Il governo ha firmato il decreto che impone scuole chiuse in tutta Italia, università incluse. E nel frattempo si ragiona su permessi per almeno uno dei genitori dei bambini che restano a casa.
Scuole e università chiuse in tutta Italia: dal 5 al 15 marzo
Il governo ha deciso di chiudere in “in via prudenziale” tutte le scuole e le università. Gli istituti saranno chiusi ad alunni e studenti, mentre il personale amministrativo non dovrà recarsi al lavoro esclusivamente nelle zone rosse.
Il presidente del consiglio dichiara:
Abbiamo preso questa decisione dopo aver consultato il professor Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità.
Il governo lascia agli esperti la valutazione sull’evoluzione della diffusione del virus e per il momento chiude le scuole almeno fino al 15 marzo. Il che significa che per riaprirle occorrerà fare delle valutazioni sullo stato del contagio e sull’efficacia dei provvedimenti presi al fine di contenerlo, per non mandare in crisi il sistema sanitario ed in particolare le terapie intensive.
Scuole chiuse in tutta Italia: i provvedimenti del governo Click To TweetScuole chiuse fino al 5 aprile?
Circola da giorni la notizia che il Governo abbia deciso di prolungare la chiusura delle scuole fino al 5 aprile. Il Ministro Azzolina ha realizzato un post su Facebook per smentire questa bufala. Come si fa a scindere le notizie vere da quelle false? Semplice, basta usare le fonte giuste. In merito a tutto ciò che riguarda la scuola basta affidarsi alla pagina realizzata dal MIUR https://www.istruzione.it/coronavirus/index.html, in questa pagina vengono raccolte le informazioni utili per le Istituzioni scolastiche, le Università, le Istituzioni dell’Alta formazione Artistica, Musicale e Coreutica sul Coronavirus.
Per le informazioni di carattere strettamente sanitario è necessario comunque fare riferimento alla pagina ufficiale attivata dal http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/homeNuovoCoronavirus.jsp o contattare il numero unico 1500.
Lombardia e 11 provincie
Sono state definite le nuove misure nazionali di contenimento dell’emergenza che coinvolgono la regione Lombardia e le Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro, Urbino, Venezia, Padova, Treviso Asti e Alessandria. Le scuole per ogni ordine e grado rimangono chiuse fino al 3 aprile.
Voucher babysitter e congedo parentale
A questo punto si pone a livello nazionale la questione circa la possibilità o meno dei genitori di occuparsi dei propri bambini dovendo comunque lavorare.
Sul tema interviene la viceministra dell’Economia, Laura Castelli:
Siamo consapevoli dell’impatto che un provvedimento come la chiusura delle scuole potrà avere sui nuclei familiari e sul Paese, per questo ci stiamo muovendo con la massima celerità e determinazione a tutela dei lavoratori pubblici e privati. È in fase di definizione una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori, in caso di chiusura delle scuole, di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni.
In un intervento telefonico su Radio Capital, la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, dichiara:
Sto pensando a possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter, con i voucher, si tratta di proposte per le quali ci sono in corso valutazioni economiche. Anche i nonni che sono così preziosi nel welfare della nostra società e oggi vanno tutelati, quindi dare anche la possibilità di evitare troppo contagio tra i bambini e i nonni, con congedi straordinari per i genitori. Sono misure che si dovranno attivare fin da ora.
La ministra prosegue:
prevediamo anche utilizzo straordinario dello smart working, e dove non fosse possibile che uno dei due genitori possa restare a casa con congedi straordinari. E penseremo a uno strumento anche per gli autonomi.
Continua a seguirci per tutti gli aggiornamenti su questo importante tema.
L’anno scolastico sarà valido?
L’anno avrà valore anche se si faranno molti giorni in meno. Considerata l’emergenza, il ministero ha deciso di derogare al complesso dei 200 giorni di lezione di cui all’articolo 74 del Testo Unico e, di conseguenza, ai termini necessari alla validità dei periodi di formazione e prova del personale scolastico, come disposti ai sensi della normativa vigente.
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