“Tassa Covid-19”, la denuncia del Codacons
Dopo mesi di stop causa lockdown, alcuni esercizi commerciali (soprattutto centri estetici e parrucchieri) avrebbero introdotto un contributo extra obbligatorio direttamente nello scontrino con la voce “Covid-19″ come risarcimento per le spese sostenute per la sanificazione e messa in sicurezza dei locali. A tal proposito l’Associazione dei consumatori afferma: un far west illegale che potrebbe configurare il reato di truffa, e contro cui il Codacons presenta una denuncia alla Guardia di Finanza e all’Antitrust, fornendo tutte le segnalazioni ricevute al riguardo, affinché si avviino le dovute indagini sul territorio”.
Pur se segnalata in maniera chiara nello scontrino, vi sono forti dubbi sulla legittimità di una tale pratica. Il consumatore deve pagare per il servizio ottenuto e non per le spese sostenute dall’esercizio commerciale per la messa in sicurezza dei suoi locali. Al massimo può essere chiesto al cliente un contributo volontario e non certo obbligatorio.
Fase 2, rincari
Oltre a questo sovraprezzo con voce dedicata nello scontrino, ci sono molti altri prodotti che hanno visto lievitare il loro prezzo, compreso il caffè al bar. Se anche tu hai notato voci “strane” nello scontrino o semplicemente hai pagato il caffè 2 euro anziché 1 euro, puoi segnalarcelo così da fare un po’ la mappa della situazione.
Facendo un discorso generico, non dovrebbero essere i clienti a rimborsare i mesi di chiusura e le spese sostenute per la riapertura. Anche perché a loro volta avranno subito danni economici da questa situazione. Sicuramente si può chiedere un aiuto, ma non in modo obbligatorio e sistematico. Ad esempio, si potrebbe raccontare quello che si sta facendo e chiedere un contributo volontario. Per il mio ristorante preferito sono disposto a pagare anche di più, per il mio bar pure, perché questo è un momento molto particolare e sono disposto ad aiutare, ma non possiamo generalizzare questo contributo, perché c’è gente in difficoltà e questo aumento di prezzi può solo peggiorare la loro situazione.
Roberto
Buongiorno a tutti, io ho una attivitá nel settore alimentare e non trovo assolutamente giusto e motivato qualsiasi rincaro. Ogni spesa sostenuta dovrebbe essere detraibile come credito di imposta e non fatta gravare sulla pelle dei poveri clienti. Come al solito dopo tutti i cori di fratellanza durante l’emergenza in cui tutti eravamo fratelli finita la storia ognuno per se con le proprie regole e ragioni. Una truffa bella e buona che fa solo molta tristezza e non fa altro che peggiorare la già critica situazione di clienti ed esercenti stessi.
Francesco
Non sono un commerciante ma lo sono stato. I prezzi dei prodotti vanno fatti valutando i costi di gestione ed il presunto guadagno. Se uno aumenta e l’altro diminuisce sono del parere di modificare i prezzi sempre che non siano sproporzionati alle spese e comunque renderlo noto al cliente.
Mario
Trovo solo triste la voce contrubuto covid 19 trovo invece giusto pagare le spese sostenute per sanificare ambiente ,fornire detergente ,guanti e nei centri estetici anche i copri calzati .ricordiamoci che paghiamo il coperto nei ristoranti da anni non e una tassa o un rincaro pure quello. Forse dettare un valore massimo e una decisione sensata
Ricordiamoci che e un obbligo sanificare e proteggere i propi clienti
Gli imprenditori in questo perido di utili ne hanno gia persi abbastanza senza avere veri aiuti dal governo .
Domando e meglio pagare 1 o 2 euro per contributo o pagare aumenti di listino anche di oltre 4 /5 euro…
Ugo B.
Rispondo: è meglio non andare proprio più da questi furbi ed ovviamente denunciarli immediatamente alla GdF per truffa, e riportarne immediatamente nome indirizzo e circostanze sui vari spazi web dedicati alle referenze sulle attività, ecco cosa è meglio.
