Di mascherine di protezione ce ne sono diversi tipi, ognuno con una diversa funzione. Facciamo chiarezza per capire cosa utilizzare e in che modo.
È utile indossare la mascherina?
Le mascherine non disinfettano né uccidono i germi attraverso i propri filtri, ma possono costituire una barriera tra il soggetto che ne indossa una e quelli che gli stanno intorno.
Barriere che possono funzionare:
- dall’interno all’esterno, quindi proteggendo gli altri;
- dall’esterno all’interno, quindi proteggendo chi la indossa;
- in entrambi i sensi a seconda del tipo di mascherina.
Le mascherine di protezione per poter essere commercializzate, devono superare dei test tecnici che nel nostro Paese sono regolati dall’UNI, Ente nazionale italiano di unificazione.
Le regole definite dall’UNI derivano dagli standard europei di riferimento, EN e sulla base di queste regole si ottiene la classificazione dei dispositivi.
Mascherina chirurgica
Fatta con strati di fibra o cotone, leggera e avvolgente, è quella che tipicamente vediamo addosso ai chirurghi delle serie TV come Grey’s Anatomy.
Le mascherine chirurigiche devono rispettare la norma UNI EN 14683:2019 + AC:2019 che regola:
la costruzione, la progettazione, i requisiti di prestazione e i metodi di prova per le maschere facciali a uso medico destinate a limitare la trasmissione di agenti infettivi da parte del personale ai pazienti durante le procedure chirurgiche e altre attività mediche con requisiti simili.
Lo scopo è quello di proteggere gli altri, cioè i soggetti che sono vicini a chi indossa la mascherina, ma fanno anche da barriera dall’esterno all’interno, sebbene questo non sia il suo scopo primario.
La norma ci torna di nuovo utile per illustrarne la funzione:
il principale utilizzo previsto delle maschere facciali ad uso medico è quello di proteggere il paziente dagli agenti infettivi e, inoltre, in determinate circostanze, di proteggere chi le indossa da spruzzi di liquidi potenzialmente contaminati. Possono anche essere destinate ad essere indossate dai pazienti e da altre persone per ridurre il rischio di diffusione delle infezioni, in particolare in situazioni epidemiche o pandemiche.
[…]
una maschera facciale ad uso medico con una barriera microbica appropriata può anche essere efficace nel ridurre l’emissione di agenti infettivi da naso e dalla bocca di un portatore asintomatico o di un paziente con sintomi clinici.
Le mascherine chirurgiche possono essere lavabili e riutilizzabili, bisogna controllare quanto indicato sulla confezione. Vanno smaltite correttamente, perché riutilizzarle o smaltirle in maniera approssimativa può generare dei rischi per la salute pubblica e personale.
Mascherine FFP1, FFP2 ed FFP3 o filtranti facciali
Maschere con una consistenza più spessa composte anche da microfibra. Le cosiddette mascherine FFP che rispondono alle caratteristiche definite dalla norma UNI EN 149:2009.
Sono maschere per la protezione di chi le indossa, quindi dall’esterno verso l’interno. La numerazione FFP1, FFP2 ed FFP3, dipende dalla capacità di filtrazione che ciascun dispositivo ha.
Su queste mascherine possono essere presenti delle valvole che facilitano l’espirazione di chi le indossa. In sostanza la valvola si apre quando il soggetto espira, dunque butta fuori l’aria, incluso il virus se il soggetto che la indossa è infetto.
Attenzione! Le maschere con valvola non dovrebbero mai essere utilizzate fuori dall’ambito ospedaliero, perché lasciano passare l’espirazione (l’aria che butti fuori con naso o bocca) senza filtri. Quindi per chi ti sta vicino è come se tu non indossassi nulla.
Mascherine FFP1
Si tratta di mascherine in uso in diversi settori come industria alimentare, tessile, mineraria, siderurgica, edilizia e costruzioni, del legno, poiché protegge le vie respiratorie da particelle solide e liquide non volatili.
Sono utili per proteggersi dalla polvere presente nell’aria ma non idonee a difendersi dagli agenti patogeni che si trasmettono per via aerea.
