Bancomat, carta di credito, bonifico bancario e postale oppure assegno. Questi gli strumenti di pagamento tracciabili che daranno diritto alla detrazione delle spese sanitarie.
Il giro di vite sulle detrazioni per le spese sanitarie è stato deciso nella Legge di Bilancio 2020 e verrà applicato sugli importi spesi nel 2020 e relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2021.
Ma andiamo per ordine, dal momento che la questione sulla tracciabilità dei pagamenti per questa tipologia di spese è articolata.
La tracciabilità dei pagamenti sarà requisito fondamentale per ottenere le detrazioni relative alle visite specialistiche e agli esami effettuati presso strutture private non convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale.
Per fare un esempio se ti rivolgi ad un dentista da privato per una visita o una panoramica, potrai detrarre il 19% di quanto speso soltanto se paghi con carta di credito, bancomat, bonifico bancario o postale oppure con assegno. Non potrai detrarre alcunché se paghi in contanti.
L’obiettivo dichiarato è dunque quello di indurre pazienti e strutture private ad usare sempre di più gli strumenti di pagamento elettronici e ridurre le sacche di evasione in questo settore.
I pagamenti in contanti non influiranno sulla detraibilità delle spese nel caso di:
- acquisto di farmaci o dispositivi medici;
- visite o esami specialistici presso strutture pubbliche o private convenzionate con il SSN.
Per quanto concerne farmaci e dispositivi medici si è tenuto conto dei pagamenti per spese ricorrenti effettuati soprattutto da soggetti anziani che ancora faticano ad adottare metodi di pagamento diversi dal contante.
La franchigia, l’importo minimo oltre il quale si ha diritto alle detrazioni resta pari a 129,11 euro. Per la parte eccedente questa cifra è possibile ottenere la detrazione del 19% della spesa, rispettando le nuove regole sulla tracciabilità.
Le detrazioni sulle spese sanitarie saranno poi eliminate del tutto per i contribuenti con redditi superiori a 240mila euro. Questi soggetti non avranno diritto ad alcuna detrazione.
Angelo
La fattura, allora, a cosa serve?
felice
ma se lo specialista,prima mi chiedeva duecento euro per una visita ,ora me ne chiederà 250,e sempre il cittadino paga.
Jacopo
Se il dentista applica immediatamente uno sconto di almeno il 20% se pagato in contanti senza fattura, per quale ragione il cittadino dovrebbe chiedere di pagare con moneta elettronica e ricevere “forse” governo permettendo una detrazione più bassa che recupera in 5 anni? Sempre che non cambino leggi e retroattività altrimenti può solo peggiorare la situazione del cittadino. È più conveniente “in nero” ovviamente. La detrazione deve essere superiore all’IVA. È semplice matematica. Non cambierà nulla
Cesare MARINUCCI
E le spese dei farmaci pagati sia con le carte che in contanti di quest’anno 2019 che sono veramente una cifra molto elevata rispetto alle misere pensioni al minimo che si percepiscono ?
Bonaria Peri
Non tutti hanno bancomat assegni e pagano contanti pur essendo persone oneste non mi sembra giusto….
Domenico
È ingenuo pensare che il misero rimborso del 19 /100 possa ridurre l’enorme evasione che esiste nel settore