L’IRPEF non è soltanto un insieme di aliquote divise per scaglioni ma rappresenta una risorsa economica per le amministrazioni locali, Regioni e Comuni che, mediante il meccanismo delle addizionali, raccolgono fondi da destinare alla spesa locale. Il taglio dei fondi erogati a livello centrale porta infatti gli Enti Locali ad inasprire i tributi di propria competenza per sopperire alle necessità economiche.
Addizionali regionali e comunali
Regioni e Comuni hanno diritto a richiedere ai propri cittadini residenti una ulteriore percentuale del proprio reddito oltre a quella già versata con l’IRPEF: l’addizionale. L’addizionale è un’imposta proporzionale al reddito, dunque non è suddivisa per scaglioni, e l’aliquota può andare da zero ad un tetto massimo stabilito dalla legge dello Stato. Restando entro l’intervallo così stabilito, l’ente locale, Comune e Regione, può definire autonomamente quale sarà l’aliquota di riferimento.
Tutto ciò significa che ognuno di noi pagherà un importo diverso a seconda della Regione e del Comune di residenza. C’è chi non pagherà assolutamente nulla e chi dovrà versare in base all’aliquota massima.
Addizionali Irpef 2015
L’anno appena concluso ha portato alcune novità . Ad esempio la data a cui fare riferimento per determinare la residenza: per l’anno sul quale è stato determinato l’importo da versare, farà fede la residenza al 1° di gennaio. In sostanza se si risiede a Milano il 1° gennaio 2015, l’addizionale per il 2015 verrà versata con le aliquote del Comune di Milano e della Regione Lombardia, anche se nei mesi successivi è avvenuto un trasloco in altra città o addirittura regione.
Per quanto riguarda le addizionali regionali il tetto massimo è stato di recente portato a 3,3% e per il 2015 già sei regioni (Lombardia, Lazio, Abruzzo, Liguria, Emilia Romagna e Piemonte) hanno ritoccato le aliquote al rialzo, con diverse gradazioni e diversi livelli di esenzione per i redditi più bassi.
Le addizionali comunali possono raggiungere il tetto massimo dello 0,8%, tetto raggiunto già da moltissime amministrazioni locali proprio a causa dei tagli avvenuti a livello centrale. Anche nel caso delle addizionali comunali ogni Comune può a sua discrezione determinare delle fasce di reddito esenti.
Addizionali IRPEF: cosa sono e come funzionanoClick To TweetAddizionali Irpef 2016
Partiamo con il dare una notizia che non farà piacere a molti: le nuove addizionali Irpef potranno subire notevoli variazioni in confronto a quelle che sono state applicate in precedenza. Per alcune regioni saranno più costose, specialmente per quanto riguarda i redditi medio-alti. Il compito del governo in questo momento è quello di evitare ai cittadini, attraverso il meccanismo delle addizionali, degli incrementi nelle tasse locali.
Niente paura però: la norma, che si riferisce al comma 26 della legge di Stabilità , blocca tutti gli aumenti delle aliquote per il nuovo anno. Per quando riguarda le addizionali Irpef, gli importi relativi verranno trattenuti con rate mensili dal 2017.
Regioni aliquote Irpef
Quattro regioni (Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria) si sono mosse e hanno cambiato in modo significativo le aliquote. Ciò che hanno fatto a livello fiscale è molto simile: il maggiore prelievo avverrà per i redditi considerati medio-alti, ovvero per tutti quei cittadini che guadagnano più di 35 mila euro lordi all’anno.
Per tutti i contribuenti che si trovano al di sotto di questa soglia, gli importi da pagare rimarranno stabili oppure subiranno una notevole diminuzione.
La regione che subirà i cambiamenti più visibili è il Lazio: a causa dei deficit sanitari e dell’esigenza di sanare i debiti con i molti fornitori, nel 2015 è stata costretta a portare la soglia dell’addizionale Irpef ai massimi livelli consentiti dalla legge, applicando così un’aliquota del 3,3%.
