Aperture Regioni dal 3 giugno, ultime notizie

Dal 3 giugno saranno nuovamente consentiti gli spostamenti tra le regioni, lo prevede il decreto legge vigente e al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Infatti, il report del 29 maggio 2020 dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) afferma che al momento in Italia non vengono riportate situazioni critiche relative all’epidemia di Covid-19. È questo in sintesi il risultato del monitoraggio degli indicatori per la cosiddetta Fase 2 per la settimana tra il 18 e il 24 maggio.

Indici Rt Regione per Regione

Non si registrano segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali ospedalieri sul territorio nazionale e questi sono gli indici di Rt di ogni Regione: Abruzzo 0,67, Basilicata 0, Calabria 0,13, Campania in fase di definizione, Emilia Romagna 0,55, Friuli Venezia Giulia 0,9, Lazio 0,74, Liguria 0,58, Lombardia 0,75, Marche 0,55, Molise 2,2, Piemonte 0,5, Bolzano 0,57, Trento 0,88, Puglia 0,62, Sardegna 0,51, Sicilia 0,75, Toscana 0,59, Umbria 0,94, Val d’Aosta 0,8, Veneto 0,65.

L’ISS nel report afferma: gli indici di trasmissibilità (Rt) sono al di sotto di 1, non preoccupano alcuni picchi,  quando il numero di casi è molto piccolo alcune regioni possono avere temporaneamente un Rt maggiore di 1 a causa di piccoli focolai locali che finiscono per incidere sul totale regionale, senza che questo rappresenti un elemento preoccupante. Questo spiega l’attuale Rt di 2,2 in Molise.

I numeri diffusi sabato 30 maggio confermano il trend discendente dei contagi: nessuna vittima in 11 regioni. Tamponi elaborati  72.135, rapporto tamponi / positivi 0,59% contro 0,71% di venerdì.

Ipotesi autodenuncia per spostamenti regionali

Non tutti sono contenti di questa apertura generalizzata, nel fronte del “no” ci sono sicuramente i governatori della Campania, Sardegna, Calabria e Sicilia. Queste le proposte:

• Bocciate
  • Tesserino Sanitario, ritenuto incostituzionale.
  • Riapertura il 3 giugno diversificata in base all’Rt regionale.
• Al vaglio
  • Quarantena: complicata, in quanto dal 3 giugno saranno aperte le frontiere e non si può chiedere a un cittadino italiano di osservare la quarantena se si sposta in un’altra regione e far invece circolare liberamente gli stranieri. Quindi? L’ipotesi è una quarantena breve (anche per stranieri). Questo avrebbe ripercussioni disastrose sul turismo.
  • Autodenuncia se ci si sposta da una regione all’altra e poi saranno le autorità sanitarie locali a decidere cosa fare.
  • Rinviare tutto al 10 giugno.

Viaggi da e per l’estero

Come abbiamo detto, salvo stravolgimenti, dal 3 giugno sarà possibile muoverci in totale libertà su tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda i viaggi all’estero, dal 3 giugno sono consentiti gli spostamenti da e per:

• Stati membri dell’Unione europea;
• Stati che fanno parte dell’accordo di Schengen (gli Stati non Ue che aderiscono all’accordo sono: Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera);
• Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord; Andorra, Principato di Monaco; Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano.

Dal 3 giugno, inoltre, le persone che entrano o rientrano in Italia da questi Paesi, non saranno più sottoposte a sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario per 14 giorni, a meno che non abbiano soggiornato in Paesi diversi nei 14 giorni anteriori all’ingresso in Italia.

Dal 3 al 15 giugno agli spostamenti da e per Stati diversi rispetto a quelli sopra elencati continuano ad applicarsi le stesse regole che fino al 2 giugno valgono per tutti gli spostamenti da e per l’estero.

Possiamo andare ovunque? No. Ad esempio, Grecia, Austria e Svizzera non hanno nessuna intenzione di accettare italiani, almeno per il momento.