45 mila € di multa: la proposta di legge francese per bloccare la pubblicazione delle foto dei figli su Facebook.
“La novità arriva dalla Francia dove è stata presentata una proposta di legge che propone di sanzionare, con 45 mila euro di multa e un anno di detenzione, chi pubblica foto di bambini sui social network”.
Questa “notizia” l’ho vista parecchie volte online e alla fine ho deciso di indagare e ho scoperto che è una bufala. Ho trovato quest’ottimo articolo su www.debunking.it in cui l’autore, David Tyto Puente, spiega come è nata questa versione dei fatti, ovviamente non corrispondente al vero.
Non c’è nessuna proposta di legge, ma un’interpretazione di un articolo del codice penale francese già in vigore. Tutto nasce da questo articolo del quotidiano francese Le Figarò pubblicato a inizio 2016 Poster des photos de ses enfants sur Facebook n’est pas sans danger. Si parla dei pericoli legati alla pubblicazione delle foto dei propri figli e conclude con una riflessione di un avvocato interpellato in merito: secondo l’articolo 226-1 del codice penale francese, i figli una volta maggiorenni potrebbero denunciare i genitori per violazione della privacy, i quali potrebbero rischiare fino a un anno di carcere e 45 mila euro di multa.
Foto dei figli su Facebook: cosa dice la legge italiana
La persona e la sua immagine sono beni inviolabili di ogni società civile. Quando si parla di minori, alla tutela della dignità e riservatezza si aggiunge la necessità di garantire un armonico sviluppo della loro personalità e si impongono, pertanto, maggiori limiti e cautele.
In Italia il diritto all’immagine è tutelato dall’articolo 2 della Costituzione fra i diritti fondamentali ed inviolabili della persona umana e trova protezione contro chiunque utilizzi, divulghi o diffonda l’immagine altrui senza il consenso del diretto interessato.
I genitori, in quanto legali rappresentanti dei figli, sino alla loro maggiore età, sono investiti del potere di esercitare i loro diritti, compresi quelli della personalità. Ad esempio sono i genitori a scegliere l’orientamento religioso, le scuole da frequentare, il parchetto in cui giocare, le feste di compleanno a cui partecipare e se pubblicare o meno una foto su Facebook.
Non è una questione legale, ma più di opportunità
Pubblicare la foto dei propri figli su Facebook merita un attimo di riflessione e attenzione. Tieni conto che moltissime foto dei siti pedo-pornografici vengono prelevate dagli account social. A tal proposito Facebook starebbe pensando di realizzare un avviso da visualizzare ogni qualvolta si stia per pubblicare una foto di un bambino.
Foto dei figli su Facebook: usare il buon senso
Ho tre figli e un nipotino di due mesi, conosco perfettamente il problema. Direi, come sempre, di utilizzare il buon senso. Non sono del parere di evitare ogni forma di condivisione di foto dei propri bambini, ma certamente è doveroso usare delle accortezze:
- Non partecipare alle catene di Sant’Antonio
“pubblica 3 foto e dimostra di essere un genitore felice” o cose di questo tipo, perché l’unica cosa che dimostrerai è di essere un fesso. - Non pubblicare foto con la geo-localizzazione
Praticamente stai dando ad un potenziale malintenzionato la faccia di tuo figlio e le coordinate per raggiungerlo. - Non postare foto che identifichino luoghi e abitudini
- Non ledere l’immagine di tuo figlio
Sì, va bene, probabilmente anche tu come me avrai qualche foto da bambino che vorresti distruggere, ma che puntualmente tua madre fa vedere ai tuoi amici. Il problema è che farlo online si va oltre la soglia di “qualche amico”, quindi ti suggerisco di maneggiare con molta cura l’immagine di tuo figlio. Non pubblicare Foto ridicole, imbarazzanti, sconvenienti o in ambiti che potrebbero ledere la loro sfera legata al decoro e all’onore, diritti che vanno sempre rispettati. - Non pubblicare foto di tuo figlio nudo
era implicito nel punto precedente, ma meglio ribadirlo. - Non pubblicare foto in cui sono presenti bambini che non siano i tuoi figli
Seguendo queste banali regole puoi, a mio avviso, pubblicare qualche foto dei tuoi pargoli e condividere con gli amici la gioia di vederli crescere.
