La listeriosi è una tossinfezione alimentare provocata da un batterio denominato Listeria monocytogenes.
Si tratta di un batterio presente nel terreno e nell’acqua, per questo motivo è facile che arrivi a contaminare ortaggi e verdure oltre ad entrare in contatto con gli animali, che una volta infettati dal batterio potrebbero non manifestare alcun sintomo apparente.
Questo può portare a quanto accaduto di recente in Andalusia, regione della Spagna in cui è stato rilevato il più grande focolaio dell’epidemia. I prodotti incriminati sono le carni suine prodotte dalla Magradis SL con il marchio commerciale Mecha, risultati contaminati e ritirati prontamente dal commercio.
L’uomo contrae la listeriosi consumando ortaggi, verdure o carni contaminate dal batterio, esattamente come avvenuto in Spagna con un’epidemia record che si sta diffondendo sul territorio nazionale. La gravità della situazione ha reso necessaria la dichiarazione di emergenza mondiale, il Ministero della Salute spagnolo ha dato comunicazione formale alle autorità europee e all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Al momento ci sarebbero già due vittime, un uomo di 90 anni a Siviglia e uno di 62 in Cantabria.
Centinaia i casi di soggetti contagiati, siamo a oltre 500, di cui alcuni in gravi condizioni.
I consumatori spagnoli stanno reagendo con una riduzione del 40% del consumo di carni rosse ma si prevede presto un -60%.
Listeriosi: sintomi
Come si manifesta la listeriosi nell’uomo? Ecco i sintomi di questa malattia:
- febbre alta;
- nausea;
- diarrea;
- gastroenterite;
- polmonite;
- encefalite;
- meningite;
- forme acute di sepsi.
Attenzione! In alcuni casi la manifestazione dei sintomi può giungere anche da uno a tre mesi dall’avvenuto contagio.
Listeriosi in gravidanza
Particolarmente a rischio le donne in gravidanza che in caso di contagio possono incorrere in:
- infezione intrauterina;
- parto prematuro;
- morte fetale;
- infezione neonatale.
Cosa non mangiare per evitare la listeriosi
Come evitare il contagio da listeriosi? Ecco alcuni consigli di base per prevenire il contagio:
- cuocere completamente i cibi (no alla carne al sangue, per intenderci);
- lavare accuratamente le verdure prima di consumarle;
- tenere ben separate le carni crude e le verdure non ancora lavate dagli altri alimenti già cotti e pronti per essere consumati;
- utilizzare contenitori in vetro o sottovuoto per conservare gli avanzi (non conservali nei tegami di cottura);
- conservare la carne nei sacchetti per gli alimenti e consumarla non oltre i tre giorni dall’acquisto (per il pesce al massimo entro 24 ore), questo perché il batterio tollera sia gli ambienti salati che le basse temperature;
- non fare grosse spese settimanali di cibi freschi, ma acquistare soltanto quello che si consumerà nel giro di pochissimi giorni;
- scongelare gli alimenti sempre nel frigorifero e non a temperatura ambiente;
- prediligere latte e derivati che abbiano subito il processo di pastorizzazione (no al latte crudo, non pastorizzato, e ai formaggi derivati dallo stesso);
- lavare con attenzione le mani e tutte le stoviglie che entrano in contatto con carne cruda e verdure non ancora lavate.
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