Introdotto con il Decreto Rilancio, il contributo a fondo perduto è una forma di ristoro per PMI e autonomi per le perdite subite durante il lungo lockdown. Vediamo come fare domanda.
Cos’è il contributo a fondo perduto?
Il contributo a fondo perduto, istituito con il Decreto Rilancio, è destinato alle piccole realtà economiche che hanno subito importanti contrazioni del fatturato a causa delle misure restrittive di contenimento del contagio in piena crisi epidemiologica.
Attività rimaste completamente chiuse o che hanno visto il lavoro ridursi pesantemente, con notevoli ricadute economiche. I requisiti di accesso al contributo sono le seguenti:
- fatturato e corrispettivi 2019 fino a 5 milioni di euro;
- calo di ricavi pari ad almeno il 33% nell’aprile 2020 rispetto ad aprile 2019 (per determinare questi importi fanno fede le date di cessione dei beni o di prestazione dei servizi).
- per i soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo spetta anche in assenza del requisito del calo di fatturato/corrispettivi.
L’importo del contributo viene calcolato sulla base alle seguenti fasce:
- 20% per chi ha fatturato e corrispettivi fino a 400mila euro;
- 15% tra 400mila e 1 milione di euro;
- 10% fino a 5 milioni.
Questa percentuale deve essere applicata poi alla differenza tra fatturato e corrispettivi dell’aprile 2019 e fatturato e corrispettivi dell’aprile 2020, per ottenere l’importo esatto.
Il contributo è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Come si fa domanda per il contributo a fondo perduto?
Chi ha diritto al beneficio può fare domanda in via telematica, dal 15 giugno al 13 agosto 2020.
L’Agenzia delle Entrate ha realizzato una pagina di accesso alla procedura di domanda e a tutte le informazioni correlate al tema: Contributo a fondo perduto.
La domanda può essere fatta autonomamente, utilizzando il software di compilazione o la procedura web dell’Agenzia delle Entrate, oppure rivolgendosi agli intermediari abilitati (come ad esempio i commercialista).
Una volta trasmessa l’istanza, l’Agenzia esegue dei controlli formali che possono portare al rifiuto o all’accoglimento della domanda.
Il contributo viene erogato dall’Agenzia delle Entrate con accredito sul conto corrente corrispondente all’IBAN indicato nella domanda. Il conto corrente deve essere intestato o cointestato al soggetto richiedente, altrimenti l’istanza viene scartata.
Attenzione! In caso di contributo superiore a 150 mila euro l’istanza va presentata via pec con firma digitale.
Contributo a fondo perduto: al via la procedura di domanda Click To TweetChi è escluso dal contributo a fondo perduto?
Chiudiamo elencando i soggetti a cui non spetta il contributo a fondo perduto del Decreto Rilancio:
- attività cessate alla data di richiesta del contributo;
- attività avviata dopo il 30 aprile 2020, con l’eccezione delle partite IVA aperte dagli eredi per la prosecuzione dell’attività dei deceduti;
- professionisti e lavoratori dipendenti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (cosiddette casse previdenziali);
- soggetti che hanno diritto alla percezione del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo del Decreto Cura Italia.
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