Dal 18 maggio, con l’avvio della Fase 2-bis è consentito spostarsi all’interno del territorio regionale senza alcuna autocertificazione che giustifichi lo spostamento. Via libera dunque agli spostamenti verso le seconde case, ma non in altre Regioni. Per andare da un territorio regionale ad un altro, bisogna continuare a produrre un’autocertificazione che dimostri le comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute.
Spostamenti seconde case: in Regione o fuori Regione?
Ok dal 18 maggio agli spostamenti verso le seconde case, ma nell’ambito della stessa Regione. E se la tua seconda casa si trova fuori Regione? Ad esempio risiedi in Lombardia e hai una seconda casa in Liguria o in Piemonte?
In questo caso dovrai attendere fino al 3 giugno quando, salvo drastici cambiamenti nella situazione epidemiologica, sarà nuovamente possibile spostarsi tra Regioni senza doverne giustificare il motivo.
Nel frattempo, per non rischiare con improvvidi spostamenti verso le seconde case, è bene far chiarezza tra i diversi significati di abitazione, residenza, domicilio o dimora (questa anche temporanea).
Comprendere bene i diversi significati a livello legale, infatti, potrebbe segnare la differenza tra quelle che genericamente vengono definite seconde case, che è possibile raggiungere oppure no.
Spostamenti seconde case: residenza
Per venire incontro a chi, durante il lockdown, è rimasto bloccato in località in cui studia o lavora e distante dalle proprie famiglia, già dallo scorso 4 maggio è possibile spostarsi verso domicilio, abitazione o residenza. Termini diversi fra loro e che sono supportati da documenti differenti.
La residenza è un luogo in cui si vive abitualmente, in maniera duratura nel tempo, facendo di quel luogo la propria abitazione principale.
La residenza è facile da documentare: è sufficiente un certificato anagrafico del Comune di residenza, appunto.
Il Comune di residenza è quello in cui:
- si esercita il diritto di voto;
- si sceglie il medico curante;
- si accede ai servizi anagrafici.
La residenza, inoltre, garantisce delle tariffe agevolate sulle utenze luce e gas.
Abitazione
L’abitazione è il luogo in cui, appunto si abita. Basti pensare che ai fini delle imposte esiste il concetto di abitazione principale che dà diritto ad una serie di agevolazioni fiscali, anche molto importanti. Dalle imposte ridotte in fase di acquisto a quelle azzerate, rispetto alle seconde case, se parliamo ad esempio di IMU.
L’abitazione viene dunque individuata in quell’immobile ad uso abitativo in cui un soggetto soddisfa abitualmente i propri bisogni personali e famigliari.
Di fatto abitazione e residenza sono concetti che si sovrappongono.
Spostamenti seconde case: come orientarsi su residenza, dimora e domicilio Click To TweetDomicilio
Il concetto di domicilio è legato invece agli affari e agli interessi di un soggetto. Si pensi ad un soggetto che per questioni di lavoro, si stabilisce in affitto presso una città diversa da quella in cui ha residenza ed abitazione principale.
In questo caso saranno appunto documenti come contratto di lavoro, contratto di locazione o documenti di proprietà di un immobile, bollette relative alle utenze, a provare che un soggetto è domiciliato in un determinato luogo e lì opera.
Dimora
La dimora può essere di due tipi:
- abituale, e in questo caso si tratta di residenza (come definita dall’art. 43 del Codice Civile);
- temporanea.
Per quanto concerne gli spostamenti fuori Regione, fino al 3 giugno sono ancora escluse le dimore temporanee, quelle cioè in cui un soggetto si stabilisce temporaneamente e non abitualmente, per vari motivi inclusi quelli legati allo svago e alle vacanze.
Ed è in questa definizione che ricadono o dovrebbero ricadere le seconde case, non trattandosi di abitazioni principali, luoghi di residenza o di domicilio.
Insomma, se stai pensando di raggiungere la seconda casa fuori Regione documentando la tua presenza lì con le sole bollette a te intestate, purtroppo potresti incorrere in sanzioni.
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