Le Società Benefit sono normali società a scopo di lucro che si preoccupano di portare beneficio alla comunità in cui sviluppano il proprio business.
Questa è la definizione che mi sento di dare come esperta in merito e, in questo articolo, voglio affrontare con te i seguenti punti:
- le loro origini;
- la normativa italiana in tema;
- chi può diventare Società Benefit;
- obblighi da rispettare;
- quali sono i vantaggi e gli svantaggi di essere una Società Benefit.
Come sono nate le Società Benefit?
Nascono negli Stati Uniti nel 2010 e vengono chiamate Benefit Corporation (B Corp): non sono delle Onlus ma lavorano al loro profitto portando beneficio alle persone e all’ambiente circostante. Un nuovo modello di Impresa nato dall’esigenza di bilanciare scopo e profitto aziendale. Sono legalmente tenuti a considerare l’impatto delle loro decisioni sui propri dipendenti, clienti, fornitori, comunità e ambiente.
Questo tipo di aziende sono consapevoli del loro impatto sul territorio, sulla comunità e sulla vita degli individui dentro e fuori il luogo di lavoro e vogliono contribuire a rendere il mondo migliore pur facendo Business.
Non lo fanno per proforma, si impegnano legalmente, modificando il proprio Statuto, l’assetto societario, i processi e le attività per generare un beneficio che va oltre il proprio guadagno.
In Italia, il modello viene sposato nel 2016 con la Legge di stabilità (legge n.208 del 28/12/2015, Art.1, Commi 376-384) , le aziende che vogliono aderire si chiamano Società Benefit ed è possibile diventare B Corp ottenendo una certificazione che vede ormai più di 2500 Società Benefit in tutto il mondo.
Normativa Italiana per le Società Benefit
Con la Legge di Stabilità del 2016 entra in vigore la possibilità di diventare Società Benefit. Per comprendere la normativa italiana in materia riporto i 3 articoli che descrivono precisamente quali sono gli obblighi delle Società Benefit e cosa significa per l’Italia essere tale.
Art. 376. Le disposizioni previste dai commi dal presente al comma 382 hanno lo scopo di promuovere la costituzione e favorire la diffusione di società, di seguito denominate «società benefit», che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse.
Art. 379. La società benefit, fermo restando quanto previsto nel codice civile, deve indicare, nell’ambito del proprio oggetto sociale, le finalità specifiche di beneficio comune che intende perseguire. Le società diverse dalle società benefit, qualora intendano perseguire anche finalità di beneficio comune, sono tenute a modificare l’atto costitutivo o lo statuto, nel rispetto delle disposizioni che regolano le modificazioni del contratto sociale o dello statuto, proprie di ciascun tipo di società; le suddette modifiche sono depositate, iscritte e pubblicate nel rispetto di quanto previsto per ciascun tipo di società dagli articoli 2252, 2300 e 2436 del codice civile. La società benefit può introdurre, accanto alla denominazione sociale, le parole: «Società benefit» o l’abbreviazione: «SB» e utilizzare tale denominazione nei titoli emessi, nella documentazione e nelle comunicazioni verso terzi.
Significa che qualsiasi Società può diventare “Benefit”, ma deve recarsi da un notaio e modificare il proprio Statuto e oggetto sociale spiegando precisamente quali sono gli obiettivi della nuova Società Benefit che va a costituirsi, come intende perseguirli, quali sono i soggetti a cui si rivolge.
Art. 382. Ai fini di cui ai commi da 376 a 384, la società benefit redige annualmente una relazione concernente il perseguimento del beneficio comune, da allegare al bilancio societario e che include: a) la descrizione degli obiettivi specifici, delle modalità e delle azioni attuati dagli amministratori per il perseguimento delle finalità di beneficio comune e delle eventuali circostanze che lo hanno impedito o rallentato; b) la valutazione dell’impatto generato utilizzando lo standard di valutazione esterno con caratteristiche descritte nell’allegato 4 annesso alla presente legge e che comprende le aree di valutazione identificate nell’allegato 5 annesso alla presente legge; c) una sezione dedicata alla descrizione dei nuovi obiettivi che la società intende perseguire nell’esercizio successivo.
La trasparenza è d’obbligo: nel momento in cui si accetta di modificare il proprio Statuto e lavorare per portare beneficio ad altri portatori di interesse che non siano solo i Soci, si accetta anche di diventare trasparenti agli occhi della comunità e di monitorare i propri risultati attraverso la redazione di una relazione che risponda a standard di valutazione esterna.
Si può decidere di utilizzare il modello di valutazione B Corp o altri strumenti, come per esempio la norma ISO 26000 per la Responsabilità Sociale d’Impresa perché, secondo l’allegato A all’articolo 1 del comma 378:
Lo standard di valutazione esterno utilizzato dalla società benefit deve essere:
- Esauriente e articolato nel valutare l’impatto della società e delle sue azioni nel perseguire la finalità di beneficio comune nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse;
- Sviluppato da un ente che non è controllato dalla società benefit o collegato con la stessa;
- Credibile perché sviluppato da un ente che; a) ha accesso alle competenze necessarie per valutare l’impatto sociale e ambientale delle attività di una società nel suo complesso; b) utilizza un approccio scientifico e multidisciplinare per sviluppare lo standard, prevedendo eventualmente anche un periodo di consultazione pubblica.