Capacità filtrante: almeno 80%.
Mascherine FFP2
Le mascherine FFP2, oltre che nei settori elencati per le FFP1, sono utilizzate nell’industria farmaceutica, agricola e ortofrutticola e automobilistica, nei laboratori di analisi e in questo caso anche dagli operatori sanitari esposti a rischi di contagio da basso a moderato.
Oltre che dalle polveri, proteggono da nebbie e fumi di particelle con un livello di tossicità compreso tra il basso e medio.
Capacità filtrante: almeno 94%.
Mascherine FFP3
Le mascherine di classe FFP3, oltre ai settori già elencati per le FFP2, sono utilizzate per la protezione delle vie aeree di chi opera nel trattamento dei rifiuti e nei laboratori di analisi. Sono inoltre dispositivi dati in dotazione agli operatori sanitari che assistono individui infetti o potenzialmente infetti e personale di ricerca esposto ad alto rischio.
Proteggono le vie respiratorie da polveri, nebbie e fumi di particelle tossiche (amianto, nichel, piombo, platino, rodio, uranio, pollini, spore e virus).
Capacità filtrante: almeno 99%. Esistono sica con filtro che senza filtro.
Mascherine: tutto quello che devi sapere Click To TweetCome usare le mascherine
Innanzitutto le mascherine FFP diventano totalmente inutili se non aderiscono perfettamente al volto.
Per indossare le mascherine filtranti (FFP) occorre adottare una precisa procedura e verificare che una volta indossata, l’aria non passi dai lati. Per essere chiari, deve aderire al volto come una ventosa (abbiamo infatti tutti in mente le immagini dei sanitari con i volti segnati dai dispositivi, proprio per questo motivo).
Indossare il dispositivo può creare un falso senso di sicurezza che può ad esempio indurre a non rispettare la distanza di sicurezza dalle altre persone, che diventa pericolosissimo se non è posizionata in modo corretto.
Inoltre, le particelle filtrate dalla maschera, incluse quelle potenzialmente infettive, rimangono intorno ad essa e sulla parte esterna e non vengono di certo “uccise” dalla maschera. Questo significa che se non le smaltisci dopo averle usate (anche queste monouso), porti in giro per casa e sugli indumenti eventuali agenti infettivi.
Usare la mascherina nella vita quotidiana, poi, aumenta le volte in cui tendi a toccarti il viso con le mani, per spostarla, riposizionarla, abbassarla e rimetterla, aumentando di fatto il rischio di contagio.
Ad ogni modo, se ci sono ordinanze regionali o se si ritiene a livello personale di dover adottare un dispositivo di protezione, il consiglio è quello di usare le mascherine chirurgiche, che come detto, servono a proteggere gli altri e soltanto di riflesso se stessi. Mentre le FFP, al di fuori degli ambiti sanitari, possono risultare addirittura dannose, si pensi a quanto abbiamo detto rispetto alle mascherine con valvola che sono del tutto inutili a proteggere chi ci sta attorno perché espiriamo senza filtri.
La mascherina chirurgica, se utilizzata una sola volta e poi correttamente smaltita, non crea nessun rischio a patto che tu non dimentichi mai:
- il distanziamento sociale
- la corretta igiene delle mani
- non toccare mai il viso prima di aver lavato accuratamente le mani
Le mascherine fai da te funzionano?
Abbiamo visto tutto quanto c’è da sapere sui DPI a norma di legge. Ma, trattandosi in molti casi di prodotti introvabili o venduti con dei ricarichi insostenibili, si sta diffondendo l’uso di dispositivi di protezione fai da te, che per forza di cosa non sono a norma.
Ma funzionano, ti possono proteggere delle mascherine prodotte in stoffa? Non è dato saperlo, dovrebbero sostenere dei test per poter essere dichiarate dispositivi validi e sicuri.
Possiamo dire che nella vita di tutti i giorni, in situazioni in cui non si è a stretto contatto con soggetti infetti e si mantiene comunque la distanza di sicurezza dagli altri, anche le mascherine in stoffa (o addirittura sciarpe e foulard) possono in qualche modo proteggere rispetto al non indossare nulla su naso e bocca.
