L’uso del computer aziendale non è così libero come potresti credere. Anzi, ci sono diversi casi in cui l’uso del pc aziendale per motivi personali è limitato o meglio sconsigliato. Così come potresti essere sottoposto a dei controlli.
Uso del pc aziendale per scopi personali: quando può avvenire il controllo?
Usare il computer che ti hanno dato al lavoro per scopi personali, visto il grado di evoluzione che ha raggiunto la tecnologia, potrebbe portarti a essere controllato da parte del datore di lavoro.
In linea di massima la Legge vieta controlli per verificare le performance del dipendente. Per intenderci: nessun datore di lavoro dovrebbe verificare quanto tempo impieghi a scrivere un’e-mail o produrre una relazione. Tuttavia, un’esigenza di “controllo” potrebbe nascere per verificare come vengono trattati determinati dati, come vengono conservate alcune informazioni (anche alla luce del recente GDPR). Oppure verificare il funzionamento di un determinato programma. Queste verifiche potrebbero far scoprire che il dipendente salva materiale che nulla hanno a che fare con il lavoro oppure va in siti che mettono a rischio la sicurezza.
Quando è lecito il controllo del pc aziendale
Tale situazione cambia se per esempio c’è stato un attacco informatico, va da sé che i tecnici possono e sono giustificati a controllare il dipendente. Allo stesso modo, l’azienda può verificare l’uso del pc aziendale da parte del dipendente se si può configurare l’ipotesi di un reato.
Con la sentenza n.13266 del 2018, la Corte di Cassazione ha stabilito che se le verifiche sono dirette ad accertare comportamenti illeciti del dipendente che possano avere un effetto lesivo sul patrimonio aziendale e/o sull’immagine dell’impresa, queste sono lecite. I dati raccolti, inoltre, possono costituire la base per un licenziamento disciplinare.
L’azienda dovrà comunicare come sarà eseguito il controllo e indicare qual è il motivo. Senza una motivazione plausibile e soprattutto senza una comunicazione preventiva, tale controllo non è lecito. Altro aspetto importante: il controllo sull’uso del pc aziendale deve limitarsi a quanto dichiarato.
Si può usare il pc aziendale per scopi personali?
In linea di massima ti conviene utilizzarlo per lo scopo per cui ti viene dato e attenerti a quanto è stato scritto nel regolamento e nelle policy aziendali che dovrebbero esserti stati consegnati al momento dell’assunzione e/o successivamente se ci fossero state delle modifiche.
Se è previsto che tu possa usare il PC anche per fini personali, puoi tranquillamente farlo. Idem per quanto riguarda dispositivi esterni come la chiavetta USB, un hardisk esterno e così via.
Si può portare a casa il PC aziendale?
Se è previsto dal regolamento per agevolare il tuo lavoro, sì, lo puoi fare. Magari sei un social media manager e devi controllare i commenti alla pagina Facebook o ti capita, causa fusorario, che tu faccia riunioni tardi e preferisci gestire tutto da casa. Sono due situazioni in cui potrebbe esserti concesso di portarlo.
Ma occhio a utilizzarlo per scopi personali perché ti è concesso di portare il pc fuori dal lavoro: usarlo in modo particolarmente intenso o mettendo a rischio il rapporto di fiducia tra te e l’azienda, come detto sopra, può mettere a serio rischio l’impresa e portarti, in casi estremi, a un licenziamento per giusta causa. Che, ovviamente va provato e può essere contestato, ma è un rischio cui puoi andare incontro.
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