Questa bellissima e meritata notizia arriva da Baku, antichissima città dell’Oriente e grande porto dell’Azerbaigian, dove in questi giorni è in corso il 43esimo Comitato Mondiale Unesco.
Presenti al congresso, il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia che con le colline del Prosecco ha un legame forte, essendo la terra dei suoi natali, Mauro Agnoletti docente di pianificazione del paesaggio rurale all’università di Firenze e coordinatore scientifico del catalogo nazionale dei paesaggi rurali, Amerigo Restucci ex rettore dell’Università Iuav di Venezia, Leopoldo Saccon architetto di Conegliano e Innocente Nardi presidente dell’Associazione temporanea di scopo per la candidatura.
L’iscrizione alla lista dei siti Unesco, ottavo della Regione Veneto, è il risultato di un gran lavoro di squadra fatto da un comitato scientifico ma anche da tutti gli agricoltori e produttori delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
Un percorso durato 10 anni, ma che parte da molto più lontano, considerando la storia di questa meravigliosa terra.
97 chilometri quadrati di colline di origine marina, con filari mai regolari, dove convivono vecchi e nuovi vitigni che formano intrecci e reticoli da sembrare un fitto ricamo che ammanta gli antichi borghi e i pendii della sinistra del Piave.
Ci sono quindi molteplici ragioni per gioire di questo meritato riconoscimento dato alle colline del Prosecco, definita la terra della vendemmia eroica per come i produttori di vino coltivano la vite in questi rilievi, dolci da vedere ma faticosi da lavorare.
L’inserimento nelle liste dei siti patrimonio dell’umanità è il traguardo di un impegno iniziato nel 2009, dichiara il Governatore Zaia. Lo stesso anno in cui fu aperto il contenzioso sul nome “Prosecco” con il paese dal nome omonimo in provincia di Trieste. La soluzione a quel problema fu una G in aggiunta alla DOC, che servì a disciplinare e identificare la produzione di uno dei vini più famosi al mondo.
Forse è stato positivo che solo nel 2018 siano stati rinvenuti presso gli archivi di Vienna i documenti che attestarono l’esistenza di un paese di nome “El proseco” in provincia di Conegliano Veneto dove veniva prodotto un vino dalle uve del vitigno Glera.
I pieni voti dati alle Colline della Marca Trevigiana dal Comitato per il Patrimonio mondiale Unesco è il risultato di un impegno di tutela e di valorizzazione del patrimonio produttivo, storico e culturale, il risultato di una progettazione e di una realizzazione di uno sviluppo sostenibile e coerente del turismo, e del ricorso alle energie rinnovabili che ha visto coinvolta tutta la comunità locale.
A queste colline di impareggiabile bellezza, dove l’acqua non manca, l’aria è sempre ventilata e il sole arriva prima al mattino e tarda ad andarsene alla sera, il titolo di sito Unesco era proprio ciò che mancava. Non possiamo che brindare con un buon calice di Prosecco DOCG delle colline di Conegliano e Valdobbiadene.
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