Parto con epidurale: fa per me?
Il preambolo sul tema dell’epidurale per il parto è doveroso: quest’articolo è informativo e non sostituisce il parere di un medico specializzato.
Quindi il primo consiglio è quello di rivolgersi al punto nascite dell’ospedale in cui avete deciso di partorire e confrontatevi con il personale specializzato. Ciò di cui è necessario che siate al corrente è che il terrorismo psicologico nei confronti delle primipare (le donne alla prima gravidanza) è uno sport che dovrebbe diventare olimpionico. Chiunque vi potrebbe raccontare esperienze di parto con epidurale ai confini della realtà, con partorienti che hanno rischiato di morire nei modi più atroci. Non ascoltate e fidatevi di coloro che hanno studiato anestesia e ogni giorno ne eseguono.
Per rispondere alla domanda, ogni donna è diversa, quindi non ce ne sono due che reagiscono allo stesso modo ad un qualsiasi farmaco/intervento/avvenimento. Per decidere è necessario confrontarsi con un anestesista.
Dove reperire le informazioni?
Torniamo a parlare del parto con o senza dolore. Il parto naturale senza analgesia è una scelta del tutto dignitosa. Volete sentire tutto tutto tutto e non perdervi niente? Avete un’ottima sopportazione del dolore?
Se invece volete avere un’alternativa che comporti una dose minore di dolore, è bene informarsi per tempo. Ogni punto nascita (quindi tutte le strutture abilitate a seguire una donna durante il parto) ha la sua politica in tema di parto con epidurale e per prima cosa dovete scegliere dove volete partorire e iniziare a prendere informazioni. È inoltre importante tener presente che non tutti gli ospedali offrono l’epidurale per il parto naturale, a causa di personale ridotto per far fronte alle esigenze. In alcune strutture il costo è a carico della partoriente e varia tra i 500 e gli 800 euro. I grandi punti nascita delle città, in linea generale, offrono la possibilità dell’epidurale per il parto naturale 24 ore su 24, gratuitamente.
L’epidurale per il parto ceasareo, invece, è materia differente, in quanto è necessaria per poter eseguire l’intervento. In questo caso si tratta di un’anestesia vera e propria, con dosi più massicce di farmaci e modalità di iniezione differenti.
Cos’è l’epidurale?
In 5 punti abbiamo riassunto tutto ciò che dovete sapere sul parto con epidurale:
- è un piccolissimo intervento che viene eseguito dall’anestesista, in fase di travaglio e per il quale non si sente quasi dolore. Viene inserito un piccolissimo catetere in uno spazio quasi inesistente sotto la membrana esterna che copre il midollo spinale, e dal quale poi vengono somministrate una o più dosi del mix di farmaci che ridurranno la sensibilità nella zona pelvica;
- si tratta di un’analgesia, e non un’anestesia. Quindi offre sollievo, ma non cancella il dolore né toglie del tutto la sensibilità;
- l’epidurale comporta rischi molto bassi per il bambino e per la madre, in quanto le dosi di farmaci sono bassissime e non vengono immesse nel sistema circolatorio;
- aver eseguito un parto con epidurale non preclude l’allattamento;
- gli effetti collaterali, transitori, sono: possibile mal di testa, dolori alla schiena e ronzio alle orecchie;
- può capitare, se il travaglio è troppo veloce, che non si faccia in tempo a somministrarla.
Altra cosa è l’anestesia spinale (o anestesia subaracnoidea), utilizzata nel parto cesareo. A differenza dell’epidurale, questa è proprio un’anestesia a tutti gli effetti. Va detto che in caso si sia fatta l’epidurale, in caso si verificasse la necessità di un cesareo di urgenza, si è già predisposte all’intervento perché non faranno altro che aumentare le dosi di anestetico iniettato tramite il catetere fino ad addormentare tutta la parte.
Tatuaggi ed epidurale
Ci sono tutta una serie di casistiche per cui non si è idonee per richiedere l’epidurale, dei quali sarete informate durante le visite e gli esami di pre-ospedalizzazione. Il caso più particolare che prevede di non eseguire l’epidurale è dato da un tatuaggio in zona lombare, per il rischio che l’ago porti i pigmenti in profondità e possano insorgere infezioni.
La scelta finale, se il parere medico è positivo, spetta alla futura mamma. Solo lei, infatti, può scegliere qual è il grado di dolore che intende sopportare. Per scegliere è necessario, però, conoscere i pro e i contro.
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