Restituire ai contribuenti parte di quanto spendono utilizzando carte di credito e bancomat. Ecco il bonus befana e Cashback che potrebbero entrare nella Legge di Bilancio 2020.
Bonus Befana, come funziona?
Il nome deriva dal periodo in cui i contribuenti dovrebbero ricevere, direttamente sul proprio conto corrente, il rimborso di parte della spesa effettuata con moneta elettronica: i primi giorni di gennaio.
Vediamo le caratteristiche della proposta:
- rimborso destinato esclusivamente alle spese effettuate con carte di credito o bancomat, dal momento che si tratta di un’iniziativa volta a scoraggiare l’uso del contante;
- spesa massima su cui cumulare il bonus pari a 2.500 euro annui;
- bonus pari al 19% della spesa;
- bonus massimo ottenibile pari a 475 euro annui.
Ovviamente occorrerà attendere l’approvazione della Legge di Bilancio 2020 a fine anno per avere delle certezze circa questa novità, che al momento resta una semplice ipotesi allo studio del Governo.
Bonus Befana fino a 475 euro e Cashback dal 2 al 4%Click To TweetCashback: rimborso IVA mensile
Oltre al maxi bonus illustrato nel paragrafo precedente, l’esecutivo sta valutando l’idea di attivare un sistema di cashback mensile legato all’IVA.
Il cashback è la restituzione di una percentuale dell’importo speso per fare acquisti, sistema già applicato da alcune banche e dalla grande distribuzione per favorire l’uso delle carte fedeltà.
Anche in questo caso parliamo di acquisti effettuati pagando con moneta elettronica e non in contanti, e la percentuale di restituzione, che avverrebbe con cadenza mensile, dovrebbe oscillare tra il 2 e il 4%.
In sostanza acquistando con carta un prodotto del valore di 100 euro più IVA al 22%, pagheresti sul momento 122 euro, ma a fine mese o alla fine del mese successivo ti verrebbero restituiti tra 2 e 4 euro.
Anche in questo caso bisognerà attendere per capire quali saranno le modalità di restituzione, ma si può ipotizzare un accredito sul conto viste le possibilità di apertura dei dati presenti sui conti correnti grazie all’entrata in vigore della direttiva PSD2.
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