Scopriamo che cos’è uno scioglilingua, a cosa serve e quali sono gli scioglilingua italiani più famosi!
Che cos’è uno scioglilingua
Lo scioglilingua è un insieme di parole, un gioco della lingua italiana e della sua pronuncia. Sono frasi davvero difficili da pronunciare ma, quando ci riesci, vuoi mettere la soddisfazione?
La lingua italiana ci regala tantissime emozioni con la sua particolarità e gli scioglilingua ne sono l’emblema. Frasi piene di:
- allitterazioni
ripetizioni di uno o più suoni - paranomasie
abbinamenti di due parole che hanno lo stesso suono ma significato completamente opposto - onomatopee
parole che ricopiano il suono di un oggetto.
Un’altra delle difficoltà degli scioglilingua è rappresentata dalla velocità sempre maggiore con la quale bisogna pronunciare le frasi. Avanti, tutti da bambini abbiamo provato a non far annodare la lingua quando il nonno ci prendeva in giro sfidandoci con il famosissimo Apelle figlio di Apollo fece una palla di pelle di pollo, o no? Abbiamo menzionato il nonno perché gli scioglilingua fanno parte delle nostre famiglie, delle radici della cultura popolare stessa e hanno origini storiche molto antiche.
A cosa servono gli scioglilingua?
Gli scioglilingua servono a sciogliere la lingua. Ma che domande!
Oltre a garantire una buona risata a cuore aperto, gli scioglilingua sono consigliati anche da logopedisti e coach per mantenere la concentrazione ed allenare la mente e per migliorare la propria pronuncia.
Più si avanza nell’esercizio, più si migliora la dizione e la pronuncia. L’aumento della concentrazione e della padronanza della lingua sono altri due fattori da tenere in considerazione.
Scioglilingua italiani più famosi
Quali sono gli scioglilingua più famosi e quelli da conoscere assolutamente per stupire tutti? Ecco un elenco degli scioglilingua italiani più difficili ed insidiosi per sfidare gli amici. Non dimenticarti una cosa molto importante: se noti che ne manca qualcuno, scrivici nei commenti. Inseriremo lo scioglilingua che ci hai segnalato!
- Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.
- Se l’arcivescovo di Costantinopoli
si disarcivescoviscostantinopolizzasse,
vi disarcivescoviscostantinopolizzereste voi
come si è disarcivescoviscostantinopolizzato
l’Arcivescovo di Costantinopoli? - Tre tigri contro tre tigri.
- Sul tagliere gli agli taglia non tagliare la tovagliala tovaglia non è aglio se la tagli fai uno sbaglio.
- Trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando.
- Tito, tu m’hai ritinto il tetto, ma non t’intendi tanto di tetti ritinti.
- Apelle figlio d’Apollo fece una palla di pelle di pollo e tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle figlio di Apollo.
- Una rana nera e rara sulla rena errò una sera.
- Chi troppo in alto sal, cade sovente precipitevolissimevolmente.
- Prese dove Mise mise mise mise misero misero mise misero Prese prese tre.
- Pure Pelé partì per il Perù però perì per il puré.
- Nell’anfratto della grotta trentatré gretti gatti si grattano.
- Dietro il palazzo c’è un povero cane pazzo, date un pezzo di pane al povero pazzo cane.
- Eva dava l’uva ad Ava, Ava dava le uova ad Eva, ora Eva è priva d’uva mentre Ava è priva d’uova.
- Chi ama chiama chi ama, chiamami tu che chi ami chiami. Chi amo chiamerò se tu non chiami.
- In un pozzo poco cupo si specchiò una volta un lupo, che nel cupo pozzo andò a sbattere di cozzo con un cupo tonfo fioco da smaltire a poco a poco e credette di azzanare un feroce suo compare, ma rimase brutto e cupo il feroce lupo.
- Li vuoi quei kiwi? E se non vuoi quei kiwi che kiwi vuoi?
- Ho in tasca l’esca ed esco per la pesca, ma il pesce non s’adesca, c’è l’acqua troppo fresca. Convien che la finisca, non prenderò una lisca! Mi metto in tasca l’esca e torno dalla pesca.
- Tu che attacchi i tacchi, attaccami i tacchi. Io? attaccare i tacchi a te che attacchi i tacchi? Ma attaccateli tu i tuoi tacchi!Porta aperta per chi porta, chi non porta parta pure per la porta aperta, poco importa.
- Se oggi seren non è, doman seren sarà, se non sarà seren si rasserenerà.
- Due tazze strette in due strette tazze.
- Caro conte chi ti canta tanto canta che t’incanta.
- In un coppo poco cupo, poco pepe pesto cape.Sette scettici sceicchi sciocchi con la sciatica a Shanghai.
- Chi tocca di zucca la zucca di Checca fa zucca barucca e la zucca si ammacca. Che pacca che schiocca!
- Sotto un uscio tutto liscio cadde a striscio un grosso guscio.
- A quest’ora il questore in questura non c’è.
- Se il coniglio gli agli ti piglia,togligli gli agli e tagliagli gli artigli.
- A che serve che la serva si conservi la conserva se la serva quando serve non si serve di conserva?
- Nove navi nuove navigavano.
- Sotto le frasche del capanno quattro gatti grossi stanno; sotto quattro grossi sassi, quattro gatti grossi e grassi.
- Al pozzo dei pazzi una pazza lavava le pezze.
- Andò un pazzo e buttò la pazza con tutte le pezze nel pozzo dei pazzi.
- Sopra il palazzo c’è un cane pazzo, date un pezzo di pane a quel povero pazzo cane.
- Una platessa lessa lesse la esse di Lessie su un calesse fesso.
- Figlia, sfoglia la foglia; sfoglia la foglia, figlia.
- Tre fiaschi stretti stan dentro tre stretti fiaschi, ed ogni fiasco stretto sta dentro lo stretto fiasco.
- Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno.
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