Le città diventano sempre più intelligenti, più smart, capaci di soddisfare ogni esigenza del cittadino e di risolvere in pochissimo tempo eventuali problematiche. Trovare un posto auto non è mai cosa semplice, in modo particolare nelle grosse città come Roma o Milano.
Si passano tanti minuti in cerca di un posto per la macchina, ma ad alcuni non è mai passato per la mente quanto quest’operazione sia ancora più complessa per un disabile. I posti riservati ai disabili scarseggiano – in Italia sono circa 800 mila – come il buonsenso di alcuni automobilisti che, noncuranti della segnaletica, sostano abusivamente in posti riservati. Comportamento poco civile che costa tanto ai Comuni, sia in tempo dovuto alle verifiche da effettuare sul territorio che in interventi di rimozione di auto in sosta abusiva. La società Sirti ha creato un sistema, in prova in diverse città italiane, che promette di abbattere questa piaga sociale e ridurre i costi per il controllo da parte dei Vigili Urbani.
Il ParkTutor è una tecnologia che permette di controllare i singoli posteggi dei disabili, attraverso l’uso di una piattaforma, sensori e badge. Il disabile richiederà alle autorità il proprio badge, non più cartonato e di facile clonazione, ma costituito da un dispositivo che legge l’impronta digitale. Una carta di riconoscimento unica, che permetterà l’identificazione a distanza del soggetto. Altri elementi fondamentali del sistema sono: i sensori e la centralina di controllo. I sensori, quasi sempre interrati nel parcheggio, permettono di rilevare quando il posto auto è occupato o libero segnalandolo alla centralina, che gestisce e smista i dati alla centrale operativa. Infine un software, gestito da computer e/o device, unisce il tutto facendo si che il sistema funzioni correttamente. Nell’occupare il posto auto riservato i sensori lo notificheranno alla centralina, che inoltrerà i dati alla centrale. Nel caso l’automobilista non si identifichi tramite badge, attraverso il riconoscimento dell’impronta digitale, la centralina notificherà il parcheggio come abusivo richiedendo un controllo da parte delle forze dell’ordine.
La tecnologia, semplificata il più possibile, per rendere le città più vivibili. Uno strumento che mostra già i primi risultati, infatti nei Comuni in cui è stato sperimentato si è ridotta del 50% l’occupazione abusiva dei posti riservati ai disabili. Il ParkTutor è un deterrente per il furbetto di turno, funziona più del “Vuoi il mio posto prenditi il mio handicap”, ma soprattutto una tutela per i diritti dei diversamente abili.
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