Auto blu e permessi ZTL eliminati dalla giunta comunale
La nuova giunta comunale di Roma si è posta l’obbiettivo di risparmiare tre milioni di euro in cinque anni, come? Riducendo il numero delle auto blu a disposizione della presidenza dell’Assemblea e dei capigruppo d’aula, oltre alla riduzione dei permessi concessi a tutti i consiglieri del Comune di Roma per la circolazione nella ZTL della capitale.
A conti fatti sarebbero 13 mezzi che verrebbero eliminati e che consentirebbero una sgravio spese al comune di circa 2,5 milioni di euro in 5 anni, a cui si sommano circa 500 mila euro che l’Amministrazione comunale risparmierebbe con l’eliminazione dei 48 permessi ZTL.
Tali provvedimenti sono stati annunciati dal presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito con il seguente comunicato:
“L’ufficio di presidenza dell’Assemblea capitolina ha ratificato il taglio delle 5 auto blu dell’ufficio stesso e delle 8 dei capigruppo, oltre all’eliminazione dei permessi ztl con facoltà di parcheggio per i 48 consiglieri, che avranno a disposizione la tessera per il trasporto pubblico. Facendo una stima, considerando che ogni auto costa al Comune circa 40 mila euro all’anno, il risparmio stimato per le 13 vetture è di oltre 500 mila euro annui. Per i permessi ztl, dal costo di 2 mila euro l’uno, il risparmio è di quasi 100 mila euro all’anno. 300 mila dovrebbe essere quindi il risparmio annuo del Comune, che per i 5 anni previsti di amministrazione portano ad un taglio delle spese pari a 3 milioni”.
Riduzione delle auto blu: la risposta dei consiglieri
Come logico pensare qualche consigliere non ha appreso con gioia la notizia, soprattutto relativa all’abolizione dei permessi ZTL. Un’altra iniziativa dell’Assemblea Consiliare è la nascita di quella che verrà chiamata Centrale Unica di Acquisto dei gruppi consiliari, che avrà il compito di controllare tutte le spese dei politici che sono stati eletti in Campidoglio. Ancora De Vito spiega così:
“Con l’ufficio di presidenza di stamattina abbiamo deciso la nascita della centrale unica di acquisto per tutti i gruppi dell’Assemblea capitolina. Alla luce dell’ammontare della spesa che verrà effettuata, il cui rendiconto è semestrale, tra sei mesi rivedremo i due capitoli di spesa, quello sulla fornitura, come carta e cancelleria, e uno sui servizi, come i rimborsi taxi. Inoltre abbiamo ratificato la tessera per i mezzi pubblici e la fornitura di PC portatili per i 48 consiglieri”.
La legge sulle auto blu
Quella delle auto blu è una questione dibattuta da molti anni. Il Governo Renzi ha promesso una “sforbiciata” a questa moda tutta italiana, ma una proposta concreta è arrivata da parte del Movimento 5 Stelle qualche mese fa: vietarne l’utilizzo per il semplice spostamento casa-lavoro. Infatti, per chi ancora non lo sapesse, l’utilizzo dell’auto blu è gratuito per chi ne beneficia e l’intero costo è a carico dello Stato.
L’attuale Governo ha stabilito che fino al 31 dicembre 2017 le auto blu non potranno essere acquistate o prese in leasing. Inoltre, è stato approvato anche il reato di peculato d’uso per coloro i quali ne abusano l’utilizzo, con riferimento soltanto a chi beneficia dell’automobile di rappresentanza per uso non esclusivo, cioè tutte le pubbliche amministrazioni, comprese Banca d’Italia e Consob.
Auto blu: le pene previste
L’approvazione di questa nuova legge impedisce di fatto di utilizzare l’auto blu per andare in ufficio la mattina e poi tornare a casa la sera. In teoria già non era possibile farlo, ma ora, oltre ad esser messo “nero su bianco”, sono state anche inasprite le pene: la reclusione passa da sei mesi fino a un massimo di tre anni.
La norma è orientata a limitare l’uso a enti, dipendenti e dirigenti di pubbliche amministrazioni (la maggior parte).
Legge sulle auto blu: i dettagli
La proposta di legge del Movimento 5 Stelle ha avuto la sua “essenza” nel voler punire a chi usa le auto di servizio non per lavoro, inserendo la reclusione a chi non rispetterà la legge. Attenzione però ad un’altra particolarità, che potrebbe limitare l‘applicazione di tale legge: viene lasciata alle Regioni la facoltà di recepire e mettere in pratica questi nuovi dettami della legge, sulla base dell’autonomia che tali enti regionali hanno.
All’atto pratico il reato penale per chi abusa dell’auto blu verrò applicato soltanto alle Regioni che lo approveranno e che vorranno integrarlo nei loro regolamenti; di contro, sempre tale reato, sarà valido a prescindere per i comuni, Asl e comunità montane.
Altra particolarità di questo grande disegno di legge sta nella punibilità del difetto di comunicazione: in sostanza sono state rese più aspre le sanzioni per le amministrazioni che non andranno a comunicare in maniera espressa e chiara gli acquisti delle auto blu e il loro utilizzo. Chi sarà il responsabile di tale comunicazione e ne verrà meno, dovrà pagare un’ammenda amministrativa che sarà compresa tra 500 e 10.000 euro, a seconda dei casi.
La speranza è proprio quello di disincentivare gli usi e abusi di un benefit che comunque allo Stato italiano costa molto, in un periodo in cui l’orientamento generale è quello di ottimizzare costi e risorse.
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