Esistono studi scientifici che dimostrano che coprire naso e bocca con della stoffa, può proteggere il 50% circa rispetto a quello che si otterrebbe con una mascherina chirurgica a norma. Ricordiamo che le mascherine chirurgiche servono prima a proteggere gli altri e solo di riflesso a proteggere te.
Dunque proteggersi con un tessuto può comunque avere una qualche utilità, ma soltanto se si rispettano le norme di distanziamento personale e quelle igieniche.
Ovviamente questi oggetti una volta rientrati in casa vanno rimossi e lavati subito, dal momento che hai respirato ed emesso su di essi le famose goccioline che se lasciate lì possono far proliferare funghi e batteri, oltre a contenere virus.
Come si indossano correttamente le mascherine?
Chiudiamo con una guida pratica su come mettere e togliere le mascherine in maniera corretta:
- lava bene le mani, scegli 30 secondi della tua canzone preferita e canta mentre lavi per essere certo di aver eliminato tutto il possibile;
- indossa la mascherina, coprendo accuratamente naso e bocca (se vuoi che sia efficace, una volta indossata non devi più toccarla scoprendo naso e bocca mentre sei in giro);
- se la mascherina presenta uno stringinaso in metallo, fallo aderire con attenzione a naso e zigomi;
- se stai indossando una mascherina chirurgica certificata ricorda che la parte colorata va verso l’eterno e quella bianca all’interno;
- e porti gli occhiali, sistema bene la mascherina come indicato sopra e poi indossa gli occhiali in modo da posizionarli sul dispositivo, questo ti consentirà di farli appannare un po’ meno del dovuto (ma metti comunque in conto un minimo disagio);
- non toccare più la mascherina fino al rientro a casa;
- al rientro lava accuratamente le mani, sempre con i 30 secondi di canzone che hai scelto;
- togli la mascherina prendendola dagli elastici e se è monouso gettala nell’indifferenziata;
- se invece ne indossi una di stoffa, mettila subito a lavare, saranno sufficienti acqua e detersivo poiché vale la stessa logica di acqua e sapone per danneggiare il virus come avviene lavando accuratamente le mani;
- infine lava nuovamente le mani prima di toccare qualsiasi altra cosa, cantare ancora un po’ fa bene all’umore e alla salute in fin dei conti.
Questo articolo è stato prodotto anche grazie alle utilissime informazioni condivise online da due biologi e divulgatori italiani, Dario Padovan e Sergio Pistoi.
Alessandro Guala
Ottimo articolo, ringrazio sentitamente!
Gian Maria Freddi
L’utilità principale delle mascherine chirurgiche è impedire il più possibile la diffusione delle goccioline di saliva potenzialmente infette mentre si parla, tossisce e soprattutto starnutisce. Per questo scopo a mio avviso vanno bene anche le mascherine FFP2/3 con valvola (dalla quale dovrebbe uscire solo aria, non saliva), l’importante è mantenere sempre la distanza di sicurezza.
Marco Spanò
Grazie Michela! Abbiamo bisogno di avere le idee chiare su questo argomento. Grazie per le ricerche che hai fatto!
Maria Teresa
Grazie è stato un articolo esaustivo e utile come lo sono sempre i vostri
CARLO BONETTI
Grande, grande, grande! Certi nostri rappresentanti dovrebbero, con le preghiere serali, studiarselo a memoria, cosi’ eviterebbero di presentarsi alle trasmissioni televisive una volta con la mascherina e un’altra no!
Carlo
veramente esaustivo, anche se espresso con semplicità; un report qualificato e completo in tutte le sue parti.
MAURO DEL PONTE
Ottimo articolo, molto utile ed esaustivo.
martegianfranco
MI SEMBRA ASSOLUTAMENTE ESAUSTIVO.COMPLIMENTI
Pietro
Articolo molto professionale nell’esposizione. Completo e particolareggiato.
Complimenti alla bravissima Michela.