- Trasparente perché le informazioni che lo riguardano sono rese pubbliche, in particolare: a) i criteri utilizzati per la misurazione dell’impatto sociale e ambientale delle attività di una società nel suo complesso; b) le ponderazioni utilizzate per i diversi criteri previsti per la misurazione; c) l’identità degli amministratori e l’organo di governo dell’ente che ha sviluppato e gestisce lo standard di valutazione; d) il processo attraverso il quale vengono effettuate modifiche e aggiornamenti allo standard; e) un resoconto delle entrate e delle fonti di sostegno finanziario dell’ente per escludere eventuali conflitti di interesse.
Ultimo obbligo per le Società Benefit: la relazione viene depositata con il bilancio alla Camera di Commercio di appartenenza e, se presente un sito, deve essere inserita perché tutti possano consultarla. La trasparenza è uno dei requisiti principali.
Società Benefit: vantaggi e svantaggi
Le Società Benefit, essendo società a scopo di lucro, non percepiscono nessun 5×1000 come accade per le Associazioni, non hanno nessun vantaggio fiscale o bandi riservati e, se decidono di diventare tali, devono anche dimenticarsi di poter rientrare nella categoria startup innovative.
E allora perché farlo? I motivi per cui pensarci e implementare questo modello societario sono molteplici:
- la trasparenza permette a possibili investitori di valutare la Società Benefit grazie alla Relazione di beneficio e potersi fare da subito un’idea sulle potenzialità della stessa;
- lo sviluppo di un sistema organizzativo societario che si preoccupi di raggiungere anche obiettivi di diminuzione di impatti significativi per le persone e l’ambiente circostante, hanno un forte appeal sui potenziali collaboratori e sui dipendenti che si sentono più coinvolti nella gestione dell’Azienda;
- tanta pubblicità in più: essere una Società Benefit vuol dire avere un vantaggio importante a livello di visibilità rispetto alle altre Imprese;
- l’allenamento alla Responsabilità Sociale d’Impresa rende più competitiva la Società Benefit rispetto alle restanti, andiamo sempre più verso un territorio consapevole, non può che essere un vantaggio;
- le ricerche organiche sulle Società Benefit, secondo le tendenze, aumentano di anno in anno, sentore di qualcosa di buono per chi appare su Google in prima pagina.
È vero, a leggerla così non sembrano vantaggi tanto importanti e, credimi, in questo periodo lo penso spesso anch’io visto che sono in fase di relazione di beneficio, con un primo anno di lavoro importante e un esborso economico non indifferente per trovare il miglior modello organizzativo del progetto.
Bisogna però essere lungimiranti, pensare al business del futuro, con stakeholder più consapevoli e concentrati allo sviluppo sostenibili, non solo ambientale ma sociale.
Si deve lavorare per rendere la propria organizzazione un luogo su cui scommettere, si deve pensare a generare vantaggi competitivi importanti, anche se la strada da percorrere sembra solo ricca di svantaggi.
I soldi servono a qualsiasi Società, questo è un ottimo modo per farsi scegliere da un investitore, poter collaborare più spesso con altre Società Benefit che vedono solo vantaggi e nessuno svantaggio.
Non voglio fare l’idealista, sia chiaro. Persone come me scelgono questa via, per crescere il proprio fatturato annuo e, sicuramente, gli svantaggi forti di non avere nessunissimo aiuto, attraverso bandi per finanziamenti a fondo perduto o simili, non si possono che vedere come minacce per la buona riuscita degli intenti benevoli. Anche perché, in Italia soprattutto, non ci sono solo Società Benefit che fatturano milioni di euro, siamo un Paese di PMI non dimentichiamolo, con un territorio di microimprese più che di Grandi Aziende.
Chi vuole dare il proprio contributo alla comunità circostante è sicuramente penalizzato sul piano economico, almeno per la prima parte di avviamento: il consiglio che mi sento di dare è fallo, se ci sono i presupposti per poterlo fare, non avere paura dell’impegno, sviluppa il tuo business attorno alla Mission che ti ha reso Società Benefit.
Io non ho finito qui, voglio raccontare tanto altro su queste Società, nel frattempo, se hai domande, scrivimi nei commenti non vedo l’ora di risponderti.
Ilaria Bartolucci
Grande Giulia, bell’articolo, concreto, riassuntivo, efficace. Mi fa piacere leggere come il tutto sia divenuto tuo patrimonio personale.
Giulia Bezzi
Grazie infinite, un anno di Società Benefit, e la possibilità di lavorare con un avvocato come te alla ricerca della miglior soluzione al progetto è fondamentale.
Le Società Benefit sono ancora un mondo inesplorato, va fatta cultura. Ci sono già Società che stanno lavorando benissimo per questo tipo di ragione sociale, dobbiamo dar man forte e parlarne sempre di più.