Dal 30 giugno 2015 per il gas e dal 30 giugno 2016 per la luce, le famiglie italiane vedranno applicare sulle proprie bollette esclusivamente le tariffe in mercato libero. A stabilirlo una bozza di legge sulla concorrenza 2015 che elimina definitivamente il mercato di maggior tutela e i relativi contratti, sottoscritti da milioni di utenti.
Cos’è la maggior tutela
Avere un contratto con tariffe di maggior tutela significa vedersi applicare delle tariffe regolate dall’Autorità per l’Energia e il Gas. Si tratta dunque di tariffe stabilite da un ente e non soggette alla concorrenza. In questo caso abbiamo la sola distinzione tra utenze domestiche e non domestiche. A differenza della maggior tutela, le tariffe di mercato libero vengono stabilite autonomamente dai fornitori di energia e gas in una logica di libera concorrenza. In sostanza da un lato abbiamo delle tariffe in qualche modo garantite, seppur dipendenti dalle quotazioni del mercato degli idrocarburi, dall’altro abbiamo delle tariffe non garantite ma che consentono ai fornitori e ai clienti la libertà di operare delle personalizzazioni.
Abolizione della maggior tutela
La nuova legge sulla concorrenza 2015, per ora in bozza, stabilisce l’abolizione della maggior tutela già nel 2015 per il gas e nel 2016 per la luce. Questo comporterebbe il passaggio al mercato libero di tutti coloro che hanno sottoscritto dei contratti con tariffe di maggior tutela. Questo non significa necessariamente che ci vedremo addebitare in bolletta delle tariffe più elevate. Nei Paesi europei in cui esistono esclusivamente le tariffe di mercato libero si sono registrati dei risparmi per le famiglie. Le stime per il mercato italiano parlano di un potenziale risparmio di 12 euro a famiglia. Ma c’è un “ma”. Si tratta di stime, appunto. Non è possibile sapere come si comporteranno i fornitori di energia e, una volta passata la legge, l’Autorità per l’Energia e il Gas potrà applicare esclusivamente le regole sulla concorrenza controllando che i diversi operatori non si accordino sui prezzi stabilendo dei rialzi generalizzati, vigilanza non semplice se verrà messa in campo una articolata offerta con tariffe molto diverse fra loro.
Il fronte del “no”
In sintesi, al momento e soltanto con dati previsionali alla mano, non siamo in grado di stabilire se questa sia una buona o una cattiva notizia. Quello che dobbiamo rilevare è che esiste un nutrito fronte del “no” che va dalle associazioni di consumatori a quelle di categoria, quindi anche dei clienti business. Federconsumatori teme che i cittadini vengano lasciati “in balia dei comportamenti scorretti e spregiudicati di molte aziende che, sin dall’apertura del mercato libero, hanno dimostrato tutta la loro mancata volontà nel proporre offerte competitive e trasparenti. Non a caso, a 10 anni dall’apertura del mercato libero, solo il 15% dei 20 milioni di utenti ha scelto di abbandonare la maggior tutela nel gas, il 25% dei 29 milioni di utenti ha effettuato tale scelta nel settore dell’energia elettrica”. Secondo Rete Imprese Italia la possibilità che venga abolita la maggior tutela “genererebbe un vantaggio a favore dei produttori e venditori di energia a danno delle imprese consumatrici finali e contribuirebbe ad accrescere l’opacità del mercato elettrico”.
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