Se uno non è i grado di riaprire l’attività per 2 mesi di mancati introiti conseguenti al Covid faccia fronte comune nelle sedi opportune con i membri della propria associazione di categoria oppure chiuda baracca e burattini, come han fatto alcuni, senza cercare di risolvere la crisi a spese di altri che probabilmente hanno già subito altrettanti danni. E senza far concorrenza sleale ai colleghi più onesti
L’alternativa dell’aumentare tutti i prezzi “di oltre 4/5 euro) non è facilemte praticabile perchè costoro sanno bene che perderebbero ogni cliente a vantaggio dei supermercati.
Facilmente tra questi furbi vi sono tanti che per primi han contribuito a creare la situazione che ha portato alla chiusura, ad esempio NON distanziando d’iniziativa i tavolini quando già si parlava della necessità di stare ad un metro di distanza ecc ecc.
Alberto
Prima cosa da fare e’ non andare più in locali con sovrapprezzo chiaro o mascherato, spiegando questa scelta alla proprietà. Poi indicare a tutti gli amici e conoscenti questi locali come da evitare.
Mauro
Perfettamente d’accordo, ieri ho fatto una recensione negativa su una pizzeria a Manziana che alla riapertura ha aumentato di 3 euro la teglia di pizza, ha risposto che ha avuto l’aumento della farina del 70%.non ci credo, ovviamente vogliono rientrare dei due mesi chiusi. Ho detto loro che hanno perso un cliente.
Ste
Buongiorno,sono anche io come molti titolare di due pizzerie,riguardo all aumento posso anche non trovarlo corretto,ma dobbiamo anche capire che il problema è lo stato!!
Aiuti a commercianti ecc ecc non ne hanno dati anzi a chi fortunato ha ricevuto il bonus di 600€(non basta nemmeno per pagare L affitto ),casse integrazioni ???dove sono ?ci sono persone che non arrivano a fine mese ;sta diventando una guerra dei poveri purtroppo e L aumento di prezzo
Purtroppo è anche giustificato dal fatto che un imprenditore che riapre per farlo è costretto a fare un ulteriore investimento !
Non si può puntare il dito contro alle categorie sempre!!! il governo cosa fa?ti abbona il pagamento delle tasse?no!ti regala soldi?no!ti obbliga a sanificare un luogo chiuso da mesi ?si !potrei stare qui a scrivere per ore rimango dell
Idea che la colpa è di chi ci governa destra o sinistra non cambia.!!
La soluzione può essere solo che il governo dia i soldi per le casse integrazioni e i soldi alle imprese in difficoltà oltre a darli ai proprietari dei locali commerciali e i proprietari di casa !!!!
Così si può ripartire in altro modo non si risolve nulla !
Salvatore Russo
Ciao Stefano,
come convieni anche tu, l’aumento del prezzo, facendo ricadere sull’utente finale tutto ciò che è accaduto, non è la soluzione. Comprendo perfettamente il tuo punto di vista e credo che la maggior parte delle persone sia dalla vostra parte, quindi spiegando le cose ci si può dare una mano, poi è giustissimo chiedere allo Stato di più.
Ugo B.
Nella fattispecie nessuno punta il dito contro le categorie ma contro alcuni furbi che le categorie farebbero bene a sanzionare
Il Legionario (@e_pelos)
Il servizio comprende i costi che quel servizio deve coprire. Gli obblighi imposti dallo Stato (chiusura e sanificazioni, riduzioni dell’attività per rispettare una normativa imposta) rappresentano costi che devono essere coperti nel servizio, dato che, per costituzione, nessuno può essere obbligato a lavorare senza un guadagno decoroso. Certo, se questi costi oltre che imposti, fossero stati ristorati dallo Stato, come per la cassa integrazione concessa ai dipendenti, non avrebbero giustificazione. Ma tutti sappiano che così non fu. Se questo aggravio viene riportato nello scontrino, è solo “trasparenza”, come avviene normalmente in Germania, ove negli scontrini, viene sempre riportato il prezzo anche a netto dell’IVA. Sapere quanto pesa lo Stato è il modo migliore d’informare i cittadini sulla qualità del governo che hanno eletto e che potrebbero, anche per questo, non rinnovare.
Ugo B.
