Accertamento immobiliare: la sentenza della Cassazione
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13145/2016, ha affermato che il fisco può entrare nell’immobile del contribuente (privato cittadino e non solo esercente impresa o professione) al fine di accertarne le condizioni interne, in modo da poter verificare se si tratti o meno di un alloggio di lusso. Questo perché nel caso degli immobili di lusso, vengono meno le agevolazioni prima casa e dunque il contribuente dovrà risponderne economicamente poiché:
- l’IVA verrà applicata al 20% e non al 4%;
- l’imposta di registro sarà pari al 9% anziché al 2%;
- agli importi ripresi a tassazione verranno applicate sanzioni e interessi.
L’Agenzia delle Entrate, dunque potrà accedere alle case dei contribuenti, qualora sussistano, dice la Cassazione, “gravi indizi” di violazione della norma fiscale. Sarà comunque necessaria l’autorizzazione della Procura della Repubblica.
Accertamento immobiliare: quali strumenti per il Fisco?
Ma il punto di partenza dell’accertamento immobiliare sono i cosiddetti “controlli a tavolino”: il Fisco incrocia il valore dell’immobile dichiarato in fase di compravendita, con le quotazioni dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare. Si tratta di un accertamento approssimativo che si basa più sulla posizione dell’immobile che sulle reali condizioni dello stesso.
A questo tipo di accertamento si aggiungono i sopralluoghi dei funzionari dell’Agenzia, per valutare le condizioni esterne dell’edificio, ma anche questo potrebbe non bastare e addirittura potrebbe essere una prova a sfavore del contribuente: ad esempio nel caso di un appartamento inserito in un contesto signorile, ma in pessime condizioni al suo interno.
Ovviamente vale anche il viceversa, quando l’oggetto della compravendita sia una vecchia soffitta che in realtà è stata trasformata in una mansarda con tutti i comfort, come nel caso dibattuto in Cassazione e oggetto della sentenza di cui al paragrafo precedente.
Accertamento immobiliare: la vicenda che ha portato alla sentenza
Come è giunta la Corte di Cassazione ad emettere questa sentenza che autorizza il Fisco ad entrare negli immobili dei privati cittadini? La vicenda riguarda un contribuente che in fase di compravendita, al fine di usufruire delle agevolazioni fiscali sulla prima casa, aveva dichiarato come cantina e soffitta quelle che in realtà erano una taverna e una mansarda. Riconosciute taverna e mansarda come tali, l’immobile ha superato i 240 metri quadri, limite oltre il quale non è possibile usufruire dei suddetti benefici fiscali. Per poter verificare la reale natura dell’immobile, si è reso dunque necessario un accesso fisico da parte del Fisco, che ha di fatto aperto le porte di tutte le altre case, d’ora in poi.
UGO ILLUMINATI
AI TEMPI DI LENIN E STALIN SI STAVA ,MEGLIO, C’ERA PIU’ LIBERTA’.
Emanuela Scaffini
Giustissimo, sono soldi che escono dalle tasche di tutti, chi non ha dichiarato il falso può stare tranquillo
Giovanni
Ma quando mai vengono a casa per visionare gli immobili, “striscia la notizia ” si sta occupando di questo caso da un bel po, e chiede l’intervento del del Presidente Mattarella, visto che inviano multe ai cittadini senza aver mai visionato le case e fatta una valutazione. Striscia le definisce ” rapine in corso “.