuo dipendente, dovrai provvedere a sanificare tutto. Certo, in questo caso, forse ti conviene farla a distanza, ma è bene sapere come comportarsi. Se i tuoi dipendenti sono in smartworking, la sanificazione andrà fatta poco prima del loro rientro.
Credito d’imposta e sanificazione
Per quanto riguarda la deducibilità degli interventi di sanificazione, questi lo saranno dal reddito di impresa e permetteranno di avvalersi di un credito di imposta,pari al 50% delle spese sostenute come previsto dal Decreto Cura Italia e fino a un massimo, per le spese di sanificazione, di 20mila euro.
Lascia un commento