Il parere di due mamme
Ho chiesto il parere di due amiche nonché mamme molto social 😉
MICHELA CALCULLI
Trovi giusta la pubblicazione su Facebook delle foto dei propri figli?
Sicuramente trovo giusta la pubblicazione delle foto dei miei figli. Quando mi racconto online, non posso e non riesco a prescindere dalla loro presenza, sia in termini di aneddoti che visuali. I miei figli sono parte di me se dovessi censurarne i volti o l’intera presenza non sarei io.
Una legge che ne vieti la pubblicazione ha senso?
Siamo figli del nostro tempo, noi genitori intendo. Siamo i primi genitori a dover affrontare la questione della privacy online dei nostri bambini e vengono fuori a mio avviso delle reazioni scomposte da parte di chiunque: dalle istituzioni all’ultimo dei blogger. Io oggi non so se uno dei miei figli (o entrambi) da qui a qualche anno proverà il desiderio di denunciarmi per violazione della propria privacy. In realtà credo non lo farà perché si ritroverà un racconto della sua infanzia per immagini, con le didascalie di mamma e papà (e immagino anche che lo cercheranno questo racconto, soprattutto quando io non ci sarò più). In fin dei conti appena posso pubblico le mie foto di quando ero bambina!
E colgo l’occasione per dire un’altra cosa: quando si parla del fatto che i bambini non scelgono di stare online, mi domando se si ponga la stessa attenzione su altre scelte davvero fondamentali che noi genitori facciamo ogni giorno al posto dei nostri figli, dalla religione allo sport, dalla scuola alle frequentazioni extrascolastiche. Ecco secondo me si potrebbe aprire il vaso di Pandora in un attimo.
Qual è il limite da non superare?
Io mi sono posta due limitazioni personalissime che cerco di rispettare al massimo, anzi tre:
– non pubblico foto dei miei bimbi nudi;
– non utilizzo praticamente mai la geolocalizzazione, men che meno quando pubblico immagini dei miei bambini; faccio molta attenzione a non rendere troppo identificabili i luoghi che frequentiamo abitualmente (giardinetti, scuole ecc.);
– non pubblico foto dei bambini degli altri (a meno che non si tratti di figli di amici che come me non hanno alcun problema a farlo, ma comunque chiedo sempre il permesso ai genitori); in sostanza non pubblico mai foto di recite o eventi dedicati ai bambini, se non stringendo molto l’inquadratura sui miei figli.
Insomma il mio limite invalicabile è la libertà di scelta degli altri genitori.
SARA BOLZANI
Trovi giusta la pubblicazione su Facebook delle foto dei propri figli?
Trovo giusto che ognuno, con i propri figli, si regoli più o meno come crede, nel limite del lecito naturalmente. Non mi risulta che nessuno mi abbia ancora chiesto scusa per le orride foto che mi sono state fatte da bambina e certo non sto progettando un’azione legale contro i miei genitori per le volte che le hanno mostrate in pubblico. Sarei più dell’idea di chiedere un risarcimento per i tagli di capelli indecenti che mi venivano imposti…
Una legge che ne vieti la pubblicazione ha senso?
Personalmente, trovo che tutta la faccenda della privacy sia ormai giunta ad un livello tale per cui è più che altro un complicatissimo vincolo formale, che non una reale protezione. In ogni caso la tutela del diritto all’immagine è qualcosa che esiste già e da molto prima della privacy, gli strumenti giuridici per proteggerla esistono da tempo. Vietare ad un genitore di pubblicare le foto del proprio figlio, per il quale peraltro è responsabile se minorenne, mi parrebbe soltanto un vincolo in più, privo di senso e di utilità reale.
Qual è il limite da non superare?
Difficile dirlo, almeno che non parliamo di ovvi limiti già esistenti, tipo quelli legati al contrasto della pedopornografia. Penso che il limite migliore da seguire, in qualunque direzione si vada, sia quello del buon senso. Ovvero, non credo agli integralisti del “mai una foto di mio figlio”, che poi si scagliano contro chi osa anche solo nominare la propria prole su un social, ma nemmeno a quelli che postano una foto al minuto dei propri figli, soprattutto se corredate da commenti quali “vita mia”. Più che altro perché le pieghe dell’avambraccio del pargolo sono un dettaglio emozionante solo per i genitori dello stesso, tutti gli altri tendono a trovarlo vagamente palloso.
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