Il termine “Bamboccione” è stato usato spesso dalla classe dirigente per definire (o meglio, etichettare) i giovani e i meno giovani, che anche dopo aver compiuto l’età giusta per prendersi le responsabilità continuano a vivere con i genitori. Un’etichetta che però non prende minimamente in analisi le problematiche che hanno generato un vero e proprio fenomeno sociale.
“Vivere insieme, vivere meglio” sembra il motto della famiglia allargata italiana, ma è solo il nome dello studio condotto dalla Coldiretti e Censis sul fenomeno, quasi tutto nostrano, dei figli che anche in età avanzata continuano a vivere con i propri familiari. Il 60,7% dei ragazzi tra i 18 e i 29 anni “coabita” con la mamma, percentuale che cala ma continuando a stupire per la fascia 30-45 anni (25.3%) e per quella 45-64 anni (11.8%). Quasi 1 italiano su 3 abita, per scelta o necessità, con la mamme e il 30.1% anche con il papà. Nel caso si abbandoni il “nido materno” il 28% si allontana solo di 15 minuti a piedi e il 14.2% di massimo 30 minuti, un allontanamento si ma con la sicurezza di poter contare su qualcosa di sicuro. Dallo studio il 54% degli italiani ha dichiarato che, in caso fosse possibile, preferirebbe vivere in un luogo familiare in modo da poter appartenere alla comunità. Nelle città il 28% riesce a soddisfare questa esigenza, ma nelle piccole città e nei comuni questa percentuale balza al 47%. L’importanza della famiglia è sempre stato un nostro pregio/difetto, ma questo “familismo” sembra rallentare lo sviluppo sociale, economico e culturale di un’Italia già in forte recessione.
La crisi economica è sicuramente il primo fattore che limita i più giovani, che non avendo la sicurezza di un posto di lavoro e di una paga continuativa e soddisfacente, scelgo di tenersi estratta l’unica garanzia degli ultimi anni ovvero la famiglia. La fascia 18-29 anni è quella che soffre di più, ma è anche quella che osa di più. Precaria, non solo nel lavoro, sceglie di provarci anche senza un’equa remunerazione e sfruttando le proprie capacità per superare le difficoltà.
Un giovane che vuole crescere/emergere nell’ambito lavorativo è quasi sempre costretto a cambiare città. Le prime necessità che si trova ad affrontare sono sicuramente: l’auto, la casa, il cibo e tante altre piccole cose. Una breve lista di ciò a cui si può attingere nel caso abbiate voglia di provarci, lasciare il nido e volare.
- Carpooling: è il modo di muoversi senza spendere troppo. Valido sia per viaggi brevi che lunghi, si pone come step fondamentale quello di ottimizzare gli spostamenti. Il guidatore, mette l’auto e stabilisce percorso e fermate, cerca tramite diversi portali dei passeggeri con cui dividere le spese e allo stesso tempo fare amicizia. Esistono diversi portali, BlaBlaCar.it è uno dei più affidabili e con una grossa community italiana.
- Cohousing: è un nuovo concetto, almeno in Italia, di abitare. Trovare la propria casa ideale entrando i contatto con i futuri vicini. Riscoprire il concetto di socialità e cooperazione tra i condomini, riducendo al minimo i costi di consumo e impatto ambientale. Cohousingitalia.it è un buon punto di partenza, per poi scoprire le realtà locali.
- Consumi: Le esigenza in particolare per i giovani sono tante, ma in alcuni casi si può abbattere o annullare la spesa. Oggi per usufruire delle potenzialità di Internet non è obbligatorio sottoscrivere un abbonamento adsl, in molte città e i alcuni comuni ci sono antenne wi-fi gratuite che richiedono solo una registrazione. In caso di sottoscrizione di un abbonamento, ci sono community che offrono dei vantaggi nel caso fosse disponibili a condividere la banda (vedi Fon). Il Community gardening è la possibilità di coltivare in modo collaborativo dei terrenti, per poi dividerne i frutti. A Roma (zappataromana.net) ne nascono continuamente, ma si sta muovendo qualcosa anche nelle piccole città. Se non avete voglia di entrare in contatto con la natura, ma avete un animo bio, potete entrare in contatto con fattorie a km zero, che con una quota fissa mensile garantiscono quantità e qualità (vedi Zolle). Lo Swapping è il classico baratto, che tornato alla ribalta in periodo di crisi, permette di scambiare qualsiasi cosa tra i membri della community. Ci sono portali dedicati ai singoli oggetti, si va dai vestiti a dispostivi elettronici.
Le soluzioni per arginare o diversificare i consumi sono davvero tante, basta cercare ed essere curiosi. Lasciare un posto sicuro e stabile, come quella rappresentato dalla famiglia, è sempre duro ma oggi più che mai è un azione sociale volta a migliorare questo Paese che a volte sembra volere quei “bamboccioni”.
Lascia un commento