C’è chi, sulle nostre carenze in fatto di mobilità sostenibile, ci lucra piuttosto bene. Un caso esemplare è quello dell’azienda americana Xfire che ha ideato un sistema d’illuminazione laser da posizionare sulla bicicletta, in grado di creare due linee fluorescenti ai suoi lati, simulando l’effetto “striscia sull’asfalto” della pista ciclabile: si chiama Bike Lane Safety Light e si può acquistare su internet (il costo? 40 dollari circa). Il risultato, testato in Italia, è molto apprezzabile: questo strumento può aiutare a ridurre significativamente gli incidenti in orari serali-notturni, incidenti purtroppo frequenti nel nostro Paese, a causa della grande carenza di piste ciclabili e d’illuminazione nei centri urbani… per non parlare delle frazioni meno abitate.
Ed è made in USA anche il prototipo della bici pieghevole: il padre di questa lungimirante idea ha solo 21 anni, si chiama Kevin Scott e ha già ricevuto -dice- numerose proposte da ditte giapponesi che intendono produrre il modello ed esportarlo principalmente in Italia, naturalmente, dove sono assidui i casi di furto dei mezzi a due ruote (motorizzati e non) soprattutto nelle città universitarie, e dove si tende ad usare la bicicletta soprattutto nelle zone a traffico limitato e nelle città d’arte, zone in cui quasi ironicamente scarseggiano però i posteggi per le bici. Questa bici è infatti più semplice da mettere in sicurezza e da “parcheggiare”.
Farà parlare anche SeaRay, creato dalla Columbia Power Technologies in collaborazione con l’Università dell’Oregon, uno strumento di medie dimensioni e con un grande lavoro di ricerca alle spalle, come si può vedere sul sito web ufficiale dell’azienda produttrice, in grado di generare energia dal movimento delle onde marine, resistendo a qualunque temperatura e condizione climatica e apportando un risultato che secondo i loro studi è almeno due volte superiore a quello dei mezzi analoghi esistenti. L’idea è subito piaciuta ad Agire (Agenzia Veneziana Energia), che vuole sfruttare il moto ondoso dell’acqua lagunare per produrre l’energia necessaria ad alimentare l’illuminazione di Venezia, usando però una versione brevettata in Italia, più adatta di quella per le acque oceaniche. Pieno sostegno al progetto da parte del Comune veneto.
Mi giunge spontanea, in conclusione, una riflessione: chi ha studiato la storia degli ultimi decenni sa che gli USA è diventata la potenza che è al giorno d’oggi puntando sull’industria delle armi, e vendendole in Europa in fase di guerre mondiali. Ha quindi fatto leva su una nostra carenza e relativo bisogno per arricchirsi. Oggi sembra accadere qualcosa di analogo, ma i frutti, invece che dilaniarne la vita umana, paiono voler migliorarne la qualità. Rimorso di coscienza o banale evoluzione del concetto di business? Chi vivrà – in modo sostenibile – vedrà.
Lascia un commento