Dal 4 maggio dovremmo assistere a una seconda fase, con allentamento delle attuali misure restrittive e la graduale riapertura di aziende, negozi e attività dei liberi professionisti.
Non c’è ancora nulla di definito in merito, ma è molto probabile che per evitare nuovi focolai si decida per questi interventi:
- scaglionare gli orari di ingresso e uscita a lavoro
- incentivare l’uso dell’auto al posto dei mezzi pubblici
- mappare la popolazione con test sierologici
- monitorare i contatti dei cittadini recuperati tramite app immuni
Si ipotizza, inoltre, che si potrà progressivamente riprendere la propria vita normale a scaglioni, in base alla fascia di età. Probabilmente chi ha più di 70 anni, potrà dire addio al lockdown molto più tardi di un trentenne, in quanto maggiormente vulnerabile al contagio.
Regione Lombardia Bozza Fase 2
Circola in rete una finta ordinanza della Regione Lombardia in merito alla Fase 2. Non c’è nulla di ufficiale ancora. Per capirlo basta andare sul sito della Regione, non fidatevi di ciò che vi viene passato tramite whatsapp o altro.
Regione Veneto Bozza Fase 2
L’attività motoria è individuale e deve svolgersi in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno due metri da ogni altra persona. Gli esercizi commerciali di apparecchi elettronici e telefonici, di elettrodomestici, ferramenta, illuminazione, fotografia sono chiusi alla domenica e gli altri giorni festivi.
Tutte le disposizioni sono presenti nell’ordinanza del 13 aprile 2020
alfio amici
ho 73anni: ora sono agli arresti domiciliari per disposizione di legge
Se potremo uscire da casa ” per ultimi” dopo le persone più giovani….!
penso che non sia giusto! Noi anziani SIAMO PIU’ OBBEDIENTI E TRANQUILLI DEI GIOVANI CHE SPESSO RISCHIANO INVANO LA LORO VITA!
SPERIAMO CHE, DOPO UNA VITA DI LAVORO E SACRIFICI POSSIAMO USCIRE DA CASA…DA VIVI !!!!
Claudio
Anch’io ho 73 anni, sono ingegnere ed esercito la professione e il lavoro mi porta nell’attuale fase di non stare agli “arresti domicilari” Suggerirei agli scienziati eppoi alla politica che da ultima dovrà decidere di porre questa eventuale limitazione SOLO a chi soffre di patologie conclamate ( è infatti accertato che i morti presentavano quasi sempre altri problemi di salute).
Per gli altri non porrei limitazioni .
Magari si può richiedere che debbano circolare con un certificato medico che attesti l’assenza di patologie.
angelo mario falco
non vedo perche’ gli ultrasettantenni debbano rimanere agli arresti domiciliari dopo i piu’ giovani d’eta’. A conti fatti credo che il virus abbia colpito in egual modo sia gli uni che gli altri , e molti anziani siano deceduti solo perche si trovavano in case di riposo e senza mezzi di sicurezza. Vogliono farci forse morire prima?.Questa non e’ psicologia. Spero che cio’ non avvenga,in quanto le conseguenze potrebbero essere peggiori del previsto