Mascherine chirurgiche a prezzo fisso, questo uno dei provvedimenti per affrontare la Fase 2. E la previsione di un rimborso alle farmacie che le hanno acquistate a prezzi maggiori rispetto a quello fissato per la vendita al dettaglio.
Mascherina chirurgica: prezzo fisso
Il Governo, con il DPCM che detta le regole per la Fase 2, fissa il prezzo delle mascherine chirurgiche: 0,50 euro più IVA.
50 centesimi al pezzo, un prezzo calmierato, e l’impegno di azzerare l’IVA su questi prodotti essenziali per la ripartenza, dal momento che saranno obbligatorie nei luoghi chiusi come mezzi pubblici e negozi, ad esempio.
Il provvedimento è stato pensato per porre un freno alle speculazioni sui dispositivi di protezione individuali, con prezzi lievitati alle stelle e insostenibili per la popolazione.
Ma ricordiamo che per ottemperare all’obbligo di indossare le mascherine, in DPCM che regola la Fase 2, specifica che potranno comunque essere utilizzate:
mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.
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Accordo per il rimborso alle farmacie
La notizia del prezzo alla vendita fissato a 50 centesimi, ha scatenato immediatamente la reazione dei farmacisti, che in molti casi si sono approvvigionati di dispositivi pagando prezzi al pezzo superiori a 50 centesimi. Dunque applicando il prezzo fissato dal Governo, venderebbero in perdita.
Polemica rientrata nel momento in cui il Commissario straordinario, Domenico Arcuri, ha siglato un accordo con Ordine dei farmacisti, Federfarma e Assofarm, al fine di garantire alle farmacie che hanno acquistato le mascherine a prezzi superiori ai 50 cent:
un ristoro ed assicurate forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singola mascherina, al di sotto del prezzo massimo deciso dal governo.
In sostanza viene stabilita una forma di rimborso alle farmacie per coprire le perdite subite, in attesa di riportare i prezzi calmierati anche sulla catena della vendita dal produttore al consumatore finale.
Seguirà poi un ulteriore accordo per acquisire forniture quantitativamente importanti in modo da abbassare il prezzo di acquisto e garantire un minimo di margine alla vendita al dettaglio.
Mascherina chirurgica, prezzo fisso e rimborso alle farmacie Click To TweetIl punto di vista dei produttori
Resta il nodo dei grossisti che conducono le trattative con i produttori, e lamentano che il prezzo di 0,50 euro per la vendita al dettaglio:
con le attuali dinamiche di mercato il prezzo massimo di 50 centesimi è una cifra che non sta nè in cielo nè in terra.
I grossisti, attraverso Confcommercio, chiedono che il prezzo della rivendita venga portato almeno a 60 centesimi.
La richiesta alternativa di Confcommercio è la seguente:
ci trovino un canale pubblico attraverso il quale fare grandi commesse garantite ad un certo prezzo e ce le mettano a disposizione.
Alternativa che sembra essere quella individuata infatti dal Commissario Arcuri per il prossimo accordo con i farmacisti.
Un’altra iniziativa riguarda le mascherine prodotte direttamente dallo Stato, che sta acquistando i macchinari e punta ad una produzione giornaliera di 25 milioni di pezzi, per non dipendere dalle importazioni.
Francesco Nappi
Speculazione scandalosa. Fino a tre mesi fa, il prezzo delle mascherine chirurgiche era fissato a 5 euro per la confezione da 100 pezzi. Trovo inaudito che i fabbricanti, per i quali i costi di produzione sono rimasti invariati, ritengano inaccettabile in prezzo imposto di 50 centesimi.
Ricordiamoci anche che sul mercato delle mascherine si sono tuffate le aziende precedentemente dedite a tutt’altro tipo di produzione. Addirittura chi stampava riviste scandalistiche. Passando anche per benefattori…
gioe
mi associo a Francesco.
E pensare che, trattandosi di prevenzione, dovrebbero essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Per non parlare poi delle varie sottoscrizioni per aiutare il servizio civile ad aiutare il S.S.N.!