In Emilia-Romagna, invece, l’impatto di questa novità è molto più limitato: l’addizionale annua diminuisce per i redditi fino ai 40 mila euro, mentre per chi supera questa soglia il prelievo sarà maggiore rispetto all’anno precedente.
E il bonus IRPEF di 80 euro?
Tra le novità IRPEF del 2015 è però opportuno segnalare anche la trasformazione dell’ormai famoso “bonus di 80 euro” da una tantum a strutturale. Gli 80 euro non saranno più un plus inserito in busta paga, ma diventeranno una maggiore detrazione dalle imposte da versare mensilmente. Il saldo comunque non cambierà . In un anno il lavoratore pagherà meno imposte per un totale di 960 euro.
Il bonus riguarda tutti i lavoratori dipendenti con reddito annuo lordo compreso tra 8.174 e 24.000 euro, veramente esiguo l’importo spettante a chi percepisce un reddito annuo lordo compreso tra i 24.000 e i 26.000 euro.
nicoletta
Informazioni chiare e precise fruibili a tutti.
Roberto
Buongiorno a tutti,
vorrei chiedere una spiegazione riguardo , appunto, alle addizionali che si pagano in busta paga.
sono un lavoratore dipendente e nel 2015 (novembre) sono andato in pensione;
durante l’anno 2015 , da marzo a novembre, mi sono state regolarmente trattenute in busta paga le addizionali regionali e comunali e relativo acconto anno 2016 della addizionale comunale.
con mia grande sorpresa, nel C.U. 2016 relativo ai redditi 2015 rilasciatomi dal mio datore di lavoro,
non mi sono state registrate le addizionali regionali e comunali che mi sono state trattenute durante il 2015 ( mi è stata registrata solo l’acconto della addizionale comunale per il 2016; e quindi, in sede di dichiarazione dei redditi, unendo i du C.U. 2016 ( quello del mio datore di lavoro e quello dell’inps ) ho dovuto pagare le addizionali regionali e comunali ( relative al 2015).
vorrei chiedere cortesemente se la procedura è corretta, se cioè il C.U. rilasciatomi dal mio datore di lavoro è stato compilato correttamente.
Ringrazio e saluto chiunque , gentilmente voglia rispondere e chiarirmi questo dubbio.
r.p.
Marianne
pensione lordo: 621.56
trattamento obbligat. – 275,20
imp. lordo pagam 346,36
contrib, ex onpi 0,01
tratt, irpef 134,38
tratt. addiz irpef 2015 12,68
tratt. addiz.irpef co, 2015 4,11
tratt. addiz, irpef co, 2016 2,15
IMPORTO NETTO DELLA PENSIONE 193,03
NON VI E’ ALCUN COMMENTO
Filipic Dragan
Buon giorno,
Sono cittadino Sloveno e lavoratore dipendente frontaliero. Lavoro quotidianamente in Italia e vivo sempre in Slovenia. Non ho la residenza in Italia. Ho solamente l’indirizo per la posta che è quello (lo stesso) della ditta presso quale lavoro. Nella busta paga mi viene sempre applicato e pago addizionale regionale e comunale irpef. È giusto che pago questi contributi?
Grazie per la risposta.
falaska
Buonasera, ho notato che nelle mie buste paga di gennaio e febbraio 2018 sono comparse le voci “Rata Addizionale Regionale A.P” e “Rata Addizionale Comunale A.P., con trattenute pari a 12,87 e 7,74. In sostanza, rispetto alle ultime buste paga del 2017, mi ritrovo in busta circa 200 euro in meno… Tutto normale?
Grazie per l’attenzione.
roberto
Buongiorno, tutte queste addizionali e aumenti irpef sono delle mani messe in tasca, sopratutto, ai pensionati. Se il ns. stato con un bilancio di 850miliardi di Euro, ha bisogno di tutti questi aumenti è per che’ i ns. amministratori, sono degli inetti con le mani bucate. Da quando sono in pensione, l’importo mensile, non è mai aumentato, qualche volta decurtato.
Saluti.