Questi costi di gestione in assenza di provvedimenti legislativi non sono comunque giustificati perchè l’alternativa è non riaprire affatto o perdere i clienti, sia in senso d’esodo ad altri sia in senso…anagrafico. E inoltre il “servizio” viene a vantaggio del gestore stesso che preserva la salute sua e del suo personale. Un po’ come le barriere in vetro /plexiglass aggiunte al bancone, che un tempo erano norma in molti esercizi. Tutta salute futura anche contro i semplici raffreddori ed influenze stagionali
Quella che lei chiama “trasparenza” è solo furbesco tentativo di spacciare per regolare quello che non lo è affatto.
Alla stregua degli ormai famigerati scontrini di “preconto” di certi bar, con la dicitura in piccolo che ricorda di passare alla cassa per chiedere lo scontrino fiscale, emessi nella speranza che l’avventore non li legga bene, e nell’illusione di scaricarsi da ogni responsabilità qualora il malcapitato cliente venga fermato dai finanzieri.
Al limite la “trasparenza” sarebbe un bel cartello all’ingresso che spiega il tutto, poi il cliente sceglie se entrare o…andar dritto alla Guardia di Finanza a chiedere lumi.
Per non parlare del nobile intento informativo e formativo del cliente perchè eserciti un voto più consapevole. Ma mi faccia il favore.
Claudio
Buonasera, sono un consumatore qualunque, non ho ricevuto cassa integrazione, non ho ricevuto aiuti di nessun genere, non ho avuto aumento della pensione con cui vivo, ma devo risolvere i vostri problemi??
gianni
non so se vado fuori argomento ,ma non credo.A febbraio ricevo una raccomandata,sollecito e nel caso messa in mora e risoluzione del contratto per la mia attivita’ ,da iren per il mancato pagamento della bolletta di novembre/dicembre € 350,00. Cerca la bolletta dal commercialista , controlla l’uscita, e bolletta regolarmente pagata presso carrefour market di torino entro la scadenza. Recupera la ricevuta, mandato due pec all’ufficio reclmi e a tutt’oggi nessuna risposta .Arriva la nuova bolletta e mi vedo addebitate €2,49 PIU IVA per LORO spese postali !!!!!!!! debbo considerarmi fortunato perche’ non mi han fatto pagare l’addebito per lo scrivano che ha scritto il sollecito e per il fattorino che e’ andato alle poste oppure giustamente alterarmi per l’addebito??? oltretutto a richiesta di spiegazioni non rispondono …che fare?? oltre a pagare con bonifico la cifra decurtata ,mi son impuntato perche’ mi sneto preso in giro , dell’addebito???
Ugo B.
Il tema è lo stesso, i furbi che cercano di far pagare agli altri il conto. Se IREN dovesse insistere nel richiedere la differenza indebita si rivolga all’autorità ARERA della sua Regione. Anche se son soltanto 2,50€ può valere la pena di interpellare prima un’associazione consumatori di quelle riconosciute dal ninistero per scoprire se c’è già qualche denuncia e poi eventualmente iscriversi per un anno a detta associazione, che la tutelerà per varie altre questioni
Maurizio
Pur comprendendo le difficoltá che stanno affrontando gli imprenditori e senza generalizzare, perché anche loro non sono tutti uguali, mi f un po’ specie questa continua richiesta di assistenza allo Stato, quando fino ad ieri la pretesa era che lo Stato non si impicciasse in nulla in nome del libero mercato. Imprenditoria significa anche prendersi dei rischi e oltretutto, non risulta che quando andava tutto bene gli imprenditori avessero tutta la smania di collettivizzare i profitti cosí come vogliono fare con le perdite. Che poi il parrucchiere o il barista possa lamentarsi del fatto che ad FCA datto 7 mld di euro (nonostante abbia sede ed amministrazione all’estero ed abbia chiuso o quasi gli stabilimenti italiani) ed a loro no ci puó stare. Il problema é nessuno mette in discussione il meccanismo immorale/iniquo/umiliante e tutti vorrebbero solo poter raccogliere la loro parte di torta. Mi sembrano degli atteggiamenti un po’ opportunistici…
Lello
Buonasera, a me il dentista ha chiesto un contributo di 20 € per effettuare un controllo su un apparecchio acquistato per mia figlia e già pagato con un piano rateale.